Articoli filtrati per data: Giovedì, 12 Settembre 2019

( AgoVit) Riporto qui il titolo della " Gazzetta d'Alba" dell'11 settempre scorso per sottolineare ancora una volta alcuni differenti modi di intendere lo sport nelle varie parti d'Italia. Le due Italie non dipendono da differenti  confini geografici, ma piuttosto dalla sensibilità che le comunità locali hanno nell'investire sulle realtà sportive, del volontariato e di quant'altra realtà che tende a far crescere l'intera collettività. I commenti e le considerazioni li lascio ad ognuno di voi. Dico solo che ad alcune società sportive del nostro territorio basterebbe molto meno , ma considerato quanto spendono per i viaggi delle trasferte con i pulmini dei privati non sarebbe male possederne uno.  Di seguito vi riporto l'articolo:

CUNEO La fondazione Crc aiuta le associazioni sportive a trasportare i loro atleti con una serie di contributi per l’acquisto di pulmini. Ventidue automezzi sono stati consegnati, con una cerimonia pubblica in piazza Galimberti a Cuneo, ai gruppi sportivi della provincia di Cuneo che li hanno acquistati grazie al bando Sport in giro.

Nella nostra zona i contributi, circa 12mila euro per ogni associazione sono andati a: Zampe in spalla di Alba, Basket team ’71 di Bra, Pallonistica Ricca di Daino d’Alba, Ragazzi del Roero di Magliano Alfieri e Langheting di Treiso.«Con questa seconda edizione salgono a 52 i mezzi che la Fondazione ha contribuito ad acquistare», dettaglia Giandomenico Genta, presidente della fondazione Crc. «È un contributo tangibile con cui vogliamo rendere più sicuri gli spostamenti di ragazze e ragazzi che praticano sport in provincia di Cuneo, confermando l’attenzione che riserviamo a questo specifico settore».

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Fino a quando le Amministrazioni pubbliche non riconoscono con un atto deliberativo, il valore sociale che esercitano le Società Sportive nel territorio , non si sarà compiuto un atto che riconosce la pratica sportiva,  come strumento di inclusione, solidarietà, dialogo, diffusione di valori di lealtà, correttezza, rispetto delle regole e legalità, in particolare in contesti disagiati e caratterizzati da un alto rischio dicriminalità e dispersione scolastica. Tutto ciò può diventare vano se non si crea la necessaria sinergia tra Amministrazioni locali e società sportive. Non è solo una questione di un atto formale, le società sportive devono quanto meno essere messe nelle condizioni di poter operare in contesti ( campi di calcio, palestre, luoghi all'aperto) dove possono svolgere l'attività sportivo-educativa che aiuta la crescita del ragazzo. E' sempre così ? Purtroppo no. E' amaro scriverlo. Si tenta di far passare l'attività sportiva dilettantistica come una attività commerciale , specie in assenza di quei necessari contributi che seppur piccoli possono diventare significativi. Ci viene in mente per esempio il contributo di palloni , di reti o di un impianto : la spesa cioè di pochi euro per incoraggiare e sostenere un gruppo di persone che ogni anno passano il loro tempo nelle palestre o nei campi sportivi per la pura passione per lo sport e per l'educazione dei bambini. A volte basta accelerare le riunioni dei consigli d'istituto scolastici per la concessione delle palestre per facilitare l'organizzazione delle società sportive. O riparare un tetto dal quale entra acqua durante le giornate di pioggia. Potremmo citare altri esempi. Tutto ciò però può essere possibile solo se gli amministratori riconoscono la vera funzione sociale delle associazioni sportive al pari degli Enti di volontariato o Enti religiosi.

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