La Gara Nazionale di Robotica si è svolta a Vicenza dal 19 al 22 aprile, organizzata dall’ITIS “A. Rossi”. Le squadre arrivate da tutta Italia, 8 categorie + 40 scuole + 900 persone, si sono confrontate in un’intensa tre giorni di prove nell’ambito della competizione Robocup Junior Academy 2023, in cui studenti degli istituti superiori si sono confrontati in diverse competizioni con robot costruiti e programmati da loro. Diverse le categorie previste: Rescue Line, Rescue Maze, OnStage, Soccer.

 Notevole la soddisfazione dei ragazzi, dei docenti tutor Luciano Mario e Ida Messina, la nostra squadra della categoria Rescue Line, composta dagli studenti Cardaci Nicolò, Grasso Gaetano, Cocuzza Andrea, Marrano Dario, si è classificata 20° su un totale di 80 squadre partecipanti. Ottima performance anche per le altre 2 squadre del nostro Istituto che sono state impegnate nelle competizioni della Rescue Line (Chianetta Gaetano, Messina Lorenzo e Palazzo Erika) e della Rescue Maze (Bellomio Vincenzo, Salanitri Davide, Oliveri Davide e Manuele Gabriele) che hanno raggiundo  un ottimo risultato se si considera che  di fronte ai loro vi erano colleghi più grandi e più esperti.  I ringraziamenti per aver consentito ai ragazzi di vivere una indimenticabile esperienza sono per il Dirigente Scolastico prof. Serafino Lo Cascio e la DSGA Marianna Costa. Ma anche a coloro che hanno contribuito a ra raggiungere questi risultati :   Il Sindaco ed il Comune di Regalbuto, la società SOAPLAST, l’azienda Agricola di Cardaci Angelo, la ditta M.M. Elettrica Impianti, la www.linecolor.it, per il contribuito dato per la partecipazione all’evento.

E' "ritornato in edicola" il quotidiano storico della Democrazia Cristiana : il Popolo. In vista del XX° Congresso del partito di De Gasperi, il Popolo è uscito in edizione on line  con la pubblicazione di spunti di riflessione tematici che saranno discussi il 6 e 7 Maggio prossimi dai gruppi di discussione prima della elezione del nuovo segretario nazionale. Uno di questi temi che oggi pubblichiamo è senza dubbio quello che riguarda la questione aperta tra " Scelte politiche e principi" , vale a dire  il possibile conflitto tra principio della fratellanza universale e la tutela delle solidarietà comunitarie. L’ultimo esempio viene dal rilievo che l’Unione Europea ha mosso all’Italia per aver posto come condizione dell’accesso al “reddito di cittadinanza” un periodo minimo di residenza in Italia da parte di immigrati da altri paesi dell’Unione. A firma del Presidente Nazionale della Dc - Renzo Gubert - 

" Il collega Ambrosini in un editoriale di Avvenire condanna ogni diversità di trattamento tra italiani e altri immigrati, in nome di una solidarietà universale doverosa. Il principio del periodo minimo di residenza e/o di cittadinanza viene di norma applicato anche per altri diritti, in relazione ad es. all’accesso all’edilizia pubblica, al diritto di voto politico, all’accesso a determinate professioni, come quella militare.

E’ impedito a un cristiano che voglia essere coerente con i suoi principi riconoscere l’opportunità di diversi livelli di solidarietà a seconda della “prossimità” sociale, della condivisione di una medesima appartenenza sociale, di comunità politica, di comunità culturale? Come è ritenuto normale un livello di solidarietà elevato tra i membri di una famiglia o tra i membri di un gruppo di parentela o di amicizia, perché non sarebbe normale una maggiore solidarietà tra i membri di una medesima comunità politica (da quella comunale a quella continentale) rispetto a chi non vi fa parte? Il problema semmai sta nella portata delle differenze di solidarietà, non nel fatto che possano esistere. Come allora comporre con ciò il principio della fratellanza universale?

