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Martedì, 07 Aprile 2020 14:34

Coronavirus. Si ai test rapidi in Sicilia

In una regione come la Sicilia con epidemia contenuta – fatta eccezione per alcuni focolai – è possibile effettuare studi di sieroprevalenza e sieroconversione. Lo rileva il Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, in un parere trasmesso all’assessorato regionale della Salute sull’utilizzo dei test rapidi e dei test sierologici. Lo comunica la Regione.
Secondo gli esperti “ci sono sufficienti evidenze scientifiche che sorreggono la validità e l’utilità di questi test rapidi in ausilio alla sierologia classica e ai tamponi rinofaringei”.
I componenti del Comitato, facendo esplicito riferimento agli asintomatici, rilevano in particolare che “in questi soggetti – si legge nel parere – andrà eseguito il test rapido con card come prima scelta. Se sia le IgM (immunoglobuline M) che le IgG (immunoglobuline G) risulteranno negative e il soggetto è a basso rischio allora può essere considerato non infetto, con sufficienti probabilità logiche e scientifiche”.
(ITALPRESS).

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“State attenti alle illusioni ottiche e ai pericolosi miraggi, non siamo a pochi passi dall’uscita dell’emergenza, non siamo a pochi passi da una ipotetica ora X che ci porterà alla situazione di prima, nulla di più sbagliato pensare a un imminente ‘liberi tutti’. E’ vero il contrario, siamo all’inizio di una lunga fase di transizione, sarebbe imperdonabile non perseverare nei sacrifici fatti”. Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, nel corso della conferenza stampa alla Protezione civile.E sulle mascherine ha aggiunto: “Credo che per molto tempo molto di noi, se non tutti, ci dovremo abituare a utilizzare questo strumento di protezione individuale.È ragionevole immaginare che per un periodo di tempo molti dovranno considerare questo dispositivo come utile, se non necessario."

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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge sulla scuola per far fronte all’emergenza coronavirus . Il decreto varato dal Cdm conferma il lavoro svolto in queste ultimi giorni dalla ministra Azzolina e dovrà essere ora recepito da una o più ordinanze per divenire "operativo". Tra i punti più attesi, sono state individuate due ipotesi per la maturità e altrettante per gli esami di terza terza media, a seconda che si torni in classe il 18 maggio o non si torni fino a settembre. Se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, per la maturità ci sarà una prova nazionale di italiano e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna. Se invece non si tornasse a scuola ci sarà un'unica prova orale anche telematica. Nell'ipotesi in cui non si tornerà in aula entro il 18 maggio niente esame di terza media e solo valutazione dei prof. Infine tutti promossi all'anno successivo.Il testo prevede, tra l'altro, l'assunzione di 4.500 docenti chiesta dal Ministero per recuperare parte dei posti liberati nell'estate del 2019 da "Quota 100". I posti dovranno essere coperti dai vincitori di concorso o da chi è nelle graduatorie ad esaurimento. Tra le altre principali novità: le commissioni per i quasi 500 mila maturandi saranno tutte interne; potrà essere modificata la data di inizio delle lezioni per il prossimo anno scolastico, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni; l'eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi a questo anno scolastico potranno avvenire nel nell'anno scolastico successivo; potranno essere confermati i libri di testo adottati quest'anno anche per il prossimo, richiesta avanzata dai sindacati della scuola; diventa obbligatoria la didattica a distanza: "il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione". Se non si rientrerà a scuola, anche gli scrutini quest'anno saranno a distanza.

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ITALPRESS.

“Con il decreto appena approvato diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, che siano piccole, medie e grandi. 200 miliardi per il mercato interno e altri 200 per potenziare l’export. E’ una potenza di fuoco, io non ricordo un intervento così poderoso nella storia della nostra Repubblica per il finanziamento delle imprese. E’ una cifra enorme”. Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm, spiegando che questi prestiti verranno erogati attraverso i canali finanziari normali, ma lo stato offrirà una garanzia. “In particolare potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi, aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, una società che è e rimarrà nel perimetro di Cdp, per potenziare questo strumento. Abbiamo anche varato importanti misure fiscali – ha aggiunto – con la sospensione di pagamenti, ritenute e contributi anche per i mesi di aprile e maggio”.

