" Personalmente trovo interessante la lettura di questo articolo di Mauro Magatti , apparso su Avvenire - Credo che valga la pena soffermarsi qualche minuto nel leggerlo. 
 
Il mondo oggi è testimone di drammi che sembrano non conoscere tregua. A Gaza e in Ucraina, lo scontro ha assunto una logica totalizzante. Le leadership di Vladimir Putin e Benjamin Netanyahu, seppur diversissime per contesto e storia, si stanno muovendo secondo uno schema comune: l’annientamento dell’altro come soluzione finale.

Putin, intrappolato nel suo disegno imperiale post-sovietico, non può permettersi una sconfitta in Ucraina senza mettere a rischio la sua stessa permanenza al potere. Ogni cedimento, ogni passo indietro, verrebbe vissuto come un’umiliazione intollerabile, non solo per lui, ma per l’intero apparato che ha costruito. Così, la guerra continua, anche se logora la Russia, economicamente e culturalmente. Netanyahu, dal canto suo, ha legato la sua sopravvivenza politica alla guerra contro Hamas e alla promessa, esplicita o implicita, di “eliminare” la minaccia palestinese con ogni mezzo. Dopo l’orrore del 7 ottobre, la risposta di Israele è stata sproporzionata, cieca, devastante. Interi quartieri sono stati rasi al suolo, decine di migliaia di morti, tra cui moltissimi bambini. La logica che guida l’azione del governo israeliano non sembra più rispondere a criteri strategici, ma piuttosto a un impulso ossessivo alla vendetta, al dominio, al controllo assoluto.

In entrambi i casi, il punto di non ritorno è superato. Tornare indietro richiederebbe una forza morale e politica che questi leader non hanno, o non vogliono avere. E nel frattempo, si perde il conto delle vite sospese, spezzate, umiliate. Di fronte a questi drammi, il mondo appare impotente. La comunità internazionale è divisa, stanca, bloccata da interessi contrapposti. Nessuno sembra avere il coraggio, la visione o la credibilità per proporre una via d’uscita. Gli Stati Uniti, da sempre attore centrale nella politica globale, sono nel pieno di una profonda crisi interna. La politica estera americana oscilla tra improvvisazioni muscolari e ritiri disordinati. Manca una coerenza, manca una strategia, manca – soprattutto – la capacità di parlare al mondo come guida morale, come forza capace di costruire pace. La Cina è prigioniera delle sue stesse ambizioni neo-imperiali. Il suo silenzio complice davanti alla guerra in Ucraina e la retorica ambigua su Gaza mostrano una leadership preoccupata più dei propri interessi economici e strategici che della costruzione di un sistema internazionale più giusto.

L’Europa, infine, è forse l’attore più deludente. Troppo debole, troppo dispersa, troppo ripiegata su sé stessa. Incapace di parlare con una voce sola, si limita a reazioni timide, dichiarazioni generiche, iniziative inconsistenti. Eppure sarebbe proprio l’Europa, con la sua storia, la sua cultura della mediazione, la sua vicinanza geografica ed esistenziale ai conflitti in corso, a poter giocare un ruolo determinante. In questo scenario, l’assenza di una guida globale capace di interrompere la spirale della violenza e proporre una visione alternativa del mondo è la più grave tra le emergenze. Senza un punto di riferimento, le guerre diventano infinite, i conflitti si moltiplicano, la disumanizzazione avanza. Come se ne esce? Aspettando di vedere chi sarà “il vincitore”? Ma come non capire che, in un mondo tanto interconnesso, quel momento, se mai arriverà, non farà altro che alimentare una catena infinita di odio, rancore, vendetta? Le risposte tradizionali – diplomazia, mediazione, pressioni internazionali – sono necessarie, ma non bastano. La macchina della violenza è ben oliata, gli automatismi della guerra radicati. Serve qualcosa di più radicale. Serve, paradossalmente, un atto di rottura interiore, cioè l’apertura a un’altra logica, che sospenda il giudizio, che cambi lo sguardo.

