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Cooperazione Italia, il rilancio necessario di fronte alla pandemia In evidenza

Aprile 08, 2021 347
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Recentemente l’Ocse ha rilasciato i dati definitivi sulla cooperazione nel 2019. Si tratta di un anno particolare per la cooperazione allo sviluppo, con cui si chiude un ciclo e ne inizia uno nuovo.Questo per due ragioni. La prima è che l’Italia si era posta l’obiettivo di destinare entro il 2020 lo 0,30% del reddito nazionale lordo (Rnl) in aiuto pubblico allo sviluppo (Aps). Impegno che oggi può dirsi mancato.La seconda ragione è invece legata all’arrivo del coronavirus. Un evento che ha imposto in tutti i settori una profonda revisione delle proprie priorità e strategie. Oggi più che mai infatti i progetti di cooperazione in ambito sanitario, oltre al tradizionale ruolo solidaristico, assumono il carattere di strumenti a difesa della salute come un bene pubblico globale.L'Italia come tutti i paesi del comitato Dac dell'Ocse si è impegnata a raggiungere lo 0,7% Aps/Rnl entro il 2030 per adempiere ad uno degli obiettivi posti dall'Agenda per lo sviluppo sostenibile. Un traguardo sempre più difficile da raggiungere, visto il trend negativo seguito dal nostro paese negli ultimi 2 anni. Una dinamica che lascia intendere una scarsa attenzione politica al tema della cooperazione allo sviluppo e che purtroppo, nonostante dichiarazioni e prese di posizione autorevoli, sembra che si riproporrà anche nei prossimi anni.

fonte Openpolis

Ultima modifica il Giovedì, 08 Aprile 2021 14:41