60 anni dalla morte di Mattei In evidenza

Ottobre 30, 2022 1332

Riportiamo un post apparso sui social di Umberto Minopoli Presidente presso l'Associazione nucleare Italiana.  60 anni dalla morte di Mattei: un inchino! Non fu solo petrolio e ricerca dell’indipendenza negli idrocarburi. Pochi ricordano che il primo provvedimento della nuova Eni di Mattei fu la costruzione (1958) nel tempo record di soli 5 anni, della prima centrale nucleare italiana: quella di Latina Borgo Sabotino (220 MW). Per avere sicurezza energetica e sviluppo industriale l’Italia, per Mattei doveva puntare su idrocarburi, specialmente prodotti in casa, e nucleare. Il coraggio e l’ intraprendenza di Mattei stimolarono l’industria privata e pubblica. E fu record nucleare per l’Italia. Con due diverse tecnologie rispetto a quella di Latina, l’Edison privata costruì, in soli 4 anni, la seconda centrale italiana ( 186 MW), a Trino Vercellese con tecnologia Usa della Westinghouse. E in 4 anni, un consorzio guidato dall’IRI, costruì la centrale nucleare del Garigliano ( 150 MW) con tecnologia General Electric. Il risultato straordinario del pionierismo e dell’intuizione di Mattei fu che l’Italia, tra il 1958 e il 1964- il decennio della ricostruzione post-bellica- divento’, dopo Stati Uniti e Gran Bretagna la terza potenza nucleare del mondo. Prima di Francia e Urss. E quelle centrali vennero costruite, altro record nel mondo, in 4 anni. Chi lo avrebbe detto? Ricordiamocene quando si sostiene, scioccamente che l’Italia non sarebbe fatta per il nucleare. Una classe dirigente eccezionale-con Mattei, Felice Ippolito, fisici, ingegneri, imprenditori- batte’ le superpotenze industriali del mondo. E proprio nella tecnologia, all’epoca, più avanzata e innovativa.

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