I tavoli negoziali hanno successo quando c’è qualcuno disposto a interrompere il ciclo della vendetta, a dire “basta” anche quando avrebbe il potere di colpire. Oggi manca questa forza interiore. E forse, il primo passo per ritrovarla, è proprio fermarsi, ascoltare, pregare. Ci troviamo davanti a un collasso della ragione. In fondo questa crisi prolungata non fa altro che smascherare il vuoto del nostro tempo. Senza il senso della sua fragilità della sua finitezza l’umano delira nei suoi bisogni di onnipotenza. La crisi è prima di tutto spirituale. E da lì che bisogna ripartire. Non si costruisce la sicurezza sulla paura, né la giustizia sull’odio. Questo la storia lo ha insegnato mille volte. Gridiamolo sui tetti. Ne abbiamo terribilmente bisogno. 

Anche quest’anno la Sicilia, con l’assessorato regionale dei Beni culturali, sarà presente alla 37esima edizione del Salone internazionale del libro, in programma a Torino dal 15 al 19 maggio. Lo spazio espositivo, curato dalla Biblioteca centrale della Regione “Alberto Bombace”, si trova nel padiglione OVAL (posizione W116-X115). Si tratta di una grande vetrina per la promozione del patrimonio editoriale siciliano, visto il grande successo riscontrato dalla rassegna lo scorso anno, con oltre 220.000 visitatori. L’offerta culturale di quest’anno trae spunto dal tema generale del Salone il cui titolo è “Le parole tra noi leggere”.

«Ancora una volta – dice l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – vogliamo porre l’attenzione sul tema della lettura perché crediamo che stimolare i giovani a leggere significhi aiutarli a costruire se stessi. Leggere è sapere. Leggere è conoscenza. Leggere è indipendenza».

Lo stand della Regione Siciliana occupa uno spazio di 80 mq, ben più ampio di quello dello scorso anno ed è contrassegnato da una grafica che esalta proprio il ruolo delle parole, con citazioni tratte dai capolavori letterari di alcuni scrittori siciliani: Stefano D’Arrigo (Horcynus orca), Goliarda Sapienza (L’arte della gioia), Andrea Camilleri (Un mese con Montalbano), Giuliana Saladino (Romanzo civile).

Nel 2025 ricorre il centenario della nascita di Andrea Camilleri e Giuliana Saladino, mentre Stefano D’Arrigo festeggia i cinquant’anni dalla pubblicazione del suo capolavoro letterario e, sempre quest'anno, Goliarda Sapienza è protagonista sul grande schermo con “Fuori” di Mario Martone (unico film italiano in concorso a Cannes 2025).

Le parole continuano a essere protagoniste nei pannelli dedicati a Luigi Pirandello, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Leonardo Sciascia e Angela Daneu Lattanzi. Ampio spazio, inoltre, è dedicato ad alcuni “capolavori” conservati nella Biblioteca regionale e alle recenti pubblicazioni edite dai diversi servizi del Dipartimento.

Diversi gli eventi ospitati all’interno dello “Spazio Sicilia” con 43 presentazioni e dibattiti culturali, 130 autori, relatori ed editori che si alterneranno al tavolo. Numerose, inoltre, le presentazioni curate dagli editori indipendenti siciliani che hanno potuto contare sulla disponibilità dell’Assessorato dei Beni culturali.

Il programma degli eventi è stato realizzato per poter essere scaricato, tramite un QrCode presente sui pannelli espositivi, su tutti i dispositivi elettronici.

Lo spazio espositivo della Sicilia ospiterà anche un totem touch da 32 pollici che darà la possibilità agli utenti di “sfogliare” ben 470 immagini e 6 video di beni culturali siciliani provenienti da istituzioni culturali della Regione come soprintendenze, musei, gallerie, parchi e biblioteche permettendo al visitatore di fruire virtualmente dell’enorme patrimonio culturale e artistico presente sul nostro territorio.

 
 
 
 

E’ stato convocato dal presidente del Libero consorzio di Enna, Piero Capizzi, per venerdì 9 maggio alle 10,30 il Consiglio provinciale. Come unico punto dell’ordine del giorno ci sarà l’insediamento dello stesso Consiglio e la convalida dei consiglieri. Ecco gli eletti per la Lega, Giuseppe Mario Castello; per il Pd Domenico Scavuzzo, Antonino Di Naso, Salvatore Cappa e Giovanni Gentile; per la Dc Antonio Pagliazzo; per Forza Italia, Maria Stella Nicolosi; per Grande Sicilia Maria Greco, che, però, ha lasciato il posto a Maria Di Costa, e Filippa D’Angelo; per Fratelli d’Italia Nino Cammarata.

La giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, ha dichiarato un nuovo stato di crisi ed emergenza regionale a causa della siccità per il settore agricolo e zootecnico (il precedente era scaduto il 31 dicembre 2024), che avrà la durata di un anno. Per l'attuazione degli interventi urgenti in favore degli agricoltori e degli allevatori siciliani, il presidente Renato Schifani ha nominato commissario il dirigente generale del dipartimento Agricoltura, Fulvio Bellomo.

Inoltre, vengono prorogati gli effetti dell'ordinanza commissariale n.9 del 21 novembre 2024, con cui, attraverso la messa in funzione dell'adduttore consortile San Carlo, era stato disposto il trasferimento dell'acqua dalla diga Gammauta, nel Palermitano, al lago Castello, che rifornisce il comprensorio agrigentino ad uso irriguo e potabile, salvaguardando così le produzioni agricole della zona, a partire da Ribera e Bivona.

Una decisione resa necessaria dall'andamento meteorologico dei primi mesi del 2025 che non ha prodotto un superamento soddisfacente delle condizioni di siccità culminate nella grave crisi che ha interessato tutto il settore nei due anni precedenti.

«Esprimo viva soddisfazione per la nomina del dirigente generale Fulvio Bellomo - afferma l'assessore Barbagallo - Ritengo che il nuovo commissario potrà dare impulso per la realizzazione degli interventi emergenziali in agricoltura finalizzati al superamento di situazioni di criticità».

 

In particolare, il commissario avrà il compito di individuare interventi strutturali nel settore di interesse agricolo da eseguire con urgenza per fronteggiare la carenza idrica, interventi per la salvaguardia degli allevamenti e per le produzioni agricole.

Catania, 29 aprile 2025 – Come saremo tra 25 anni? Come sarà Catania nel 2050? TEDxCatania torna
con "TEDxCatania +25 Le radici del futuro", che si svolgerà il 17 maggio 2025 presso il Centro
Fieristico Le Ciminiere, confermandosi come il TEDx con il pubblico più numeroso dell'isola. L'evento,
strutturato in un'intera giornata di attività dalla mattina al pomeriggio, alternerà sessioni di TEDx talk
della tipica durata di massimo 18 minuti, a momenti dedicati al networking, compresi coffee break e
pranzo.
"Il futuro non è qualcosa che accade, ma qualcosa che costruiamo insieme" è il messaggio centrale
dell'evento, un invito a immaginare collettivamente il mondo che vogliamo abitare nel 2050. "Catania è
da sempre una città simbolo di rinascita, innovazione e creatività" afferma Vincenzo Cardaci,
organizzatore dell'evento, "Con TEDxCatania +25 vogliamo far emergere la forza delle idee, mettendo
al centro il potenziale umano per trasformare le grandi sPide in opportunità concrete. Non ci limitiamo
a sognare il domani: lo progettiamo, lo costruiamo, lo realizziamo."
TEDxCatania raccoglie l'eredità dei TEDxSSC, organizzati dal 2014 al 2018 presso la Scuola Superiore
di Catania. L'edizione 2019 aveva già segnato un punto di svolta nella storia degli eventi TEDx siciliani,
con una straordinaria partecipazione. "L'esperienza ormai ben consolidata del TEDxSSC rappresenta il
contenitore ideale nel quale far maturare idee e progetti che servono per la crescita ed il progresso"
afferma Daniele MalPitana, Presidente della Scuola Superiore di Catania, l’istituto dove il TEDxCatania
prese piede tanti anni fa. “Spesso ci si lamenta della mancanza di risorse Pinanziarie per far decollare
progetti ambiziosi ma un progetto parte sempre da un’idea che risulterà vincente solo se ben
strutturata e, soprattutto, se ben comunicata a pubblici diversi”. In tale ottica, la Scuola Superiore
dell’Università di Catania, oltre ad offrirne il patrocinio, contribuisce all’iniziativa sostenendola
attraverso lo stanziamento di fondi ricadenti nell’ambito del progetto SAFI3 - Sinergie per orientare e
promuovere un’Alta Formazione Innovativa, Interdisciplinare, Internazionale, oltreché garantendo agli
allievi la possibilità di partecipare all’evento dal grande spessore scientiPico, multi e interdisciplinare.Anche l’Università di Catania ha assicurato il proprio patrocinio e supporto alla manifestazione,
riconoscendone il valore e condividendo l’obiettivo di costruire attivamente il futuro attraverso
ricerca, innovazione e formazione. Il Magnifico Rettore, Prof. Francesco Priolo, dichiara: "La
nuova edizione di TEDxCatania dimostra che, lavorando insieme, è possibile realizzare iniziative
significative per il territorio e la città. L'Università di Catania, attraverso la Scuola Superiore, è stato
il primo ateneo in Italia, nel 2014, a organizzare un evento di questo tipo. Dopo le edizioni
successive, l'iniziativa torna oggi a coinvolgere l'intera comunità cittadina. Questo conferma il ruolo
del Siciliae Studium Generale come motore culturale del territorio."
Tra i capifila istituzionali anche Città Metropolitana di Catania, che supporta con patrocinio e
compartecipazione all’organizzazione TEDxCatania: "Il ritorno di TEDx a Catania rappresenta un
momento importante per riflettere su come immaginiamo il nostro futuro" dichiara il Sindaco della
Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino. "La scelta di ritornare alle Ciminiere è particolarmente
significativa: si tratta di uno spazio che è già luogo naturale di incontro, di confronto e di
progettazione. È qui che visioni diverse possono dialogare e generare nuove prospettive per il
territorio. Ringraziamo la Scuola Superiore, l’Università, gli organizzatori e tutte le realtà coinvolte
per aver creato un’opportunità concreta di dialogo, apertura e crescita collettiva.”In pieno stile TEDx, l'evento offrirà ai partecipanti spazi di dialogo, permettendo alle idee di
circolare liberamente e generare nuove connessioni, trasformandosi in un vero laboratorio dove il
futuro prende forma. Info e biglietti disponibili online su www.tedxcatania.it.