Un’altra questione da approfondire è quella che il mondo cattolico, anche in questo caso espresso con insistenza dal giornale Avvenire, prospetta in merito all’aggressione armata russa nei confronti dell’Ucraina. Il principio evangelico del “porgere l’altra guancia” se qualcuno ti colpisce porta a considerare poco coerente il difendersi da un’aggressione con le armi.

Escludendo la difesa con armi di distruzione di massa, come le bombe nucleari, perché con effetti  non proporzionati al bene da difendere, è impedito a un cristiano che voglia essere coerente con i principi evangelici usare la violenza armata per difendersi? Certamente deve operare per la pace, ma questo deve comportare di non aiutare con armi chi è aggredito? I partigiani cattolici che usarono la violenza per contrastare l’occupazione nazista durante la II guerra mondiale furono incoerenti?

E si potrebbero approfondire anche altre questioni, come ad esempio quella del diritto di emigrare ovunque uno desideri, a prescindere dalle ragioni.

Un partito politico ha un compito specifico, quello di trovare soluzioni razionali tenendo conto delle complessità. La tentazione di prendere una frase evangelica e farne criterio di azione politica esprime una concezione integralista, una scorciatoia che può sembrare migliore di quella più faticosa dell’elaborazione del pensiero sociale, cui sono chiamate istituzioni culturali, associazioni e anche i partiti.

Così è accaduto all’inizio dell’era moderna con la giustificazione del prestito con interesse, superando il principio della gratuità del prestito. Così è accaduto con la giustificazione del profitto e della libera concorrenza superando le regole medievali delle corporazioni. Così è accaduto nel XIX e XX secolo giustificando il metodo democratico, superando il principio di autorità, che decide secondo verità e per il bene di tutti.

La Democrazia Cristiana non è chiamata a posizioni integraliste, ma a sviluppare posizioni  fondate su conoscenze razionali frutto delle scienze e della riflessione dei vari soggetti sociali che fanno riferimento al cristianesimo, all’umanesimo cristiano. Basti pensare all’approccio di Jacques Maritain in “Umanesimo integrale”. Perché non dedicare una parte del Congresso anche a questo? " 

 

Renzo Gubert

Presidente del Consiglio Nazionale DC

E’ stato firmato lunedì scorso giorno 17 il decreto di finanziamento per complessivi 368 mila euro per l’esecuzione di una stazione di sollevamento su zattera e condotta di adduzione presso la Diga Nicoletti. Un progetto redatto dal Consorzio di bonifica “Enna 6” al fine di assicurare l’irrigazione ai terreni sottesi dall’invaso Nicoletti e principalmente a quelli interessati dalla produzione della pesca IGP di Leonforte ed, allo stesso tempo, consentire un’adeguata fornitura idrica alla “Sicilia Outlet Village” ed alle aziende ricadenti nell’area di sviluppo industriale “Dittaino” della provincia di Enna.
A comunicare la notizia il deputato ennese di Forza Italia Luisa Lantieri (nella foto) che ha seguito da vicino la delicata vicenda e interessato direttamente il presidente della Regione Renato Schifani e l’assessore all’agricoltura Luca Sammartino.
Nelle scorse settimane della problematica si era occupato anche il presidente del Consorzio di tutela della pesca di Leonforte IGP, Domenico Di Stefano, molto preoccupato di questa crisi idrica che ha rischiato seriamente di non riuscire a garantire la campagna irrigua 2023.
“Pericolo finalmente scongiurato con questo finanziamento che andrà a migliorare notevolmente il prelievo delle acque di superfice con la relativa sistemazione del depuratore e l'invasamento della Granfonte, la cui acqua viene dispersa per buona parte dell'anno - evidenzia l’onorevole Luisa Lantieri. Voglio ringraziare pubblicamente il presidente Schifani e l’assessore Sammartino per aver attenzionato l’importante questione con le opere da realizzare entro il mese di giugno che rappresentano una importante opportunità di crescita dell’economia provinciale con la coltivazione dei nostri prodotti agricoli di assoluta eccellenza”.

