Articoli filtrati per data: Novembre 2019

Mercoledì, 20 Novembre 2019 14:37

Partono i lavori in Via Vito Timpanaro.

Il 13 novembre scorso le piogge avevano dissestato via Vito Timpanaro mettendo a repentaglio la fruibilità delle abitazioni, è da ieri la notizia che con un finanziamento di oltre 200 mila euro della Regione Siciliana tramite il Genio Civile di Enna si sono potuti iniziare i lavori per la messa in sicurezza della strada.

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Mercoledì, 20 Novembre 2019 14:26

Lo sport all'Acquamara ritornerà a vivere.

Grazie ad un finanziamento di 500 mila euro da parte del Ministero dell'Interno il progetto per la realizzazione ad Acquamara di un campo di calcio a 7 e per la riqualificazione dell'inter area potrà divenire realtà dando modo così ai tanti ragazzi che praticano lo sport di fruire di un area , cosa importante all'area aperta, che sarà ri-donata allo sport. Il progetto dell'Ing Angelo Longo è stato dunque ammesso al finanziamento da parte del Ministero e adesso si aspettano i fondi prima di procedere coi lavori. Come dicevamo sarà realizzato un campo di calcio a 7 , risistemati gli spogliatoi e realizzato il verde attrezzato. Il parcheggio darà infine modo alle famiglie di raggiungere facilmente quello che sarà il nuovo impianto sportivo.

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Per le squadre di pallavolo del territorio ennese,il fine settimana che si è appena consumato si è rivelato un bilancio in chiaro-scuro. L'attesa era tutta per il derby  di serie C maschile tra Volley Agira e Diavoli Rossi Nicosia . Gara vinta 3 a 0 ( 25/19 ;25/13; 25/23)  dal team del presidente Lupo che così a punteggio pieno si porta in testa alla classifica del girone. Apparentemente una gara forse senza storia ma così non è stato perchè le due formazioni ennesi hanno dato vita ad un derby piuttosto piacevole con un terzo set rimasto in bilico fino alla fine con i ragazzi del presidente Campione che non hanno demeritato di fronte ad una formazione di Agira costruita per il salto in serie B. In serie D femminile successo a Paternò per Kentron Enna, mentre la matricola Agira perde a Messina. La formazione di Tino Pregadio conquista così i primi tre punti contro un Paternò che nulla ha potuto. Subito in vantaggio le ennesi nei primi due set per poi cedere il terzo ma riprendersi la partita al quarto e ultimo set ( 14-25 ; 18-25 ;25-19 ;17-25 ). La matricola Volley Agira forse avrebbe meritato un altro risultato perchè il tre a zero a sfavore non descrive esattamente le reali forze in campo. 28/26 ; 25/23 ; 25/11 sono i parziali a favore dell'Unime Messina che però indicano come specie nei primi due set la gara avrebbe potuto prendere un altro verso se l'Agira avesse avuto un pò di fortuna in più. La buona notizia per mister Davide Giuffrida è che le ragazze ci sono e la voglia di vincere è tanta. In prima divisione, infine, Naf Nicosia nell'esordio casalingo cede 0 a 3 contro Nuova linea Mascali ( 14-25 ; 15-25 ; 17-25 ). La giovane formazione di mister Salvatore D'Amico formata quasi interamente da ragazze under 16/18 ha dovuto cedere di fronte alla maggiore esperienza del Mascali ma i progetti di ricostruzione della Naf indicano che la società è sulla guista strada lanciando in prima divisione atlete provenienti dal vivaio giovanile. 

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 4000 visitatori, 59 autobus, 100 camper, 6 navette turistiche, 50 accompagnatori volontari, 3 percorsi turistici, 5 associazioni coinvolte. Sono numeri importanti che sottolineano il grande successo della edizione 2019 della Sagra della Cassatella . A fornirli è Francesca Millauro : " Si tratta - scrive Francesca Millauro - di un progetto che già da qualche anno regala grandi soddisfazioni, un progetto turistico che cresce sempre più in numeri ed entusiasmo.

Grazie a tutta la mia squadra, l'amministrazione guidata dal Sindaco Maria Greco.