Il risultato delle Provinciali a Enna è stato chiaramente condizionato da alleanze innaturali e dal consociativismo non più occulto che, purtroppo, caratterizza la gestione di Forza Italia in quel territorio. Il candidato del centrodestra Rosario Colianni è stato penalizzato dai voti disgiunti, nelle schede con preferenze FI, in favore del candidato della sinistra Capizzi. Più volte abbiamo segnalato la situazione di Enna, dove purtroppo la segretaria locale Luisa Lantieri non ha mai reciso i legami con il Pd, il partito in cui militava fino a poco tempo fa. Dalla segreteria regionale non c’è stato nessun intervento in difesa della coerenza e dei valori del nostro partito“.

Così l’eurodeputato di Forza Italia Marco Falcone, commentando l’esito delle elezioni del presidente e del consiglio del Libero consorzio di Enna.

 

Porteremo la questione sui tavoli nazionali – aggiunge l’esponente azzurro – affinché il segretario Marcello Caruso non si volti più dall’altra parte rispetto ai tradimenti dell’alleanza di centrodestra e dei valori di Forza Italia. Voglio ringraziare di cuore il sindaco Colianni per la battaglia onorata con generosità e attaccamento alla coalizione di centrodestra e a Forza Italia. Lo stesso – chiosa Falcone – non ha fatto l’on. Lantieri, preferendo alla lealtà i giochi di palazzo. Al sindaco Capizzi i nostri auguri di buon lavoro“.

Le elezioni di secondo livello del 27 aprile prossimo per l'elezione del presidente e del Consiglio Provinciale, hanno determinato , a parer nostro, un vero  e proprio cambiamento nella struttura politica della città. La lista civica che aveva vinto le scorse elezioni amministrative si era presentata senza alcun colore politico a tal punto da essere criticata perchè mancante di punti di riferimenti regionali e nazionali. Ma le candidature di Marco Amato ( presidente del Consiglio Comunale) con la neo formazione politica GRANDE SICILIA che non è altro che la " fusione" tra Lombardo - Lagalla e Miccichè  , quella di Maddalena Tramaglino nella lista della LEGA , ci inducono a pensare che tra le file della maggioranza dei consiglieri comunali si  è più orientati verso il centro-destra e ciò potrebbe far riflettere su eventuali future alleanze nelle prossime amministrative. Tutte ipotesi , sia chiaro. Una cosa sono le amministraticìve comunali altra cose le elezioni politiche , siano esse regionali o nazionali o , come in questo caso , provinciali. Ma a dar conferma su queste ipotesi vogliamo ricordare che nel territorio di Enna il centro destra arriva  a queste elezioni provinciali UNITO in tutte le componenti, compreso Grande Sicilia, Lega, FI , FdI e Nuova DC. che insieme appoggiano il candidato alla presidenza.  E  " Sud chiama Nord " . E' un partito che si sta strutturando , che attualmente ha pochissimi consiglieri comunali in provincia di Enna , e dunque non ha i numeri per presentare una propria lista e l'unico candidato in corsa è , come indipendente, nella lista della Democrazia Cristiana. La DC sta nel centro destra, appoggia il candidato alla presidenza ..dunque ...ci sembra ovvio fare quattro conti nell'ambito politico. Ma sulle prossime amministrative comunali sarei cauto nell'affermare di una " sic et simpliciter" adesione in una ipotetica formazione globale di centro - destra-. Comunque vada personalmente ho sempre creduto poco e niente sulle liste civiche. Forse perchè sono cresciuto con i partiti e le alleanze. Dunque saluto con piacere chi ha il coraggio di scegliere con chi stare e dichiarars piuttosto che stare a far parte  nell'incolore di una lista civica. E saluto con maggiore piacere se a Regalbuto si ritorni a parlare di politica  e non di fatti personali. Sono convinto assertore che le campagne elettorali debbano finire con la decisione delle urne e che la città - la nostra città- ha bisogno del coinvolgimento di tutti , ma con i dovuti distinguo. Il rischio che si corre è che si può diventare incolori anche nelle alleanze che sembrano più solide.