CATANIA, 18 APR - "Quello in cui ero io era un gruppo capace di fare attivismo nel territorio, arrivavano i risultati, si eleggevano i sindaci, si valorizzavano le proprie risorse. Oggi il Movimento è distrutto e non ha più consensi". 

Lo afferma l'ex viceministro ed ex leader del M5s in Sicilia, Giancarlo Cancelleri, in un'intervista al sito qds.it in cui annuncia di "non essere più" nel Movimento. 

"Una prima delusione - afferma Cancelleri nell'intervista - è arrivata quando ho incontrato l'ultima volta Giuseppe Conte. Fui io a dirgli che gli sconsigliavo altre deroghe alla regola del terzo mandato. Gli dissi anche, però, che per me era importante che lui potesse valutare un impegno da parte mia e di altri che volevano ancora spendersi per la causa. E allora gli proposi di fare una lista civica a Catania con me candidato a sindaco e che avesse l'appoggio del Movimento. Lui - ricostruisce l'ex esponente del M5s - mi rispose che questo significava eludere una regola. Ricordo che quel giorno si chiuse la votazione online per il sostegno a Majorino a Milano. E io lo feci notare a Conte. Gli dissi: 'avete appena dato l'appoggio a uno che fa politica da trent'anni e il problema sarei io che mi candido a sindaco?'".

"Nessuno si è degnato di fare neanche una telefonata - sottolinea Cancelleri parlando dei suoi ex colleghi del M5s - in compenso hanno fatto dei video contro di me in cui mi hanno riempito di insulti per avere avanzato una proposta (tre mesi fa l'appoggio Enzo Bianco come candidato sindaco di Catania, ndr) quando eravamo ancora in tempo per fare le cose per bene. Oggi sono arrivati alla mia conclusione fuori tempo massimo e con un candidato debole. Sono davvero degli improvvisati, quantomeno dovrebbero fare dei video adesso in cui fanno delle scuse pubbliche e dicessero: Giancarlo avevi ragione". Intanto per le prossime amministrative a Catania, annuncia, "mi fermo, per il resto, vedremo". (ANSA).

L'articolo di Salvo Intravaia su Repubblica Palermo fornisce uno dei dati più allarmanti che legano il continuo spopolamento , soprattutto delle zone interne della Sicilia, alla crescita sempre più costante della popolazione anziana e la diminuzione dei giovani che lasciano l'isola in cerca di lavoro. Forse è uno dei tanti allarmi lanciati sulla stampa che però fa capire quali siano i problemi che oggi la popolazione siciliana vive , con risvolti economici non indifferenti. Leggevo tempo fa un articolo che citava il fatto di come nelle nostre città cresciamo i figli , li facciamo studiare ma poi costretti dalla mancanza di occupazione li "regaliamo" li dove questi giovani possano realizzare le loro aspirazioni ma , al contrario di ciò che avveniva tempo fa, questi giovani non tornano più contribuendo alla crescita dell'economia nel luogo dove essi risiedono. Di seguito potrete leggere ciò che scrive Salvo Intravaia.