Grazie ai fantastici volontari del Servizio civile del Comune, e della Pro Loco Agira che in modo instancabile si spendono per far conoscere e amare il nostro territorio.

Grazie alle scuole e alle nostre associazioni, di promozione turistica e di protezione civile, che si trovano sempre in prima linea anche nel corso di queste iniziative davvero impegnative.

Grazie ai preti e alle parrocchie, oltre agli enti museali perché si mettono a disposizione in qualsiasi occasione.

Grazie a tutti gli NCC di Agira, che hanno collaborato senza alcuna concorrenza tra di loro, ma solo in cooperazione per la promozione della nostra città.

Grazie alle forze dell'ordine e di pm che sempre ci accompagnano in queste delicate giornate.

Questa è la prova che è possibile ottenere grandi risultati se si lavora in sinergia e in modo costante.
Poiché tanti sono i fattori che concorrono a tutto ciò, da soli non si va lontano.

N. B. Non taggo nessuno per paura di dimenticare qualcuno. Chi ha lavorato instancabilmente in questi giorni sa quanto bene ha fatto al suo paese, e spero che lo continuerà a fare.

P. S. L'organizzatore Etna Eventi Management e i produttori hanno lavorato per la loro parte in modo eccellente, e sono contenta che la parte produttiva e quella turistica siano andate di pari passo.

A tutti voi... Ad maiora!

 

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 Grande successo della sagra della cassatella! L'edizione 2019 è già archiviata e ad Agira si fanno i primi resoconti sopratutto sul grande flusso di turisti che , nonostante il tempo incerto,ha affollato gli stand e visitato il patrimonio culturale della città. Le parole del Sindaco maria Greco : " Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a realizzare un grande evento e a raccontare Agira con il rito della festa e della tradizione . Grazie all'organizzatore Etna eventi e al signor D'Agata; Grazie ai produttori di cassatella e a chi ha partecipato; Grazie ai volontari del servizio civile del Comune e alla Pro loco,a Lega ambiente e all'Avuls,alle associazioni tutte,alle scuole,ai parroci,all'ente museale,al gruppo Trinacria,a coloro che si sono occupati del servizio navetta,ai commercianti,ai ristoratori,ai componenti della commissione comunale di vigilanza e pubblico spettacolo,agli operai e ai dipendenti comunali ,a coloro che hanno mantenuto decorosi i bagni pubblici e agli operatori ecologici e ai cittadini tutti che hanno contribuito alla promozione della città. Grazie a tutte le forze dell'ordine e ai vigili urbani che hanno consentito l'ordinato svolgimento della manifestazione. Grazie ai componenti della giunta comunale e del Consiglio Comunale che si sono prodigati per la riuscita dell'evento,la valorizzazione del territorio,la crescita economica e la crescita culturale. Grazie alla maturità del popolo agirino. Grazie a tutti e alla prossima! "

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Il nespolo d’inverno (Mespilus germanica) è un arbusto o piccolo alberello spontaneo delle foreste d’Europa, di tale rusticità da non avere preferenze per quanto riguarda esposizione o tipo di terreno. Poco conosciuto negli orti moderni è un frutto antico. La sua origine è incerta provenendo forse dal Caucaso o dalla Persia; specie nota a Greci e Romani si dice che fosse da questi portata nel Mediterraneo dalla Germania da cui l’attributo specifico. E’ un arbusto di limitato sviluppo con rami contorti, talvolta spinosi; il suo tronco ed i suoi rami si sviluppano quasi sempre in modo selvatico e difficilmente domabile con la potatura; il suo legno, molto duro, è poco adatto all’utilizzo per lavori di ebanisteria. I frutti globosi, di colore marrone rugginoso, sono immangiabili subito dopo la raccolta. Hanno infatti polpa dura ed aspra, ricca di tannino e come tale dalle potenti proprietà astringenti; prima di mangiare le nespole d’inverno bisogna farle ammezzire, lasciandole maturare lentamente al caldo (in passato sotto la paglia); solo allora acquistano un gradevole sapore dolce acidulo diventando polpose e zuccherine anche se le varietà spontanee e comuni hanno frutti che contengono 4-5 semi abbastanza ingombranti in bocca, mentre alcune varietà orticole sono apirene. 