AgoVit

campionati indetti da Acsi Sicilia entrano nel vivo delle gare prima della lunga pausa per le festività pasquali e i lunghi ponti del 25 aprile e primo maggio. Nel girone C del campionato Under 18 Femminile il derby tra Grepe’s Canicattì e Polisportiva Canicatti , era molto atteso per i risvolti nella classifica . E così è stato perché il sestetto di Carmelo Ciuni non si è lasciato sfuggire l’occasione per portare a casa il bottino pieno vincendo per 3 a 0 un derby che ha mostrato però , a tratti, tanto gioco e molto piacevole. Nello stesso girone domenica 13 l’Athena Volley sarà ospite dell’Olimpia di Riesi . La formazione di Filippo Patti è chiamata a mantenere la testa della classifica ma l’Olimpia è squadra che in casa sarà dura da battere. Restando in tema femminile , nel campionato OPEN/F si giocava nel girone A l’ultima del campionato con il Borgo Volley che ospitava Aquila Ganzaria. Tre a zero il finale e Borgo a punteggio pieno e nessun set ceduto alle avversarie per l’intero campionato. Borgo ampiamente in semifinale attende la seconda classificata del Girone B per gli accoppiamenti. In campo Maschile Mirastop è sconfitto in casa dai Reduci Ganzaria. "I reduci Ganzaria – ci ha dichiarato Daniele Aranzulla - hanno conquistato una vittoria meritata per 3-1 contro i locali della Mira stop, dimostrando una maggiore esperienza e maturità in campo. La formazione giovane della Mira stop ha comunque mostrato un grande potenziale e una bella grinta, ma alla fine l'esperienza dei reduci Ganzaria ha fatto la differenza. Un risultato che è stato influenzato anche dalla maggiore età e esperienza dei giocatori dei reduci Ganzaria, che hanno saputo gestire meglio le situazioni critiche e sfruttare al meglio le loro occasioni di attacco."
Infine da segnalare il derby tutto ennese tra LEONFORTE VOLLEY E AGIRA VOLLEY per il girone A del campionato Under 18/F – Dicevamo un derby tra vicini di casa ma sempre all’insegna dell’agonismo e della voglia di vincere di entrambi le squadre. Sarà anche l’occasione per mister Spalletta di saggiare la condizione fisica delle sue ragazze di Agira prima della coppa Sicilia del 17 aprile prossimo.

 

Un’Europa più forte e coraggiosa, che sappia dare risposte per la difesa del reddito degli agricoltori e per la tutela della salute dei cittadini e dei suoi popoli e che lavori per la pace. E’ la richiesta scaturita dalla piazza dei ventimila agricoltori radunati a Parma sotto le bandiere gialle della Coldiretti e blu dell’Ue, guidati dal presidente nazionale dell’organizzazione Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo.

L’Europa è un valore irrinunciabile, è la nostra casa, ma lavoriamo per un’Europa migliore, più equa, più forte, più generosa. Non lasciamo che si faccia travolgere dalla storia” si legge nel materiale diffuso per l’occasione.

