Promuovere e tutelate il bene comune
LIBERATION DAY oppure NEW INTERNATIONAL ORDER?
Quello che, con molta supponenza, Donald Trump ha chiamato: "liberation day", in realtà segna la fine del predominio americano e occidentale e l'affermazione di un assetto multipolare in cui la Cina, giocherà un ruolo importante insieme ai Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa...) di cui è leader indiscussa.
Da non sottovalutare, la riorganizzazione di fatto obbligatoria, della Unione Europea, dei Paesi asiatici, arabi e africani...
Donald Trump ha segnato, senza mezzi termini, la fine dell'Accordo di Bretton Woods del 1944 e dell'ordine mondiale che ne era scaturito, sia sul piano politico che su quello economico.
UN NUOVO ORDINE MONDIALE SI IMPONE:
dobbiamo ora decidere se dovrà continuare ad essere pilotato dalle "grandi potenze egemoni dei capitali e delle armi", o se invece dovrà essere guidato da un multilateralismo diffuso sul modello imperfetto rappresentato dalla vecchia Europa e dalle democrazie liberali, depurate dalle profonde contraddizioni...
UNA SFIDA EPOCALE CI ATTENDE dal cui esito dipenderà il futuro assetto dello stesso Pianeta e quello dei nostri figli e nipoti...
Futsal Regalbuto: il ritorno !
Battendo il Marsala , gli uomini di Vito Gamiddo ritornano in A2 con una storia vittoria.
RIESI : I.C." GIOSUÈ CARDUCCI " CAMPIONE PROVINCIALE DI CALCIO A 5 CATEGORIA CADETTI NEI CAMPIONATI STUDENTESCHI
Campionati studenteschi organizzati dal Ministero dell ' Istruzione in collaborazione della FIGC .
Con la vittoria della categoria Cadetti di calcio a 5 gli alunni dell' Istituto Comprensivo " Giosuè Carducci " di Riesi , diretto dalla Dott.ssa Filippina Romano, allenati e guidati dai Prof. Angelo Bellina, Adriana Sanfilippo e Lina Laurino, fanno cinquina di vittorie provinciali per quest' anno 2024/25 nei campionati studenteschi .
Dopo le vittorie per le categorie ragazze e ragazzi per la corsa campestre , quella di calcio a 5 misto e quella di calcio a 11 categoria Cadetti , si è aggiudicata la finale provinciale di calcio a 5 cadetti .
Si è svolta a Caltanissetta la finale provinciale di calcio a 5 categoria cadetti, tra l' Istituto Comprensivo " G. Petrarca" di Santa Caterina-Resuttano e l' Istituto Comprensivo " Giosuè Carducci " di Riesi , risultato finale 5 a 4 per i Riesini dopo i calci di rigore , la partita era finita con il risultato di 1 a 1 , una bellissima gara che ha visto dominare i Riesini per tutti i due tempi di gioco creando una decina di palle goal che sono state parate dal bravissimo portiere del Santa Caterina-Resuttano , la Carducci Riesi ha dimostrato una netta superiorità di gioco con pressing e ripartenze che ha permesso di creare tantissime occasioni.
Alunni Carducci Riesi :
Gino La Rosa ( Cap.) Gaetano Guarnaccia ( Vicecap) Alessio Bellia, Alessandro Macsinic, Salvatore Chiolo, Francesco Bongiovanni, Nunzio Cusenza, Loris Porrovecchio, Gioele Forcella, Mattia Giannone e Gaetano Terranova.
Allenatori :
Prof. Angelo Bellina, Adriana Sanfilippo e Lina Laurino. Si ringrazia l' arbitro per la buona conduzione della gara e la responsabile provinciale Prof.ssa Patrizia Saporito
Studenti al progetto " Neve" dell'I.T. Citelli
A Camigliatello Silano ( Cs) gli alunni del Citelli hanno partecipato al progetto “ Neve” . “ La montagna – ci dice la Vice Preside Pina Giaggeri - ha sempre rappresentato un luogo di scoperta, avventura e crescita. Con il progetto "Neve", si è deciso di utilizzare l'ambiente innevato come strumento educativo e inclusivo, offrendo ai nostri alunni l'opportunità di vivere esperienze formative legate agli sport invernali e alle attività all'aperto. Il progetto, mira a promuovere l'inclusione sociale, il rispetto per l'ambiente e lo sviluppo di competenze personali.”