Come dice il detto popolare, con la maturazione delle nespole arriva il segnale inequivocabile che l’estate ha compiuto il suo corso e che l’autunno è incominciato. Nella tradizione siciliana le nespole d'inverno erano tra i frutti che venivano scelti per essere disposti insieme ad altra frutta secca nei tradizionali canestrini preparati per i bambini come regalo della festa dei morti.
Cose d’altri tempi sia le nespole che la festa.

dal blog Verde insieme web

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Lo spopolamento dei nostri territori inizia anche dalla scelta universitaria. Sono sempre di più i giovani che scelgono l'Olanda per frequentare i corsi universitari. Un fiorente centro di studi, ricco di dinamiche avanguardiste e tradizionali percorsi universitari. È l’Olanda degli ultimi anni, quella che sta crescendo in istruzione superiore e che offre programmi di studio adatti a tutti gli studenti comunitari, italiani in primis. Infatti, sono proprio questi ultimi che negli anni recenti sono sbarcati nelle università dei Paesi Bassi e hanno incrementato notevolmente la popolazione studentesca locale. In particolare è il polo universitario di Groningen, insieme con l’Erasmus di Rotterdam, ad aver registrato una forte crescita di stranieri.Osservando le stime si conta un incremento del 272% di studenti italiani nei Paesi Bassi rispetto a quattro anni prima. Un valore ancora inferiore se paragonato al numero di italiani presente nelle università della Gran Bretagna, Austria, Francia, Germania e Svizzera, ma in costante aumento.

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Sabato, 16 Novembre 2019 17:05

Sergio Mattarella il 21 a Catania.

CATANIA - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 21 novembre prossimo sarà a Catania e alle 11 nel Teatro Massimo Bellini conferirà la Medaglia d'Oro al Merito Civile alla Bandiera d'Istituto del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in occasione della ricorrenza dell'ottantesimo anniversario della nascita del Corpo Nazionale. Di seguito si recherà in visita all'Ospedale San Marco, a Librino. Lo rende noto la Prefettura di Catania, ufficializzando il programma della visita del Capo dello Stato.(ANSA).

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Ci siamo dunque. Manca oramai poco per l'esordio nella serie D femminile del team del presidente Gaetano Lupo. Il Comitato regionale Sicilia ha ufficializzato i calendari definitivi e Agira e kentron Enna rappresenteranno la pallavolo del territorio nel girone B . Undici squadre al via già da sabato 16 novembre , quando alle ore 18,30 le ragazze di mister Davide Giuffrida giocheranno la loro prima gara di esordio contro lil Cus Unime di Messina. Squadra giovane quella di Agira, che certamente vorrà dire la sua in un campionato che si prospetta lungo e difficile soprattutto per le squadre che ne fanno parte. Squadra giovane anche quella della kentron Enna che invece domenica pomeriggio a Paternò vorrà confermare i buoni risultati ottenuti negli anni passati.  In C maschile la seconda del campionato mette di fronte Agira e Diavoli Rossi Nicosia. Un derby da non perdere perchè le due formazioni di punta del territorio hanno dato sempre vita ad incontri piuttosti combattuti. L'Agira di mister Millauro vorrà confermare la bella prestazione contro Gravina mentre i Diavoli del presidente Campione si presentano al Palasport Comunale di Agira per conquistare i primi punti.

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Martedì, 12 Novembre 2019 16:44

Avvenne a Regalbuto nell'Agosto del 1699.

Regalbuto. Tanto Cervantes quanto Manzoni entrambi fingone nei loro romanzi di rielaborare storie immaginarie , scoperte per caso , con la precisa funzione di collocare i fatti da loro narrati in un tempo storico ben determinato che faccia questo da sfondo ma anche da cornice. Ma l'autore della storia , a quanto pare vera , l'ha appresa da un documento del Consejo de Italia nel quale casulmente si imbattè nel corso di alcune ricerche presso l'archivio Historico National de Madrid . Documento miracolosamente emerso da un oceano di carte di argomenti e tenore diversi. I FATTI : 

Il 3 marzo del 1700 il consiglio d'Italia presieduta dal marchese di Villafranca da disposizione al suo segretario di redigere un verbale da sottoporre all'attenzione del Re di Spagna Filippo V in merito ad una ingresciosa vicenda per la quale il Vicerè di Sicilia , il duca di Veraguas , con una lettera chiedeva lumi. 

