Il 7 gennaio scorso nella sede di Nicosia si è insediato il neo direttivo dell’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili Nicosia . Nel corso del congresso erano stati eletti  Andrea Maggio quale presidente dell’ordine,. Vito Giuseppe Carambia vice presidente, Anna Laganà Senzio segretaria, Gisella Sottosanti tesoriere,Ina Bruno,Salvatore Burrafato e Vito Vicino , consiglieri. Il neo direttivo resterà in carica per il quadriennio 2013/2017.A Regalbuto l’elezione a vice presidente di Carambia è stata accolta favore : “Voglio  ringraziare tutti i colleghi che con forza ed orgoglio mi hanno sostenuto -tiene a sottolineare Carambia- che la categoria tutta deve fare quadrato attorno all'Ordine per meglio fare conoscere le tante professionalità che possono senza ombra di smentita dare un forte contributo sociale al territorio di appartenenza. Ci rendiamo conto che la strada da intraprendere non è facile ma abbiamo l'obbligo, tutti, di percorrerla.”

Nel voto per le Politiche del 24 e del 25 febbraio, la Sicilia si rivelerà ancora una volta determinante per l’attribuzione della maggioranza al Senato alla coalizione vincente. Mentre, ad oggi, Bersani avrebbe a livello nazionale un margine sufficiente per la vittoria alla Camera, la sfida per Palazzo Madama - basata sui premi regionali – si giocherà prevalentemente in Lombardia ed in Sicilia, le due regioni maggiormente in bilico, nelle quali l’Istituto Demopolis registra una situazione di sostanziale parità tra i due maggiori schieramenti."La profonda crisi economica che ha colpito le famiglie ed il tessuto produttivo dell’Isola – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – non potrà non incidere sugli esiti della competizione elettorale. Sia pur ridimensionato rispetto ai mesi scorsi, il tasso di astensionismo e di incertezza in vista del voto risulta in Sicilia molto alto: circa un terzo degli elettori potrebbe restare a casa. Appena il 58% dichiara di aver già compiuto una scelta definitiva su un partito. Il 23% non ha ancora deciso; il 19% esprime un’intenzione di voto, ammettendo però che potrebbe cambiare idea prima del 24 febbraio. A rendere ancora più evanescente il consenso – conclude Pietro Vento – contribuisce il "Porcellum", la legge elettorale in vigore con le liste bloccate". Il 45% dei cittadini orienterà infatti la sua scelta di voto prevalentemente sul candidato Premier o leader della coalizione; circa un terzo sceglierà il partito, appena il 23% si orienterà in base ai candidati in lista per la Camera o il Senato a livello locale. Se ci si recasse oggi alle urne, il Movimento 5 Stelle, con il 21%, sarebbe il primo partito in Sicilia: ben cinque punti sopra l'attuale media nazionale. Grillo appare in grado di intercettare l’insofferenza di buona parte degli elettori che sembrano premiare l'assoluta contrapposizione agli schemi tradizionali della politica.
L'Istituto Demopolis ha analizzato, per il quotidiano La Sicilia, il peso delle principali coalizioni in Sicilia a 25 giorni dall’apertura delle urne. Nelle intenzioni di voto per la Camera, il Centro Sinistra si attesta oggi al 29,5%, il Centro Destra al 29%: una sostanziale parità. Al 21% si posiziona il Movimento 5 Stelle; al 13% la coalizione per Monti, al 5,6% Rivoluzione Civile di Ingroia.

