Articoli filtrati per data: Febbraio 2018

Pur cedendo alle più forti avversarie di Agira , quasi tutte del 2005, il team della scuola di pallavolo Regalbuto, all'esordio in un campionato di categoria , ha dimostrato i progressi sia sul piano tecnico che emozionale. Se si considera che la media di età delle "lupette" di Regalbuto è di circa 11 anni, alla loro prima esperienza sono riuscite a mettere in mostra una "semplice" pallavolo fatta di passaggi e qualche timido attacco che in alcune occasioni ha persino messo in difficoltà le più esperte avversarie ben allenate da Luigi Lombardo. Al fischio finale tanta soddisfazione è stata espressa dalla mister Chiara Monacelli che coadiuvata da Letizia Stancanelli è fino ad ora riuscita a migliorare l'aspetto tecnico delle ragazze e soprattutto l'ordine in campo. Gara uno dunque a favore di Agira mentre si aspetta il risultato nell'altro incontro in programma tra Naf Nicosia e Tarblitz Calascibetta. 

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Sabato, 10 Febbraio 2018 17:13

Carnevale 2018. I giorni delle sfilate.

Sono i giorni delle sfilate. I giorni cioè durante i quali il carnevale di Regalbuto per tradizione vive i giorni più allegri dell'anno tra colori,feste, sfilate e musica con le strade principali che si coprono di un tappeto di coriandoli e stelle filati. Le sfilate inizieranno già domenica pomeriggio fino a alle prime luci dell'alba di mercoledì 14 febbraio quando si spegneranno le luci dei veglioni. Regalbuto in questi giorni da il meglio di se nella fantasia dei costumi, nei lavori in cartapesta e nei temi in gara. Dunque che sia Carnevale !!! 

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Venerdì, 09 Febbraio 2018 16:00

10 febbraio. Per non dimenticare .

Esattamente tredici anni fa, nel 2005, gli italiani furono chiamati per la prima volta a celebrare il «Giorno del Ricordo», in memoria dei quasi ventimila italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe (le fenditure carsiche usate come discariche) dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della seconda guerra mondiale.La memoria delle vittime delle foibe e degli italiani costretti all'esodo dalle ex province italiane della Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia è un tema che ancora divide. Eppure quelle persone meritano, esigono di essere ricordate.

 Per questo motivo proviamo a ricostruire quegli eventi drammatici,  e a capire come mai questa tragedia è stata confinata nel regno dell'oblio per quasi sessant'anni. Ma andiamo con ordine.

La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell'armistizio dell?8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Li considerano 'nemici del popolo?. Ma la violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l'istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberal democratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. Lo racconta Graziano Udovisi, l'unica vittima del terrore di Tito che riuscì ad uscire da una foiba. È una carneficina che testimonia l'odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l'italia e la Jugoslavia. Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non finisce.

Nel febbraio del 1947 l'italia ratifica il trattato di pace che pone fine alla Seconda guerra mondiale: l'istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli. Scappano dal terrore, non hanno nulla, sono bocche da sfamare che non trovano in Italia una grande accoglienza. La sinistra italiana li ignora: non suscita solidarietà chi sta fuggendo dalla Jugoslavia, da un paese comunista alleato dell'URSS, in cui si è realizzato il sogno del socialismo reale. La vicinanza ideologica con Tito è, del resto, la ragione per cui il PCI non affronta il dramma, appena concluso, degli infoibati. Ma non è solo il PCI a lasciar cadere l'argomento nel disinteresse. Come ricorda lo storico Giovanni Sabbatucci, la stessa classe dirigente democristiana considera i profughi dalmati 'cittadini di serie B , e non approfondisce la tragedia delle foibe. I neofascisti, d'altra parte, non si mostrano particolarmente propensi a raccontare cosa avvenne alla fine della seconda guerra mondiale nei territori istriani. Fra il 1943 e il 1945 quelle terre sono state sotto l'occupazione nazista, in pratica sono state annesse al Reich tedesco.

Per quasi cinquant'anni il silenzio della storiografia e della classe politica avvolge la vicenda degli italiani uccisi nelle foibe istriane. È una ferita ancora aperta 'perché, ricorda ancora Sabbatucci, è stata ignorata per molto tempo?. Il 10 febbraio del 2005 il Parlamento italiano ha dedicato la giornata del ricordo ai morti nelle foibe. Inizia così l'elaborazione di una delle pagine più angoscianti della nostra storia.

