Articoli filtrati per data: Mercoledì, 22 Aprile 2020

25 aprile  non è facile parlarne. Si festeggia la Liberazione dai nazifascisti e – contestualmente – l’ultima volta in cui il paese si è veramente alzato in piedi e ha scritto una pagina di storia di cui andare fieri. Questa data è da sempre stata vissuta con due diversi stati d'animo. Da una parte gli antifascisti , i partigiani , coloro insomma che ne avevano subiti di tutti i colori durante il vent'ennio fascista, dall'altra la destra che non ha mai detto parole chiare su quella fase della storia italiana terminata appunto  con la liberazione il 25 aprile 1945. Dal 1946 è stata dichiarata Festa Nazionale. Oggi forse ha un significato maggiore rispetto agli altri anni perchè , dopo aver visto la puntata di Report , l'attacco frontale delle destre al Papa accusato di assumere posizioni contrarie ai valori del cattolicesimo e di essere a capo delle sinistre , deve far riflettere sul periodo storico che il mondo ( ma soprattutto l'Italia)  sta vivendo, diviso  tra destra catto- consevatrice  e la sinistra. L’attacco più feroce al Papa  proviene soprattutto dagli Stati Uniti. Oltre oceano, infatti, una parte del clero, la più conservatrice e fondamentalista, cui è legata la destra italiana,  ritiene il coronavirus  la punizione di Dio per il tradimento del Pontefice. Pensate un pò.  Il nostro 25 aprile 2020 sarà ancora una volta Il partigiano Fiammavissuto con due diversi stati d'animo ,divisi come non mai tra regioni del sud e quelle del nord. Le ultime frasi del giornalista Feltri contro i meridionali fanno capire come l'Italia nonostante tutto non sia affatto unita. Ma il mio personale 25 aprile vorrei anche quest'anno dedicarlo al  concittadino regalbutese Vincenzo Gamiddo. Era chiamato il partigiano Fiamma (nella foto).Nato a Regalbuto (EN) il 14-04-1924, partigiano della 9 Div. Garibaldi A. Imerito, nome di battaglia “Fiamma”, caduto il 23- 11-1944 ad Asti Variglie.

Gamiddo era partito da Regalbuto più che vent'enne per partecipare alla lotta partigiana contro il nazi fascismo . Mori in Piemonte fucilato assieme ad altri compagni durante un rastrellamento dei tedeschi. Oggi è seppellito nel cimitero dei partigiani ad Asti. Un giovane regalbutese che dalla Sicilia assieme ad altri 521 siciliani partirono per liberare il Nord Italia ancora occupato dai nazi fascisti. Molti di questi siciliani non sono mai tornati. " L'Italia risorgerà" titolava il quotidiano Il Popolo il giorno della liberazione. Nei giorni del coronavirus ricorderemo questo 25 aprile 2020 ancora con questa certezza. L'ITALIA RISORGERA'

AgoVit

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Si parla di fase 2 dello sport. Non deve trarre in inganno il termine perchè a parer nostro la cosidetta fase 2 per lo sport forse è meglio definirla "fase 2 della serie A di calcio". Il perchè è facile intuirlo per la mole di interessi economici che il calcio professionistico muove. Non si parla di altri sport , specie di quelli che si svolgono nelle palestre e nei palazzetti. Ma non si accenna nemmeno alle migliaia di società sportive dilettantistiche e amatoriali che rappresentano il 70% dell'intero panorama sportivo italiano. Non se ne parla perchè ben che vada la fase due per queste ultime società sportive potrebbe iniziare forse nella primavera del 2021. O meglio quando potrà essere disponibile un vaccino. Quindi sine die. Facciamo un semplice ragionamento. Se è vero che nel prossimo autunno potrebbe verificarsi una recrudescenza del coronavirus sarà molto difficile far riprendere le attività motorie ai ragazzi nelle palestre. Così dicasi per gli sport tipo pallavolo,basket, calcio a cinque, pallamano etc ma soprattutto sarà ancor più difficile organizzare i cosidetti centri di avviamento. E' vero anche che alcuni  sport potrebbero svolgersi all'aperto. Se a questo si aggiunge che la riapertura dovrebbe essere vincolata ad una serie di gravose limitazioni – distanziamento sociale, controlli, scaglionamento degli ingressi ect. - atte ad eliminare il rischio legato all'epidemia Covid-19, ecco che il cerchio tremendamente si chiude. Molte. Tante società sportive dilettantistiche saranno costrette a chiudere e con esse quelle figure professionali fatti da allenatori, tecnici ,preparatori atletici. Ma il danno si estenderebbe anche ai fornitori di abbigliamento sportivo, bar,ristoranti , mezzi di trasporto. Aggiungo federazioni e enti di promozione sportive. Perchè sono queste ultime a introitare ogni anno una bella fetta del butget delle società sportive tra affiliazioni e tesseramenti , tasse gare, diritti di segreterie etc.... La prospettiva come si vede non è chiara. Tutt'altro. Il fatto che non se ne parli può significare solamente che lo sport dilettantistico e l'organizzazione scolastica saranno i due temi che sarà necessario affrontare nei prossimi mesi. Sarà fondamentale che anche lo sport dilettantistico, comparto significativo del Terzo Settore, possa accedere quanto prima alle forme di solidarietà e di sostegno al reddito. " Chiediamo - sostiene Ciro Bisogno presidente delle  Pgs -  di considerare con attenzione quanto rappresenta lo sport di base per la coesione sociale, per la funzione educativa nei confronti delle giovani generazioni, per la vita delle nostre periferie e per quello che rappresenterà non appena questa difficile pagina di storia sarà superata". Come non essere d'accordo ? 

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