A febbraio dovrebbe essere firmato l’accordo tra la Regione e Rete ferroviaria italiana per sbloccare gli investimenti per l’alta velocità in Sicilia. Si punterà sulla velocizzazione del tratto ferroviario Catania – Palermo con un primo tratto Catania – Catenanuova – Enna con doppio binario e velocità da 200 km all’ora. Sull’argomento è intervenuto l’assessore provinciale alle Infrastrutture Turi Zinna: «Si è indubbiamente in una fase importante per l’attuazione del nuovo collegamento ferroviario Catania Palermo con l’insediamento del tavolo tecnico presso la presidenza della regione per pervenire alla sottoscrizione del Contratto istituzionale di sviluppo. Questo consentirà di definire con certezza per la direttrice Catania-Palermo la tipologia dell’intervento, le risorse finanziarie e l’attuazione dei tempi per le fasi del complesso iter progettuale e dei vari cantieri di lavoro da avviare».
«In tale contratto – prosegue Zinna – si dovrebbero prevedere impegni precisi con l’individuazione di procedure e di norme contrattuali tra Rfi, Regione siciliana e ministero delle infrastrutture e della coesione territoriale, sulla base del recente documento del dicembre scorso sul Piano d’azione coesione (Pac) che riassume i tre aggiornamenti previsti per la riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2007/2013 avviata nel 2011. Con riferimento al linea ferroviaria Catania-Palermo nel Pac si prevedono: un miglioramento dell’intera struttura con interventi immediati tecnologici al fine di un aumento della velocità dei treni e della capacità potenziale della rete; un aumento della mobilità ferroviaria a media e a lunga percorrenza con il raddoppio dei binari da Catania-Catenanuova -Enna per proseguire con la velocizzazione lungo il percorso Caltanissetta Xirbi, Marianopoli, Roccapalumba, Fiumetorto incrociando la tratta in essere a doppio binario sino a Palermo. Dal quadro finanziario complessivo emerge che attualmente vi sono risorse per 826 milioni di euro proveniente da diverse fonti finanziarie. Di conseguenza si dovrebbe prevedere una saldatura con l’imminente programmazione 2014-2020, in modo di individuare in particolare le risorse ancora mancanti per il completamento del doppio binario Catenanuova-Enna e un’adeguata velocizzazione Enna – Fiumetorto. In questa fase è da sottolineare la particolare urgenza di dare seguito al progetto preliminare della tratta Bicocca -Catenanuova, che è stato approvato nel settembre scorso dal Consiglio superiore dei lavori pubblici». Per l’assessore Zinna diventa decisivo evitare ulteriori ritardi che a volte rischiano di rimettere in discussione le infrastrutture strategiche.

Torna il sorriso al Città di Regalbuto che battendo il Badolato compie uno scatto d’orgoglio nel campionato di pallamano femminile. Un successo che mancava da oltre un mese quando il 16 dicembre vinse sull’Hybla Mayor. Le giocatrici di Regalbuto nonostante qualche errore degli arbitri sono riusciti a battere il Badolato 35-33 ai rigori.
Le prime avvisaglie si hanno dopo quattro minuti quando i cronometristi fermano il gioco per aggiornare il risultato dal 4-1 a 4-2 con grande stupore e tra le proteste dei dirigenti del Città di Regalbuto e nonostante “l’ammissione” dei dirigenti del Badolato che confermavano il 4-1. Una rete che alla fine è risultata decisiva perché il match si è concluso sul 31-31, un pari che ha obbligato ai rigori per decretare la squadra vincitrice. Alla vigilia in pochi avrebbero scommesso su una vittoria del Città di Regalbuto contro la vice capolista, ma sin da subito si è visto in campo un certo equilibrio, merito della determinazione messa in campo da Nencu e compagne. Sia nel primo tempo – finito 15-15 – che nella ripresa nessuna delle due squadre è riuscita a prendere il largo, ma le speranze ennesi si accendono a nove minuti dal termine quando il Città di Regalbuto si porta sul 27-25. La vittoria sembra vicina, ma ad un minuto dalla fine arbitri ancora protagonisti perché assegnano alla squadra di casa la rete del 31-31 molto dubbia. Ai rigori le giocatrici del presidente Vittorio Di Benedetto segnano quattro tiri su cinque ottenendo così la vittoria. Per le regalbutesi adesso un turno di riposo e alla ripresa, domenica 10 febbraio, attenderanno il Licata nella speranza di dar seguito alla vittoria ottenuta in Calabria.

Il titolo riprende lo slogan della giornata di mobilitazione che si è tenuta il 28 Gennaio scorso di R.ETE. Imprese Italia (Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) che ha presentato un documento a tutte le forze politiche per dare un contributo di proposte per la prossima legislatura. L'obiettivo è quello di accendere i riflettori sulle difficoltà delle imprese.

