Articoli filtrati per data: Venerdì, 10 Aprile 2020

Più che parlare di code su strade, ai supermercati, di coronavirus etc ,nella prima pagina di oggi vogliamo riflettere con una foto che è diventata il simbolo della Pasqua 2020. Gli auguri di questa Pasqua non sono e non possono essere così come quelli degli anni scorsi. C'è una profondità di fede che questa Pasqua ci invita a ritrovare nelle nostre famiglie. Non tutto o quasi niente sarà come prima. Le nostre vite cambieranno.Sono già cambiate. Oggi più di ieri avvertiamo paura per le nostre vite e quelle delle persone a noi più care. Le preghiere sono rivolte al superamento di un fatto storico che ci ha pugnalato alle spalle. E' il significato stesso della Pasqua che ci invita a rinascere. Auguri !

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Se c'è un programma che possiamo consigliarvi di rivedere durante i giori del coronavirus è "Quelli della notte" di Renzo Arbore e Ugo Porcelli andato in onda nel 1985 intorno alle 23. Un successo televisivo che ancora oggi diverte.Vennero realizzate 33 puntate, andate in onda (dal lunedì al venerdì) dal 29 aprile al 14 giugno 1985, con l'interruzione del 29 e 30 maggio in seguito alla strage dell'Heysel. La trasmissione iniziava verso le 23:00 e andava in onda da un luogo che Arbore (accreditato sia come conduttore che come regista) qualificava come il salotto di casa propria (laddove in realtà si trattava di una scenografia ricostruita all'interno di uno studio televisivo).Come successivamente dichiarato dallo stesso Arbore, caratteristica della trasmissione era quella di non avere un copione predeterminato, ma anzi di procedere a braccio, improvvisando continuamente e cercando di creare un dibattito che fosse il più sconclusionato possibile, al punto che lo stesso Arbore il più delle volte non sapeva cosa avrebbero detto in diretta i vari personaggi.Il programma ottenne un crescente successo fino a superare il 50% di share. Celebri sono rimaste la sigla di apertura e quella che accompagnava i titoli di coda: rispettivamente, Ma la notte no (che fu proposto anche come titolo della trasmissione in alternativa a Quelli della notte) ed Il materasso.

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“E’ stato un ottimo primo tempo, naturalmente adesso dobbiamo vincere la partita al Consiglio europeo. Con questo documento che l’Eurogruppo ha approvato si è passati da un testo originario che avevamo respinto e a cui avevamo messo il veto, che conteneva un’unica proposta, il Mes con alcune condizioni”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, a Unomattina su Rai1.
ù“Grazie alla nostra battaglia siamo arrivati a un testo che propone 4 strumenti e per la prima volta mette sul tavolo la proposta di un fondo per la ripresa finanziato con l’emissione di titoli comuni, che è esattamente la proposta dell’Italia. Inoltre – ha aggiunto – è stata proposta la costituzione di un fondo da 200 miliardi della Bei per sostenere il credito e la liquidità delle imprese, poi è stato proposto un meccanismo che con 100 miliardi alimenterà strumenti quali la cassa integrazione, infine sul Mes sono state eliminate ogni condizionalità. Si tratta di uno strumento facoltativo, l’Italia non ha deciso di accedere ma si mette a disposizione di chi lo vorrà un’altra linea di liquidità che può arrivare fino al 2% del Pil e che potrà essere attivata senza nessuna condizione”.
Il ministro definisce quelle di Matteo Salvini e Giorgia Meloni “accuse abbastanza grottesche, forse ignorano che il Mes già esiste e presenta oggi, per chi volesse accedere, degli strumenti che prevedono condizionalità, cioì la Troika. L’Eurogruppo ha proposto che il Mes possa offrire oltre agli strumenti che già offre anche uno incondizionato con il quale i paesi che lo vorranno, non l’Italia, potranno prendere dei soldi senza condizioni. L’Italia non ha firmato nulla, non ha fatto richiesta di aderire a nessun prestito Mes ma ha semplicemente consentito che tra le proposte ci sia anche quella di aggiungere anche uno struemento senza condizionalità”.
(ITALPRESS).

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“Il Gruppo del PD della Camera, in piena sintonia con il Partito, ritiene opportuno che venga introdotto nel provvedimento che arriva ora alla Camera un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati, da destinare a tutti coloro che versano in situazioni di povertà a causa della crisi o in situazioni di grave difficoltà per la perdita completa del reddito come i giovani lavoratori autonomi”. Lo affermano in una nota congiunta il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio e il capogruppo in Commissione Bilancio Fabio Melilli.
“La proposta prevede l’istituzione di un contributo di solidarietà per gli anni 2020 e 2021, che dovranno versare i cittadini con redditi superiori a 80.000 euro e che inciderà sulla parte eccedente tale soglia – aggiungono -. La somma versata, rispettando i criteri di progressività sanciti dalla nostra Costituzione, sarà deducibile e partirà da alcune centinaia di euro per le soglie più basse fino ad arrivare ad alcune decine di migliaia di euro per i redditi superiori al milione. Il gettito atteso è pari ad un miliardo e trecento milioni annui. Ad uno strumento del genere, oggi sicuramente necessario, si è già fatto ricorso in passato da governi di diverso colore”.
“La crisi economica, determinata dalla pandemia, ha fatto emergere e accentuato situazioni di povertà – sottolineano gli esponenti dem -. Ci sono famiglie che in questi giorni non hanno risorse sufficienti per provvedere all’acquisto nemmeno dei beni di prima necessita’: c’è un rischio povertà per un ulteriore milione di bambini. Un primo intervento è stato messo in campo dal Governo che ha stanziato 400 milioni di euro perché i Comuni possano cominciare a dare risposte. Tutti i Sindaci, di ogni appartenenza politica, segnalano la grande quantità di richieste che vengono presentate da famiglie in difficoltà. Un grande e solidale paese come l’Italia non può non porsi il tema di come le classi dirigenti e coloro che dispongono di redditi elevati debbano essere chiamati a contribuire a favore di chi non ce la fa”.
(ITALPRESS).

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