Sempre più anziana e con pochi giovani. È la Sicilia che invecchia e perde cittadini nelle fasce d'età che possono dare impulso all'economia. I dati relativi all'anno 2022 sulla popolazione a livello regionale, forniti dalla banca dati della Commissione europea e dall'Istat, descrivono una situazione demografica allarmante per l'Isola, alle prese da diversi decenni con fenomeni di spopolamento e dinamiche migratorie che ne hanno impoverito il cosiddetto capitale umano. I giovani, e spesso quelli col titolo di studio più alto, fuggono alla ricerca di un futuro migliore all'estero o nelle regioni settentrionali che offrono maggiori chance. Mentre gli appartenenti alle fasce d'età più avanzate aumentano. Nel 2022 la popolazione siciliana resta stabile: il saldo negativo si limita a soli 376 abitanti su una popolazione complessiva di 4 milioni e 833 mila unità. Un bilancio apparentemente incoraggiante se non fosse che nel giro di dodici mesi abbiamo perso migliaia di giovani e giovanissimi.
In appena un anno, tra i bambini di età compresa fra zero e quattro anni perdiamo il 2% della popolazione. Il saldo negativo è piuttosto pesante: quasi quattromila piccoli siciliani, probabilmente frutto della scarsa fiducia nel futuro dei più giovani che mettono al mondo sempre meno figli o attraversano lo Stretto in cerca di fortuna. Il quoziente di natalità (i nati vivi ogni mille abitanti) è sceso a 7,6.
In dodici mesi, la popolazione siciliana tra zero e 29 anni è calata di quasi 18 mila unità. Il calo più vistoso è quello che riguarda l'ultima fascia: i 25/29enni, che vedono assottigliare i numeri di oltre 4.600 unità. È la coorte dei ragazzi che si recano in altre università per completare gli studi con la laurea magistrale e di coloro che si sono laureati da pochissimi anni e che sperano di sfruttare il titolo in qualche azienda del Nord o all'estero. Ma anche nelle fasce successive si registra un vistoso decremento: quasi 11 mila unità in meno nella popolazione locale di età compresa fra i 30 e i 49 anni.

Non ci stancheremo mai di ripetere quanto sia importante il valore della sinergia tra pubblico e privato nella conoscenza dei beni ambientali e culturali del nostro territorio. Quando questa sinergia inizia a scricchiolare , se non si interviene per tempo per rimetterla in moto ne va dell'intero patrimonio che la nostra città può offrire. Di solito , quando si affrontano temi che riguardano il turismo si sottintende il fatto che la capacità dei privati di investire sul turismo , su alcuni servizi e sulla ristorazione e la capacità del pubblico di offrire servizi essenziali quali la vigilanza, le strade, il coinvolgimento del volontariato , non vengono mai messi in discussione. A volte però non sempre è così. Lo dico a malincuore perchè nella nostra storia la cooperazione non ha mai funzionato . Lo dicono i fatti. Non ha mai funzionato quello che definisco obiettivo comune teso a raggiungere il "bene comune". Il bene comune lo intendo come bene di tutti , quindi comune a tutti. Eppure la nostra città nel corso della sua lunga storia ha espresso e continua a farlo persone dalla indubbia capacità di investire nel territorio. Piccoli imprenditori che pian piano sono riusciti a dare lavoro. Lavoro stabile in alcuni casi , lavoro stagionale in altri , ma pur sempre lavoro è . Il che consente di limitare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne della Sicilia di cui fa parte anche Regalbuto. Questi piccoli imprenditori o investitori il più delle volte subiscono invidie , avversità , ricatti  dovuti alle persone e alla burocrazia  a tal punto che hanno dovuto mollare o trasferire la loro attività in altri luoghi e in altre nazioni , dove comunque hanno potuto realizzare il loro progetto , ma dove hanno portato occupazione e investimenti. Se si vuole vendere il prodotto Regalbuto ,non mi stancherò di ripetere , deve resistere la sinergia tra pubblico e privato e ci aggiungo la politica ( quella pulita) . I pannicelli caldi di sporadiche iniziative sia del pubblico che del privato o della politica ( seppur pulita) non servono se non a creare illusione. A patto che anche il pubblico si ponga nella condizione di ragionare ( seppur in maniera parziale) come un privato per raggiungere gli obiettivi oggi necessari del "bene comune" e la politica si ponga anch'essa nella condizione di confronto e rispetto delle opinioni. Forse però pretendo troppo ! 

Ed eccolo nuovamente in pista annunciare un romanzo ma uscire in anteprima con un graffiante manuale di 50 pagine sul mobbing, con un titolo superlativo, dedicato in particolare ai lavoratori del commercio. Gaetano Amoruso sorprende ancora in attesa dell'uscita del suo romanzo. Il costo è popolare, solo 4,50 euro, fuori collana, per aprire finalmente gli occhi su un fenomeno che da anni gestisce negativamente la vita di milioni di italiani costretti e vessati da un circuito impazzito che sembra essere senza via d'uscita. Da oggi nelle librerie e negli store.