"Chiediamo di essere ascoltati " ha ribadito il presidente di R.ETE. Italia, Carlo Sangalli, il quale sostiene di ripartire dalle imprese legate al territorio, cioè da quel tessuto produttivo che nonostante tutto non si rassegna e non vuole tirare i remi in barca.

Politica, istituzioni e forze sociali condividano la responsabilità di mettere in campo scelte e politiche conseguenti, il Governo che verrà dovrà far avanzare in sede europea scelte capaci di sospingere crescita ed occupazione.

Ogni giorno nel 2012, hanno chiuso 1000 aziende, l'anno peggiore dall'inizio della crisi. Sono questi i dati sulla mortalità delle attività, contenuti nel Registro delle imprese e diffusi oggi da Unioncamere.

In pratica in Italia muore un'azienda al minuto, strangolata dal fisco e dalla burocrazia.

Sono tre i punti sul quale ripartire: FISCO, CREDITO e BUROCRAZIA fattori determinanti che hanno contribuito alla chiusura di numerose aziende.

Se una politica miope e disattenta avesse pensato a fare meglio e più, forse molte imprese avrebbero potuto essere salvate. E' difficile mantenere un'impresa quando l'imposta vera è al 55% e ci sono tasse che le aziende debbono pagare anche quando sono in perdita, come l' IMU, ad esempio, che è una vera patrimoniale sui beni strumentali o l' IRAP (Imposta Rapina) che è la tassa sulla crescita, bisognerebbe scongiurare, ad esempio, l’ulteriore innalzamento dell’aliquota IVA previsto a partire dal 1° luglio prossimo e prevedere la destinazione del gettito, derivante dal recupero delle risorse evase, alla riduzione del carico fiscale.

Tasse onerose in tutti i sensi, che inevitabilmente incidono sui costi di produzione e quindi sul prezzo che il consumatore dovrà pagare al momento dell’acquisto. Pensate che sulle aziende gravano 120 adempimenti fiscali al mese, per i quali seguirli con relative scadenze sottrae mediamente ad un imprenditore 36 giorni lavorativi all'anno.

Le imprese hanno sempre più difficoltà di accesso al credito e sempre meno capacità di fronteggiare il loro fabbisogno finanziario, ad esempio modernizzare il sistema dei pagamenti, dando piena attuazione alla nuova legge sui tempi di pagamento, darebbe respiro a numerose aziende che chiudono per crediti avanzati nei confronti degli Enti Pubblici (che non si adeguano ai pagamenti brevi) e non per debiti contratti.

E' ovvio che serve un cambio di marcia nei tempi e soprattutto nei contenuti, affinché le politiche di semplificazioni normativa e di snellimento burocratico possano avere un impatto reale sugli imprenditori, i quali, hanno bisogno di riforme che semplifichino in profondità norme spesso inutili ed incomprensibili che, tra l'altro, espongono le imprese al  rischio di sanzioni derivanti da errori formali a cui la complessità delle regole non lascia via d'uscita.

Si dovrebbe allora consentire alle imprese di utilizzare tutte le forme contrattuali, andrebbe ripensata la lotta contro il lavoro nero e occorrerebbe intervenire sul cuneo fiscale e retributivo, per diminuire il costo del lavoro ed aumentare la competitività dei nostri sistemi produttivi.

A quanti in lista per rappresentarci in Parlamento, sappiate quali sono i pesi oramai insopportabili che stanno trascinando sul fondo molte delle nostre aziende e che ostacolano la voglia di fare impresa e di creare quotidianamente una prospettiva di ripresa.