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“I duemila lavoratori dei Consorzi siciliani di bonifica aspettano sempre dalla Regione risposte chiare, definitive, sul loro futuro. Altrettanto chiede il mondo agricolo, che dell’irrigazione non può certo fare a meno. Decenni di commissariamenti, una riforma varata più di tre anni fa e ancora inattuata, le incertezze su crediti e debiti rendono insopportabilmente emblematica la condizione di questi enti. Di cui quest’Isola non può fare a meno!”. Lo hanno dichiarato i segretari di Filbi Uil Gabriele De Gasperis ed Enzo Savarino, durante il congresso provinciale della  Filbi – l’organizzazione Uil dei lavoratori della bonifica – convocato a Leonforte.
        De Gasperis e Savarino hanno aggiunto: “Questo sarà l’anno in cui ripartirà la trattativa per il contratto nazionale di settore. Per noi tutti, una sfida. Un’altra attende specificatamente la Sicilia. Infatti, è necessario capire se il nuovo governo regionale intende dare la giusta attenzione ai Consorzi e fare in modo che la riforma degli enti abbia un effettivo, positivo, svolgimento. L’agricoltura, che rimane uno dei comparti più vitali dell’Isola, necessita di un sistema di bonifica capace di garantire i migliori servizi”. “Per far questo – hanno concluso gli esponenti di Filbi e Uila – bisogna rilanciare i Consorzi.
Dal congresso è  stato eletto segretario territoriale/provinciale Domenico Romano dichiara è  necessario, che gli enti di bonifica abbiano un supporto economico certo e strutturale da parte della Regione cui affiancare il pagamento dei ruoli da parte delle aziende agricole. Questa è la strada, l’unica, per garantire alla Sicilia servizi essenziali e valorizzare la professionalità, il quotidiano impegno, dei tanti lavoratori del settore”.

IL DOCUMENTO Flai Cigi, Fai Cisl e Uila Sicilia

“Il governo regionale preferisce restare alla finestra. Una camera con vista su disagi, sofferenze, diritti negati di migliaia di lavoratori del comparto forestale, dei Consorzi di bonifica, dell’Esa e dell’ex Aras!”. Lo scrivono Pierluigi Manca, commissario di Fai Cisl Sicilia, Alfio Mannino e Nino Marino, segretari di Flai Cgil e Uila Uil Sicilia, in una lettera aperta al presidente della Regione, Nello Musumeci. Gli esponenti sindacali aggiungono: “Siamo preoccupati per l’atteggiamento attendista, per l’immobilismo, della Regione di fronte alle nostre richieste di confronto e intervento per la soluzione di almeno alcune tra le più urgenti problematiche del settore agricolo”.
“In questi mesi – prosegue la nota firmata da Manca, Mannino e Marino – abbiamo ascoltato un gran numero di annunci, spesso contradditori, sull’impiego strutturale dei forestali o sulla riorganizzazione dei Consorzi di bonifica e l’accorpamento dell’Esa. Non basta. Servono, invece, concreti atti di indirizzo e interventi di merito. Sul comparto forestale, ad esempio, non si ha contezza delle risorse disponibili per l’inizio delle attività lavorative e il completamento delle giornate previste dalla legge. Anche sull’applicazione del contratto integrativo, esecutivo dal primo gennaio, non si comprende perché tanti ritardi e omissioni nella sua applicazione. Assordante, poi, il silenzio sulla richiesta di un tavolo di trattative per la riforma della forestale e l’incremento complessivo delle competenze, oltre che per la progressiva stabilizzazione di una sacca di precariato tra le più consistenti e ‘storiche’ del Paese”.
I rappresentanti di Fai-Flai-Uila sottolineano: “Non si può aspettare ancora sulla corretta applicazione della riforma dei Consorzi di bonifica. Duemila lavoratori stanno vivendo sulla propria pelle ritardi nei pagamenti e incertezze gestionali, disfunzioni e difficoltà operative di enti fondamentali per l’agricoltura siciliana. Che, mai come adesso, non può certo fare a meno di irrigazione! Riteniamo, poi, inaccettabile la lenta agonia dell’Esa, l’Ente di sviluppo agricolo, e la mancata applicazione della convenzione con l’Istituto zootecnico regionale per i lavoratori licenziati oltre un anno fa dall’Aras, l’Associazione Allevatori”.
“Fai, Flai e Uila – concludono Pierluigi Manca, Alfio Mannino e Nino Marino – hanno responsabilmente osservato finora l’insediamento e i primi adempimenti della nuova amministrazione regionale, nella speranza che con altrettanto senso di responsabilità sarebbe arrivato presto riscontro dal governo Musumeci su impegni, proposte e adempimenti dovuti in un settore economicamente e socialmente vitale per la Sicilia. La nostra disponibilità al confronto è nota, ribadiamo quindi la necessità di un incontro con il presidente della Regione in tempi brevi su impegni puntuali. Non promesse futuribili. Ma, nella consapevolezza che l’inerzia nasconde il rischio reale di danni irreversibili per il sistema agroambientale dell’Isola e per migliaia di operatori del settore, siamo costretti a ribadire il nostro dovere di rappresentanza e tutela dei lavoratori. Lo eserciteremo con tutte le azioni sindacali più appropriate”.