E' un manualetto da leggere tutto d'un fiato perchè affronta un tema molto sentito dall'autore. E' soprattutto un mezzo per "ripassare " sul fronte sindacale come si arriva al mobbing nel lavoro per  arrivare a quel modo di intendere il profilo del lavoratore dipendente, senza regole, con dubbie tutele. E' uni spaccato inedito che parte da vicende storiche per arrivare sino ai giorni nostri. 

La drammaturgia sacra con le sue articolazioni si pone in questo studio come chiave ermeneutica e orizzonte complessivo della realtà presa in esame. Essa, espressa dalla cosiddetta religiosità/pietà popolare, è la manifestazione del linguaggio rituale popolare che si attua, sia nelle chiese come nelle strade e nelle piazze, in occasione delle feste religiose cristiane e qui nello specifico della Settimana Santa. Partendo dall'approccio deduttivo della realtà rilevata, e facendo tesoro della grande mole di dati raccolti, ne è scaturito un impianto schematico diviso in tre parti. Nella prima, di carattere introduttivo, si evidenziano alcuni terni ed espressioni che costituiscono lo scenario complessivo e costitutivo attraverso il quale si può fare una lettura più puntuale delle tradizioni di questa Settimana. La seconda è di carattere descrittivo/analitico e riguarda lo studio strutturale dei singoli giorni della Settimana. Nella terza, di carattere conclusivo, viene fatta una rilettura complessiva utilizzando due "orizzonti": quello "storico" in cui si rintracciano le origini e le varie fasi di sviluppo delle tradizioni nel contesto della storia dell'espressione religiosa popolare nell ambito del Cristianesimo occidentale; quello "teologico" in cui si individuano quelle che sono le tematiche e le peculiarità complessive e specifiche dei singoli giorni che sottostanno alla Settimana Santa in Sicilia. (Prefazione di Crispino Valenziano)

La città siciliana è diventata ufficialmente la Capitale della cultura 2025, superando le altre città candidate a ottenere il titolo. Tra feste e malumori, ha vinto il patrimonio artistico della città della Valle dei templi. La designazione è avvenuta presso la Sala Spadolini del MiC. Le città candidate per l'edizione 2025 erano: Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant'Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L'Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).Presenti, oltre ai sindaci delle dieci città candidate, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il presidente  della giuria Davide Maria Desario e i membri della Giuria Isabella Valente, Maria Luisa Catoni, Luisa Piacentini, Salvatore Adduce, Paolo Asti, Luca Brunese.
 Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno. La prima città ad aggiudicarsi il riconoscimento fu Mantova nel 2016, poi Pistoia (2017), Palermo (2018) e Parma nel 2020, prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia. Lo scorso anno Procida, nel 2023 Bergamo e Brescia. Nel 2024 sarà Pesaro.

Il 25 Marzo 2023 si è disputata presso la STMicroelectronics di Catania, la selezione regionale della Robocup Junior. Si sono incontrati ben 108 alunni provenienti dagli istituti secondari superiori siciliani suddivisi in 28 squadre, che si sono sfidati in quattro diverse categorie: OnStage Advanced, OnStage Preliminary, Rescue Line e Rescue Maze. L’evento, realizzato in collaborazione con l’Istituto Archimede di Catania, l’Università di Catania e la Confindustria, promuove la robotica e l’intelligenza artificiale a livello internazionale.

Un altro successo per gli studenti dell’indirizzo Elettronica del “S. Citelli” di Regalbuto. 12 studenti delle classi  1A, 1B, 2A, 3A, 3B  e 4A, capitanati dai professori Mario Luciano e Ida Messina, hanno superato brillantemente la fase regionale della RoboCup Junior qualificandosi ai campionati nazionali di robotica previsti a Vicenza dal 19 al 22 Aprile 2023.

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