                                                                                      Monica Proiti

Il campionato di prima divisione femminile di pallavolo ha vissuto domenica scorsa la terza giornata di andata con i risultati finali degli incontri forse del tutto scontati. Si è iniziato sabato pomeriggio ad Enna con il derby della città tra il Tarblitz e Kentron Volley allenato da Tino Pregadio. L’incontro è terminato per tra set a zero per il sestetto del Tarblitz con i parziali di 25/18 , 25/15, 25/18.La Kentron Volley Enna sta crescendo nel gioco dimostrando di saper lottare in campo anche contro le più forti avversarie .L’incontro è stato diretto dal sig.Leonardo.  Domenica invece la Lupo mobili Agira ha vinto per 3 a 0 contro la Polisportiva Pietraperzia ( 25/8,25/13,25/8). L’incontro arbitrato da Emma non ha avuto storie perché nel sestetto di Agira ci sono ragazze che hanno già giocato nei campionati superiori e quindi con un più alto tasso di esperienza e un notevole baglio tecnico.Forse il risultato meno scontato era quello che vedeva di fronte la Polisportiva Armerina e il Meeting Troina. Così  non è stato perché la formazione armerina ha giocato piuttosto bene dimostrando di meritare la prima posizione in classifica,al contrario forse del sestetto di Troina il quale non ha bissato il buon gioco visto contro il Tarblitz  nella seconda di campionato. Non hanno giocato invece Ameselon di Regalbuto e città del grano Raddusa. In classifica come detto la Polisportiva Armerina è a punteggio pieno ( 9 punti) seguita dal Tarblitz ( 8) ,Lupo Mobili (6 ma una partita in meno) e Meeting a 4. Seguono tutte le altre ancora a zero punti. Un campionato dunque già scontato che già dopo tre giornate avrebbe emesso i verdetti relativi alle quattro formazioni che accederanno nella seconda fase eliminatoria dei play off. Un campionato però che si sta dimostrando come la pallavolo femminile sta crescendo anche perché il comitato provinciale di Enna da un po’ di tempo ha puntato sullo sviluppo delle scuole di pallavolo ennesi e nell’organizzazione dei corsi di allievo allenatore che attualmente sono in corso partecipati da un numero sempre più crescente di persone tesserate.

 

14^ SIRACUSA MARATHON. Secondo posto per il nostro Massimo Catania che ha chiuso la prova sui 42.195 km nel tempo di 2h 38'21", battuto dal solo Giovanni Cavallo in 2 h32"32". 110 gli atleti arrivati al termine della prova. Nella Mezza maratona primato personale per Massimiliano Vitale con il tempo di 1h 33'08". Giuseppe Raspanti ha concluso invece in 1h 48'10". 508 gli atleti all'arrivo.

Buon esordio stagionale in pista per Salvatore Calabrese che ha  migliorato due primati personali: nel Salto in Lungo è atterrato a 5.65 m e nei 60 piani ha realizzato il tempo di 7"5.Sempre nella categoria Cadetti Rosario Di Benedetto è giunto secondo nei 60 con 8"2 davanti al compagno Dario Guagliardo in 8"3. Nel Salto in Lungo 4.43 per Rosario e 4.09 per Dario. Buon 3.70 per Alessia Calabrese all'esordio nella categoria Ragazze. La stessa ha vinto i 60 piani in 8"8.

CAMPIONATI REGIONALI INDIVIDUALI CORSA CAMPESTRE. Piazza Armerina. Buon 12° posto per Mirko Ingrassia che ha chiuso la gara  sui 5 km in 19'08". All'esordio nella sua nuova categoria  si è  piazzato al quarto posto fra i pari età.

Enna. Voglia di riscatto e di continuare a credere nella rivoluzione innescata dal presidente della regione Rosario Crocetta. Voglia di essere protagonisti del rilancio, da semplici cittadini che si fanno portavoce del desiderio di vedere spezzato il meccanismo di decadenza della propria terra. E’ questo il messaggio condiviso dagli oltre mille partecipanti all’inaugurazione della campagna elettorale del “Megafono” al senato, molti i simpatizzanti rimasti fuori da una sala Cerere stracolma all’inverosimile. Il movimento del presidente della regione Crocetta, presente all’incontro, ha portato un successo di partecipazione di notevole interesse politico. La scelta del presidente della regione Crocetta ieri ad Enna per aprire ufficialmente la propria campagna elettorale regionale per il senato, segna il riconoscimento del valore del movimento nell’ennese, che alle scorse regionali ha portato il secondo miglior risultato su scala regionale.