Nel corso dell’edizione 2025 della competizione Robo Cup Junior che si svolta alla ST Micro elettronics , tre squadre dell' Istituto Tecnico Salvatore Citelli di Regalbuto, plesso ad Indirizzo elettronica dell' IIS Fortunato Fedele di Agira, superano la selezione regionale e si qualificano per la fase Nazionale. “Per la prima volta siamo vincitori ! “ Nella categoria Rescue Line, la più competitiva e ambita della Robo Cup Junior, la squadra LucMar porta a casa la coppa. Congratulazioni ai ragazzi che hanno reso possibile questo successo. Nicolò, Vincenzo e Gaetano. Prosegue dunque con successo il rinnovamento del dipartimento di elettronica dell' IT Citelli che arriva fino a Catania e risuona a livello regionale. Complimenti agli ottimi risultati raggiunti da tutti i partecipanti. Un elogio per l'impegno e per lo spirito di squadra che hanno dimostrato. PathFinderSicily Andrea, Davide, Kevin ed Emanuele. LastMinute Andrea,Gaetano ed Emanuele. VirtulaEyes Simone, Antonio, Erik e Marcello.
I bambini “pagano” con i dati personali per stare sui social e non rimanere esclusi: l’allarme dal Regno Unito
In un articlo riportato su Fanpage Nell'era digitale, l'accesso alla tecnologia avviene sempre prima, tuttavia tale precocità non sempre si accompagna ad un'adeguata consapevolezza riguardo le potenzialità, e soprattutto i rischi, dello strumento che si sta utilizzando. Secondo una recente indagine condotta nel Regno Unito, infatti, i bambini che navigano in Rete non si fanno molti scrupoli a condividere informazioni e dati personali in cambio dell'accesso ad app e social. Il motivo? La paura di finire esclusi dal resto del gruppo. A riferire questa inquietante tendenza è stata un'indagine commissionata dall'Information Commissioner's Office (ICO) – l'equivalente inglese del nostro Garante per la Privacy – che ha analizzato il comportamento dei più piccoli quando si trovano a poter utilizzare liberamente un tablet o uno smartphone connesso a Internet.La notizia, riportata dal quotidiano britannico The Mirror, si lega a un rapporto dell'Office of Communications (l'autorità regolatrice per le società di comunicazione del Regno Unito) che ha riportato come un quarto dei bambini inglesi della fascia d'età tre/quattro anni possieda già uno smartphone e sia autorizzato a utilizzarlo con una certa libertà, tanto che molti dei genitori intervistati hanno ammesso di non sapere molto delle attività online dei loro figli. Tale fenomeno, probabilmente attribuibile alla crescente digitalizzazione della società e alla necessità percepita dai bambini di far parte del mondo che li circonda, ha però sollevato importanti interrogativi sulla consapevolezza delle implicazioni per la privacy e la sicurezza dei minori nel mondo digitale.Il sondaggio proposto dall'ICO ha infatti rivelato che molti bambini considerano i propri dati personali come una sorta di valuta necessaria per accedere a servizi e applicazioni digitali che già in quella tenera età vengono visti come una porta d'accesso indispensabile al mondo delle relazioni con gli altri: non poter varcare quella porta significherebbe restare tagliati fuori dal mondo e pur di non rimanere esclusi, i bambini condividono informazioni personali senza una piena consapevolezza dei possibili pericoli dietro a un tale comportamento.I ragazzi, a seconda della loro età, nella maggior parte dei casi non sono ben equipaggiati per comprendere i compromessi che stanno facendo e le implicazioni sulla privacy della loro attività online", ha dichiarato John Edwards, Commissario per l'Informazione del Regno Unito che ha anche annunciato l'avvio di ulteriori approfondimenti per capire come i social media e le piattaforme di condivisione video utilizzino simili dati.Oltre ai provvedimenti istituzionali – nel 2023, ad esempio, l'ICO ha multato TikTok per 12,7 milioni di sterline per non aver impedito l'accesso alla piattaforma ai minori di 13 anni e per l'uso improprio dei dati dei bambini – Edwards si è detto convinto del fatto che mamme e papà debbano assumersi la responsabilità non solo di monitorare le attività online dei bambini, ma anche di insegnare loro a utilizzare con maggiore consapevolezza i potenti strumenti digitali che la modernità ha messo a disposizione.