Innanzitutto, servono risorse adeguate per sostenere il settore agricolo europeo, da destinare solo ai veri agricoltori, quelli che assicurano la sovranità alimentare al Continente. Investire in agricoltura infatti rappresenta uno strumento concreto di difesa e sicurezza strategica comune per l’Unione europea – ricorda Coldiretti. Le imprese agricole sono da tutelare con meno burocrazia e più semplificazione, partendo dalla riduzione dell’incomprensibile carico di impegni associato agli eco-schemi. Per garantire la sicurezza alimentare e la trasparenza per tutti i cittadini dell’Unione non è più rinviabile – sostiene Coldiretti – l’origine obbligatoria del paese d’origine in etichetta per tutti i cibi commercializzati in Europa, partendo dall’abolizione della regola dell’ultima trasformazione sostanziale del codice doganale, che consente, ad esempio, al concentrato pomodoro cinese con una sola aggiunta di acqua di diventare passata made in Italy da vendere all’estero. Proprio per questo la Coldiretti, anche durante la manifestazione, sta raccogliendo le firme per arrivare a 1 milione di cittadini che chiedano di garantire il loro diritto alla trasparenza sull’origine dei cibi che arrivano sulle nostre tavole.

La trasparenza sugli scaffali Ue non potrà però essere realizzata appieno senza garantire reciprocità negli accordi internazionali, dove i prodotti alimentari dei Paesi Extra Ue devono assicurare le stesse garanzie di quelli europei in termini di utilizzo di agrofarmaci, rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. In tale ottica sono necessari anche più controlli alle frontiere contro le importazioni sleali rispetto a una situazione che vede molti scali europei come autentici “colabrodo” che fanno passare di tutto.

Indispensabile mettere regole sui cibi ultraformulati, anche sulla base delle evidenze scientifiche sui problemi per la salute legati al loro consumo, e su quelli fatti in laboratorio, che vanno trattati come farmaci, mentre è assolutamente sbagliata ogni ipotesi di mettere etichette allarmistiche o tasse sul vino, prodotto che si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea e che negli anni è divenuto il simbolo del bere responsabile.

«L’Università, luogo di sapere e formazione, è il baluardo più forte contro l’illegalità: qui si formano le menti e le coscienze delle future generazioni, affinché possano contribuire a costruire una società più giusta, libera e responsabile. Il legame tra conoscenza e legalità è indissolubile: più forti saranno i nostri atenei, più forte sarà la capacità della nostra comunità di opporsi a ogni forma di sopraffazione». È il messaggio lanciato dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo all'inaugurazione dell'anno accademico della Kore di Enna, alla presenza del ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ricordando la coincidenza di questo evento con la 30^ Giornata della memoria e dell’impegno nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie. 

 

«L’Università Kore - ha affermato Schifani - è diventata negli anni un centro di eccellenza, capace di offrire agli studenti siciliani un’istruzione di qualità, evitando che tanti giovani siano costretti a lasciare la nostra terra per proseguire i loro studi altrove. Per la nostra regione è un privilegio e uno stimolo alla libertà di scelta formativa, che dà risultati di eccellenza. Questo è un risultato che va sostenuto e valorizzato, perché investire sulla formazione significa investire sul futuro della Sicilia».

 

A margine, il presidente della Regione ha acceso i riflettori su un tema di rilevanza nazionale, quello della necessità di un maggior numero di medici per rafforzare il sistema sanitario del Paese. «La recente decisione del governo nazionale di superare il numero chiuso per l’accesso alle facoltà di Medicina è una svolta epocale - ha sottolineato con forza - voluta con determinazione dalla ministra Bernini, che ho avuto modo di conoscere in anteprima, due anni fa, proprio in occasione dell’inaugurazione di un altro anno accademico: quello dell’università di Catania. L’abolizione del numero chiuso è una risposta concreta alla carenza di medici che il nostro sistema sanitario sta affrontando e che, negli anni a venire, potrebbe diventare ancora più critica. In passato, molti giovani motivati e preparati sono stati costretti a rinunciare al sogno di diventare medici a causa di un sistema selettivo che, pur con le migliori intenzioni, ha finito per limitare l’accesso a una professione essenziale per il nostro Paese. Oggi, invece, grazie a questa riforma, offriamo una possibilità reale a chi desidera intraprendere questo percorso, e al tempo stesso garantiamo al nostro sistema sanitario un ricambio generazionale di cui ha assolutamente bisogno».