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Una sera a cena con mia nipote ci siamo trovati a parlare di quei regalbutesi che hanno fatto la storia e che nessuno nel nostro paese cita ad esempio forse perchè fuori dal giro oppure volutamente dimenticati per far posto ai personaggi più famosi quali G.F.Ingrassia , Don G.Campione , Riccardo Lombardi. Eppure la nostra città è stata culla politici, sportivi, eroi del risorgimento, partigiani, personaggi conosciuti  dai libri di storia o nelle trascrizioni nei monumenti. Perchè , mi sono chiesto questi nostri concittadini continuano a restare nell'oblio cittadino? Serafino La Manna ex docente universitario di Anatomia patologica internato nel 1942 internato tra i reticolati di Zonderwater in sud Africa . Fu proprio lui che convinse Ezio Tricoli a iscriversi alla scuola di scherma "Nedo Nadi" del terzo Blocco. Fu proprio il Prof. La Manna il suo primo, grande maestro, dal quale apprese (nelle sue proprie parole) “...il tutto, dal più piccolo movimento del ferro nella mano..., al passo-avanti, al passo-indietro, all’affondo, il tempo schermistico, la dinamica della scherma, la misura, il tempo di esecuzione di ogni singola azione, la perfetta anatomia meccanica...".Rimpatriato nel 1947, con questo prezioso bagaglio e con una valigia di latta contenente pochi “stracci”, una sciabola, un fioretto e due vecchie maschere (il tutto “made in Zonderwater”) Ezio Triccoli aprì, dopo alcuni mesi, una palestra di scherma nella sua città natale, Jesi dalla quale sono usciti e continuano ad uscire i migliori campioni di scherma Italiana . La grande avventura del Risorgimento italiano, che segnò la fine del Regno delle Due Sicilie, ha lasciato nella memoria collettiva le gesta dei Mille e del Generale Garibaldi, ma in ombra sono rimaste le migliaia di picciotti siciliani che parteciparono attivamente all’impresa. Il progetto “Alla ricerca dei garibaldini scomparsi” dell’Archivio di Stato di Torino ha fatto emergere recentemente i nomi di circa 35000

Campo di prigionia in sudafrica, un regalbutese ha gettato il seme della più importante scuola di scherma italiana. “I diavoli di Zonderwater 1941-1947. La storia dei prigionieri italiani che sopravvissero alla guerra grazie allo sport”. L’autore è Carlo Annese  per la Sperling&Cupfer-2010. Nel libro si racconta la storia di Ezio Triccoli il quale apprese la scherma durante la sua prigionia e prese le prime lezioni al terzo blocco, con il capitano Serafino La Manna, un medico trentaseienne di Regalbuto, in provincia di Enna, ex professore universitario di Anatomia patologica, catturato il 6 febbraio ‘41 ad Agedabia, in Libia. L’incontro con La Manna fu determinante, non solo per la passione personale di Ezio, ma anche per la nascita di una scuola assolutamente unica, che avrebbe consentito all’Italia di conquistare un numero strabiliante di medaglie olimpiche e iridate. Questa foto riporta le lancette del tempo alla seconda guerra mondiale. Siamo in Sudafrica nel pieno di un assalto, ma non è una normale competizione sportiva.  La foto è scattata in un campo di  concentramento (clicca qui per la sezione "album di famiglia" della Photogallery). E' lì che Ezio Triccoli apprende i primi rudimenti della scherma i cui frutti sono ancora ben visibili oggi a migliaia e migliaia di chilometri di distanza. Lo scatto è tratto dal libro "I diavoli di Zonderwater" di Carlo Annese. Ecco un passaggio: "Ezio Triccoli, che sarebbe poi diventato il maestro di campioni olimpici come Stefano Cerioni, Giovanna Trillini e Valentina Vezzali, imparò a tirare di scherma a Zonderwater. In questo assalto, è l'atleta sulla destra.L'arbitro, in piedi in divisa fra i due contendenti, è il  dottor Serafino La Manna, primo insegnante di Triccoli".            
Il sergente maggiore Triccoli è prigioniero degli inglesi. Ed è proprio lì che ha il suo primo impatto con la scherma. Ne resta rapito. Costruisce lame e maschere con tutto ciò che il deserto e l'aspra vita di prigioniero può offrire. E sogna. Sogna di tornare a Jesi e fondare una scuola di scherma.  Nel 1947, al ritorno nella sua città natale, inizia ad insegnare  scherma su invito di due studenti. Un anno dopo nasce il Gruppo  schermistico jesino.