Per questo motivo l'esperto ha consigliato ai genitori di attivare sempre le impostazioni di parental control su tutte le applicazioni utilizzate dai loro figli e di essere curiosi riguardo a tutto ciò che i loro piccoli fanno quando si trovano un dispositivo connesso a Internet tra le mani. Instaurare un dialogo aperto e continuo con i propri figli può essere infatti la chiave per venire a conoscenza dei potenziali pericoli prima che essi possano nuocere ai più giovani.
Potente. Il testo della lettera a Trump di Lech Walesa, leader di Solidarnosc e di ex prigionieri politici polacchi.
In Italia è aumentato il numero dei giovani hikikomori
Non escono mai da casa, non studiano, non comunicano. Le famiglie si sentono impotenti di fronte a questo loro a volte brusco a volte progressivo sottrarsi al mondo, mentre i compagni di scuola spesso li dimenticano. Diventano invisibili. I “ritirati”, ragazzi fra i quattordici e i diciannove anni, si sono auto condannati agli arresti domiciliari. Non vogliono avere contatti con un mondo che a questa assenza si abitua, come s'abitua a tutto. E in questa graduale rinuncia di tutti ad andarli a cercare, gli hikikomori (termine inventato dai giapponesi per indicare gli auto-reclusi, da hiku, “tirare”, e komoru, “ritirarsi”) trovano solo conferma della giustezza della loro scelta. Sono ragazzi nell’età delle grandi trasformazioni, tra la scuola media e l’università. Si tratta di quei due milioni e mezzo di Neet (ragazzi che non studiano e non lavorano, acronimo dell’inglese Not in Employment, Education or Training) che hanno perso fiducia negli altri e nel futuro. Non c’è sessualità, non c’è contatto. I ritirati non hanno relazioni. E in Italia sono in allarmante aumento.
Il loro numero è, infatti, quasi raddoppiato dopo la pandemia, passando dal 5,6% del 2019 al 9,7% del 2022. A tracciare l’identikit dei “ritirati sociali” e a denunciare la gravità del fenomeno crescente è uno studio condotto dal gruppo multidisciplinare di ricerca “Mutamenti sociali, valutazione e metodi” (Musa) dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Cnr-Irpps), pubblicato sulla rivista Scientific Reports. “La pandemia da Covid-19 ha esacerbato la trasposizione delle relazioni umane verso la sfera virtuale”, spiega Antonio Tintori, tra gli autori del lavoro assieme a Loredana Cerbara e Giulia Ciancimino del gruppo di ricerca Musa del Cnr-Irpps. In particolare lo studio sottolinea come l’iperconnessione, ossia la sovraesposizione ai social media, abbia "un ruolo primario in questo processo corrosivo dell’interazione e dell’identità adolescenziale e successivamente del benessere psicologico individuale”. L’iperconnessione, dunque, secondo lo studio, non solo è principale responsabile dell’autoisolamento ma anche “dell’esplosione delle ideazioni suicidarie giovanili”. Dati alla mano, dal 2019 al 2022 sono drasticamente aumentati i giovani che si limitano alla sola frequentazione della scuola nella loro vita, ma anche nel mondo adolescenziale è significativamente diminuita l’abitudine a trascorrere il tempo libero faccia a faccia con gli amici. Attraverso tecniche avanzate di modellizzazione statistica sono stati identificati tre profili di adolescenti: le "farfalle sociali", "gli amico-centrici" e i "lupi solitari". Proprio all'interno di quest'ultimo profilo, è stato individuato un sottogruppo composto da adolescenti che non incontrano più i loro amici nel mondo extrascolastico, il cui numero è quasi raddoppiato dopo la pandemia, passando dal 5,6% del 2019 al 9,7% del 2022. Si tratta, appunto, dei ritirati sociali, mai così tanti come oggi.