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Anche le lancette dividono l’Europa. Al Parlamento Ue c’è, infatti, chi sta portando avanti una risoluzione — che viene votata l'8 febbraio a Strasburgo — per abolire l’ora legale. I promotori dell'iniziativa chiedono alla Commissione di «condurre una valutazione approfondita» della direttiva comunitaria sull'ora legale. Il cambio di orario due volte all'anno, a ottobre e a marzo, oltre che essere «scomodo», può provocare anche dei danni sulla salute dei cittadini. Costretti a spostare in avanti o indietro di un'ora delle lancette dell'orologio, «possono provare malessere, stanchezza e irritabilità». «Fine del cambio biannuale d'ora» Secondo il testo in votazione, un regime orario unificato a livello Ue dovrebbe essere mantenuto anche se i cambiamenti d’orario verranno aboliti. I singoli stati dunque non potrebbero decidere in maniera autonoma il cambio di orario ma dovrebbero restare in linea con tutti gli altri Paesi membri. Si ricorda che l'ora legale è un'idea introdotta nel 1784 come espediente per risparmiare energia. A proporlo fu Benjamin Franklin, ma perché la sua idea potesse trovare seguito, si dovette attendere il 1916, quando a Londra la Camera dei Comuni istituì l'ora estiva nel quadro delle misure economiche necessarie per far fronte alla Prima Guerra mondiale. Una curiosità? In Medio Oriente vi è un solo orario valido per tutto l'anno, come in Russia.

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Il comitato territoriale di Catania ha definito i calendari del campionato femminile Under 13 6 contro 6 . Sono ben 31 le squadre ai nastri di partenza divisi in gironi a seconda della vicinanza delle squadre partecipanti. Almeno in questa prima fase - usiamo il termine eliminatoria - Che sancirà le squadre che dovranno contendersi la palma di campione territoriale e accedere alla fase regionale. Nel girone A sono state inserite le squadre del territorio di Enna , vale a dire Amèselon Regalbuto, Usd Agira Volley , Codi Tarblitz Calascibetta e Naf Nicosia. Sabato mattina ad Agira il girone si aprirà ufficialmente con Agira/Regalbuto al Palaurselluzzo. Per il team di Regalbuto sarà un vero e proprio esordio in un campionato giovanile che mancava dalla città da circa 5 anni. La squadra allenata da Chiara Monacelli coadiuvata da Letizia Stancanelli è formata al 99% da ragazze del 2006 e 2007 alla loro prima esperienza. la scuola di pallavolo di Regalbuto quest'anno parteciperà sia al campionato Under 13 con una squadra che a quello Under 12 con ben 4 formazioni. " Per noi l'obiettivo è chiaro - ci dice il direttore tecnico/sportivo e responsabile del settore scuola ,Agostino Vitale - perchè fino ad ora abbiamo lavorato per macro cicli cercando di arrivare fra due/tre anni ad poter disporre di una e più squadre giovanili capaci di competere e figurare nei campionati di categoria. " L'esordio casalingo per le "lupette " domenica 18 febbraio al G.F.Ingrassia. 

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Con lo sguardo alle condizioni metereologiche, come di consueto il giovedì grasso del carnevale di Regalbuto è dedicato ai bambini . Dalle 17 in poi  piazza della Repubblica sarà tutta per loro per un sano divertimento. Le iniziative però non si fermano qui perchè anche alcune scuole durante le ore di lezioni di giovedì dedicheranno uno spazio agli scolari in maschera. 

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Martedì, 06 Febbraio 2018 15:12

Musumeci. " le nomine dopo il 4 marzo."

ANSA "Ho deciso: niente nomine nel sottogoverno regionale in campagna elettorale. Voglio evitare qualsiasi tentativo di speculazione. La legge mi impone, com'è noto, l'esercizio della facoltà di sostituire i vertici di tutte le società partecipate entro novanta giorni dal mio insediamento. Poiché la scadenza coincide con la campagna elettorale, ho dato disposizione, d'accordo con la giunta, di procedere alla nomina 'transitoria' tra il personale degli uffici di diretta collaborazione, rimandando al dopo 4 marzo le scelte definitive, sulla base di oggettive valutazioni di competenze ed esperienze di ognuno". Lo dice il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a proposito dell'avvio dello spoil system nelle società partecipate della Regione.

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Martedì, 06 Febbraio 2018 15:07

Pagine di letture. LA QUERCIA .