Nell'Agosto del 1699 , in quel di Regalbuto, un uomo aveva scavalcato il muro di cinta del monastero di Santa Maria degli Angeli nel quale erano rinchiuse la monache che obbedivano alla regola agostiniana e aveva abusato di una di esse mettendola incinta. La suora aveva in seguito tentato di abortire e poichè l'aggressore era disposto di riparare col matrimonio la sua offesa , la donna aveva avanzato la richiesta di annullare i voti perpetui con il preciso desiderio di diventare sua moglie. Questo avvenimento non avrebbe meritato comunque il risalto e la preoccupazione che la lettera,invece,gli attribuiva se un inquisitore nominato dal Vicerè, non avesse scoperto un clima di connivenze e di rilassati costumi non solo all'interno di quel monastero ma ddirittura in altri conventi attigui ad esso. Scandali così gravi che turbano la serenità del piccolo centro siciliano e scuotono la coscienza del Vicerè , indignato anche dal comportamento del Vescovo di Catania , dal quale Regalbuto dipendeva per un antico censo, fermamente deciso ad insabbiare l'intera vicenda. 

Don Thomás Bonifacio, l’inquisitore nominato dal Duca di Veraguas, porta a termine, infatti, una veloce indagine che accerta senza ombra di dubbio i fatti. Purtroppo l’autore del misfatto, reo di aver agito secondo la logica dell’amore, sfugge alla cattura.

Don Thomás, nel corso delle indagini, viene a conoscenza, suo malgrado, di vere e proprie turpitudini. Più che relazioni peccaminose, autentiche orge tra monaci agostiniani e suore dello stesso Ordine i cui conventi erano vicini, quasi attigui. La “direzione spirituale”, dettata dai religiosi alle monache, si era rivelata non solo galeotta ma, soprattutto, strumento vero e proprio di corruzione e di plagio.

A far andare su tutte le furie l’inquisitore e il Vicerè, l’atteggiamento, come già accennato, dell’arcivescovo di Catania molto prudente e deciso a minimizzare o ad ignorare i fatti.

La storia è molto simile per non dire identica all’altra della Monaca di Monza, raccontata dal Manzoni.

Stessi meccanismi, stesse complicità all’interno del monastero, scontata fuga del reo che non sappiamo, però, se alla fine sia stato catturato e assicurato alla giustizia o fatto fuori come nella storia citata dal Manzoni.

A distanza di un centinaio d’anni e in un posto lontanissimo da Milano, a Regalbuto appunto, Gertrude alias Virginia De Leyva ed Egidio, alias Gian Paolo Osio, risuscitano dalla polvere di un archivio per affermare ancora una volta l’invincibilità di una passione esasperata fino all’estremo ricorso al crimine.

Più che le famiglie, in queste due tristissime ma vere storie parallele è una società ad essere messa sotto accusa, quella spagnola, non già i poveri amanti che affermavano un loro sacrosanto diritto all’amore e ad esistere.

Le donne, scippate di un’eredità che l’ordinamento giuridico del tempo (Istituto del maggiorasco) assegnava al maschio primogenito, erano, per questo, prese in ostaggio e “monacate”, costrette, cioè, a vivere all’ombra fredda e smorta di un chiostro una vita che altri avevano scelto per loro mentre fuori, oltre la clausura, il mondo brulicava di gioie, di passioni, di tentazioni e d’affanni.

Il parere del Consiglio d’Italia, confermato personalmente dal re, è inappellabile e duro.

Si vuole colpire il male alla radice trasferendo tutte le monache di quel convento in altri monasteri e riportando suore nuove e di santa vita là dove il peccato l’aveva fatta da padrone.