“Abbiamo adottato uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono attività di un minimo rilievo strategico per il paese, in particolare abbiamo potenziato la Golden power per controllare scalate eventualmente ostili”, ha spiegato.
Un intervento senza precedenti lo definisce anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che in conferenza stampa ha spiegato che saranno messi in campo “200 miliardi di garanzie per prestiti fino al 90% garantiti dallo Stato. I prestiti garantiti dallo Stato potranno arrivare fino al 25% del fatturato delle imprese, le garanzie saranno erogate con un sistema molto semplice attraverso Sace. Ci saranno alcune condizioni limitate tra cui quella di non poter erogare dividendi nel corso dell’anno per le società che accederanno al prestito. Complessivamente, con questo decreto e con il decreto di marzo, noi mobilitiamo fino a 750 miliardi di risorse garantite dallo Stato. Forniamo una garanzia poderosa – ha aggiunto Gualtieri – per preservare il nostro sistema produttivo e aiutarlo ad affrontare questo momento difficile e potersi rilanciare”. “E’ un intervento importante – ha sottolineato il ministro – che si affianca al differimento delle scadenze fiscali attraverso un meccanismo legato al fatturato, per questo intervento mobiliteremo risorse con il dl aprile, ci saranno 30 miliardi appostati a sostegno di questi 200 miliardi di garanzie dirette”. Il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha assicurato che con questo decreto il governo ha inteso “rispondere a una esigenza assoluta delle imprese. Abbiamo un sistema produttivo fatto anche di tante piccole partite iva, artigiani, autonomi e professionisti per questo abbiamo rafforzato il fondo centrale di garanzia, che portiamo, con la possibilita’ di un prestito, fino a 5 milioni di euro al 90% garantito dallo Stato. Abbiamo fatto anche una misura molto forte, per la liquidita’ dei piu’ piccoli: fino a 25mila euro di prestito e la garanzia dello Stato sara’ al 100% con una procedura priva di vincoli e valutazioni andamentali”, ha aggiunto Patuanelli.
Oggi il Cdm ha anche approvato il decreto scuola per regolamentare gli esami di Maturità, di terza media e i tirocini e esami professionali, e il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha rimarcato come sia stato “messo l’anno scolastico in sicurezza, non si puo’ parlare di sei politico, categoria storica vetusta, la valutazione dello studente non e’ legata ad un freddo voto numerico. Questo decreto – ha aggiunto – ci permettera’ di terminare quest’anno scolastico e di traghettarci verso il prossimo anno scolastico. La didattica a distanza non puo’ essere considerato uno strumento opzionale – ha aggiunto – ci sta permettendo di concludere l’anno scolastico”. Azzolina ha poi concluso scusandosi con i precari della scuola “non riusciamo ad aggiornare le graduatorie d’istituo, questo è dovuto a lacune alla digitalizzazione del paese, anche del mio ministero”.

Rispondendo ai giornalisti presenti in sala stampa, il premier Conte ha ribadito la contrarietà sua e del governo al Mes, definendolo uno strumento inadeguato: “Gli eurobond sono la soluzione, una risposta seria e adeguata. Su questo io e Gualtieri siamo pienamente d’accordo”. Quella sugli eurobond ad alcuni appariva come “una battaglia futuribile, non realistica. La verita’ e’ che quando si difende il proprio Paese non si fanno calcoli, sono convinto e lo dico con tutta la responsabilita’ e la prudenza che mi contraddistingue, che la storia è con noi e vedremo quale piega prendera’”. Il presidente del Consiglio ha infine incoraggiato gli italiani: “State dando un contributo fondamentale per questa battaglia, presto raccoglieremo i frutti di questo sacrificio. Quando tutto sarà finito ci sarà una nuova primavera. Ci avviciniamo alla Pasqua, una festa particolarmente radicata che ci porta giorni lieti, li vivremo a casa, sarebbe irresponsabile pensare di andare in giro”.
(ITALPRESS) –

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