Quella mattina la quercia era molto calma. Era un enorme albero nella foresta; aveva un tronco gigantesco e i suoi rami, molto al di sopra del terreno, si estendevano in tutte le direzioni. Tranquillo, stabile e irremovibile, faceva parte della terra, come gli altri alberi che lo circondavano. Gli altri si ribellavano al vento, giocavano con esso e ogni lama apparteneva al vento. Le piccole foglie della quercia giocavano anche con il vento, ma c'era una grande dignità e profondità di vita che si percepiva osservandola. L'edera si aggrappava a molti alberi e raggiunse la cima dei rami più alti, ma nella quercia non ce n'era. Persino i pini avevano questa edera attaccata che, se permesso, li avrebbe distrutti. E lì, nel boschetto, c'erano sette o otto alberi di sequoia alti e imponenti che dovevano essere piantati secoli fa. Erano circondati da rododendri e durante la primavera il boschetto era un santuario non solo per uccelli e conigli, fagiani e piccoli animali, ma per gli esseri umani che erano interessati ad arrivarci. Si può sedere tranquillamente per un'ora con i narcisi e le azalee e contemplare il cielo blu attraverso le foglie. Era un posto adorabile e tutti questi grandi alberi erano amici di uno, se uno voleva amici.

Era un posto di rara bellezza, isolato, silenzioso, e la gente non l'aveva ancora rovinato. È strano come gli esseri umani dissacrano la natura con le loro uccisioni, il loro rumore e la loro volgarità. Ma qui, con le sequoie e la quercia e tutti i fiori primaverili, questo era davvero un santuario per la mente tranquilla, per una mente ferma e ferma come quegli alberi - non a causa di alcuna credenza, qualche dogma o dedizione ad alcuni scopo; la mente libera non ha bisogno di queste cose. Uno guardò gli alberi, così straordinariamente tranquillo quel pomeriggio. La strada era lontana e non si sentiva il rumore dei veicoli; Nessun suono proveniva dalla casa vicina e il silenzio era totale. Anche la brezza si era fermata e non una singola foglia si muoveva. La nuova erba primaverile era di un verde delicato, che non si poteva quasi toccare. La terra, gli alberi e il fagiano che ti proteggevano erano indivisibili. Tutto faceva parte di quello straordinario movimento di vita e di vita, la cui profondità il pensiero non può mai raggiungere. L'intelletto può tessere molte teorie, può costruire attorno ad esso una struttura filosofica, ma la descrizione non è descritta. Se ti siedi in silenzio, lontano dal passato, allora forse potresti sentirlo; non lo senti come un essere umano separato, ma piuttosto perché la mente sarebbe così completamente silenziosa che ci sarebbe un immenso senso di consapevolezza senza la divisione dell'osservatore. L'intelletto può tessere molte teorie, può costruire attorno ad esso una struttura filosofica, ma la descrizione non è descritta. Se ti siedi in silenzio, lontano dal passato, allora forse potresti sentirlo; non lo senti come un essere umano separato, ma piuttosto perché la mente sarebbe così completamente silenziosa che ci sarebbe un immenso senso di consapevolezza senza la divisione dell'osservatore. L'intelletto può tessere molte teorie, può costruire attorno ad esso una struttura filosofica, ma la descrizione non è descritta. Se ti siedi in silenzio, lontano dal passato, allora forse potresti sentirlo; non lo senti come un essere umano separato, ma piuttosto perché la mente sarebbe così completamente silenziosa che ci sarebbe un immenso senso di consapevolezza senza la divisione dell'osservatore.

E se si allontanasse a breve distanza, troverebbe una fattoria con enormi maiali, montagne di carne rosa, che sbuffano, pronte per il mercato. (Dissero che era un affare molto buono e redditizio). Vedresti spesso un camion risalire una strada tortuosa e tortuosa, e il giorno dopo ci sarebbero meno maiali. ("Ma abbiamo bisogno di vivere", hanno detto ...). E la bellezza della terra è stata dimenticata.

Dal Bulletin 8 (KF), 1970

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Nel corso dell'annuale festa del socio , il circolo cittadino di Regalbuto ha quest'anno festeggiato il 126° anno dalla fondazione . I soci e gli invitati si sono ritrovati presso il ristorante Castel Miralago in una cornice di cordialità tra cibo e balli. Il consiglio di amministrazione come di consueto ha consegnato una rosa omaggio ad ogni donna e non è mancata la tradizionale torta con tanto di candeline. Anche quest'anno sono state assegnate targhe ricordo ai soci con più di quarant'anni di anzianità. Domenica è toccato ai soci: Michele Dell'Arte;Geom Giuseppe Carambia;Francesco Leanza e Vito Bonanno. 

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