O sottraendo il convento alla giurisdizione dell’Ordine agostiniano per sottoporlo alla cura e alla vigilanza dell’Ordinario, nel caso in esame il vescovo di Catania.

Di queste soluzioni sarà informato l’ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede per studiare con gli eminenti cardinali della Sacra Congregazione per il Clero la soluzione più efficace ed ottimale.

Il Consiglio raccomanda, anche e caldamente, la cattura del reo e la sua giusta punizione. Della suora neppure un accenno e temo che la povera sia stata lasciata marcire fra quelle sacre e profanate mura. Il ricorso per annullare i suoi voti perpetui rimarrà sospeso nell’aria come il grido di libertà che si era levato dalla sua anima.

I nomi degli attori di quest’incredibile dramma io non li conosco. Il documento tace al riguardo e voglio credere che lo faccia per pudore. Ma a me in buona sostanza poco interessano. Interessano il dolore e le lacrime per una reclusione ingiusta che vede ancora una volta vittima la donna. Il vero stupro non lo fece il suo amante ma il mondo che la partorì e che la condannò senza un processo, senza un movente e senza appello.

Quando a Scicli fu abbattuta la chiesa di Santa Maria La Piazza, mio nonno raccontava a mio padre che, in occasione del ripristino dell’area, venne fuori un passaggio sotterraneo segreto che metteva in comunicazione il vicino convento dei padri francescani con l’altro delle suore benedettine. Dalla sua buia e squallida penombra, decine e decine di scheletri di piccoli feti risuscitarono, come nel giorno del Giudizio Universale, vincendo l’oblio infernale di un limbo nel quale religiosi e religiose senza scrupoli li avevano abilmente occultati, per puntare il dito contro una società ingiusta e sostanzialmente ipocrita.

Chissà quante volte le lacrime della giovane e rassegnata Addolorata dell’ospedale (sotto questo titolo era ed è tuttora venerata l’Addolorata custodita nel monastero delle suore benedettine di San Giovanni Evangelista di Scicli) avranno confortato le disperate solitudini di tante ragazze, colpevoli solo di essere nate ricche e di aver ceduto agli assalti inferociti di un’ardente passione!

Spesso, fissando il suo volto semplice e bello di statua, l’ho chiesta, questa verità,  magari solo per ricevere una confidenza o semplicemente una conferma di quel racconto antico tramandatomi dalle parole di mio padre.

Ma Lei, la Vergine del dolore senza più speranza, è sempre rimasta muta e immobile sotto i miei occhi curiosi, lo sguardo basso e complice, la memoria cancellata, le labbra appena appena dischiuse sulla mia irriverente domanda.  

 Sizilia                                                                                     A 3 de Marzo de 1700

Registrada en oficio 27 a folio 353

El Consejo de Italia, pone en la Real noticia de Vuestra Magestad la que escrive el Virrey Duque de Veragua, de haverse cometido en la ciudad de Regalbuto el sacrilego delicto de haverse escalado un monasterio de monjas siguiendo el estupro, preñado e intentado aborto de una religiosa; y dize lo que se ofreze:

Como parece

Presente en 5                                                                                                               dicho

 

Marques de Villafranca

Don Pedro Guerrero

Don Antonio Jurado

Don Pedro Jacome Rubin

Don Juan Francisco Marchano

Don Ignacio de Zarate

                                                               SEÑOR

 

El Virrey Duque de Veragua en carta para Vuestra Magestad del 14 del pasado, dize que por el mes de agosto llegó a su noticia que en la ciudad de Regalbuto se havía cometido el inorme sacrilegio de haverse escalado el monasterio de Santa Maria de los Angeles, y San Antonio de religiosas calzadas del Orden de San Agustín, siguiendose el estupro, preñado e intentado avorto de una religiosa y que  la misma pretendia annular su profesion para casarse con el agresor de estas maldades cometidas con la promessa de matrimonio, y de facilitar que se declare por sentencia la nulidad de profesion, que haviendose destinado de orden suia delegado por la Gran Corte à Don Thomas Vonifacio para que reciviese informaciones ha dado quenta ultimamente de que tiene conclusa y plena la prueva del delicto remitiendo las informaciones aunque sin haver podido prender al reo por haverse ausentado añadiendo, segun consta del resumen que embìa, haver averiguado ay indicios màs que vehementes de haverse cometido otros excesos de la misma calidad porque estando sujeto este monasterio à los religiosos de San Agustìn que en aquella ciudad tienen convento muy vecino al monasterio ay tanta travazon de elicitas correspondencias entre los religiosos y monjas que aunque no se huviessen seguido (como se cree) ni se pusiesen seguir (como se deve temer) iguales desordenes à esta, serìan por  si solas dignas de remedio como escandalosas y proximas à producir maiores daños, en que deviendo el Duque inbigilar por su obligaciòn ha dado las ordenes convenientes para que se vaya replantando aquel convento de otros religiosos de la misma Orden que con su vida y costumbres puedan asegurar el preservativo que se solicita. Pero que siendo este un remedio que no cura el mal en su raìz quedando expuesto aquel con el tiempo se experimenten nuevas relaciones y quizàs desde luego por la dificultad de hallarse en  qualesquiera religiosos de los que pueden embiarse à aquella ciudad. La ejemplaridad que es nezesaria no se aquieta todavìa su conciencia, y assì ha juzgado indispensable el participarlo à Vuestra Magestad para que, informado de ello, se aplique el remedio que màs convenga al servicio de Dios y el Duque tendrìa por preciso el de abolirse aquel monasterio pasandose à otros las religiosas a que darà comodidad la circustancia de ser dos los que ay en aquella  ciudad de la misma Orden, este de Santa Maria de los Angeles sujeto à los religiosos y otro sujeto al Ordinario à quien no puede que darlo el primero assì porque no se cuitarìan de esta forma los desordenes que hasta àhora se han experimentado naciendo igualmente de la  subordinaciòn a los religiosos y de la vecindad del convento con el monasterio, que importarìa poco la mutaciòn de govierno no haviendola en la separaciòn de las monjas complizes ni en la situaciòn de aquellos dos edificios como por que el Obispo de Catanea, segun las noticias que tiene el Duque y acredita el Instrumento que remite, parece haya ocupado el delicto de la escalaciòn que ahora està aberiguado, y pudiendo él quizàs probarlo lo ha omitido, que, aunque quiera no creerlo, las noticias y papeles que de ello le han informado le han conducido la desgracia de no ignorar tales sospechas, y, el sentimiento de ser precisas, noticiarlas à Vuestra Magestad como causas de la exclusiva del Ordinario en esta dependencia siendo mui dignas de reflexiòn en cosa de tan dìficil prueva, las circustancias que se refieren que acumulandose à los demàs absurdos haze se comprehenda mejor la nezesidad que hay de remedio eficàz en la raìz, y que no puede ser otro que el propuesto à cuio fin, aunque el inmediato recurso deviera hazerce à la Sagrada Congregaciòn de Cardenales, no se ha resuelto à ello sin dar quenta primero à Vuestra Magestad.

El Consejo pone en la Real noticia de Vuestra Magestad el contenido de la carta referida del Virrey, siendo de parecer se le responda ordenandole en quanto al primer punto que haga todas las diligencias posibles para la captura y con digno castigo del delinquente. Y en quanto al segundo que mira à dar providencia que evite la continuaciòn de nuevos escandalos y desordenes en aquel monasterio.

Juzga el Consejo por conveniente se remita copia de esta carta del Virrey al Embajador en Roma para que solicite con la Congregaciòn de Cardenales se sujete este convento de Santa Maria de los Angeles al Ordinario o se extinga, pasando las monjas à otro convento de su religion sujeto al Ordinario encargando al Embajador procure el logro de uno de estos dos medios, el que le pareciere tenga màs facilidad de conseguirse, para obiar estas ofensas de Dios y el grave escàndalo y horror que traen consigo y que dé quenta de lo  que executare y consiguiere à este fin;

Vuestra Majestad mandara lo que màs fuere servido.

Madrid a 3 de marzo de 1700         

http://www.ragusanews.com/articolo/34222/le-notti-di-regalbuto 

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