Regalbuto aderisce al "patto dei sindaci"."Carrozzoni politici" per Uniti per Regalbuto

Marzo 26, 2013 447

Il consiglio comunale di Regalbuto ha approvato la delibera di adesione al patto dei Sindaci. Presenti 12 consiglieri su 15 l’atto è stato votato all’unanimità dei presenti con la sola eccezione del gruppo “Uniti per Regalbuto” , che in polemica con la maggioranza avevano abbandonato l’aula.Un consiglio comunale che si è aperto con la dichiarazione dei consiglieri Federico Nasca e Pina Trovato che hanno ufficialmente costituito il gruppo del Megafono lasciando di fatto il gruppo “Uniti per Regalbuto”. Ma torniamo alla riunione di lunedì sera con il consiglio che ha “sposato” il progetto voluto dalla giunta Bivona rafforzando il proprio impegno per la sostenibilità ambientale.L’iniziativa, lanciata nel 2008 dalla Comunità Europea, impegna i comuni, responsabili direttamente o indirettamente di oltre il 50% delle emissioni di gas serra derivanti dall’uso dell’energia nelle attività umane, nella lotta contro il cambiamento climatico, migliorando in maniera significativa l’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. “Un’iniziativa certamente impegnativa”- ha evidenziato l’assessore Teresa Perra – ma dalla quale non vogliamo esimerci. Anche noi intendiamo fare la nostra parte, contribuendo concretamente ad avviare una serie di azioni che consentiranno una riduzione graduale delle emissioni di anidride carbonica nell’aria che respiriamo. E’ fondamentale che i Comuni si esprimano per una svolta nelle politiche di rispetto della natura e di tutela dell’habitat in cui dobbiamo continuare a vivere”.Siamo Assolutamente contrari all'adesione al "Patto dei Sindaci"-dichiara il capogruppo di Uniti per Regalbuto Sassano- in quanto non è altro che un inutile "carrozzone politico". Con questo patto deve essere redatto il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), per fare ciò i comuni, non hanno al proprio interno le competenze necessarie e quindi dovranno o elargire qualche incarico esterno oppure tramite un progetto regionale di dubbia fattibilità per copertura finanziaria saranno chiamati nei comuni 2500 persone che dovranno occuparsi di ciò: altro precariato? Se di futuro dell'aria che respiriamo -continua Sassano-si vuole parlare credo che sia il caso che si inizi dalle piccole cose: piccoli interventi di manutenzione e miglioramento degli impianti elettrici degli edifici comunali; continuare con l'installazione di Pannelli solari Fotovoltaici; attività di animazione e sensibilizzazione sulle tematiche energetiche; adozione di mezzi pubblici e veicoli comunali a basso imbatto ambientale con una piano pluriennale per la sostituzione dei mezzi già in uso; migliorare l'organizzazione interna degli uffici e dell'orario di svolgimento dell'attività lavorativa."I soggetti che aderiscono al Patto, partendo da un inventario di base delle emissioni, sviluppato in base ai consumi di energia elettrica in un determinato anno preso a riferimento, redigeranno il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), implementando l’efficienza energetica e le azioni per la promozione dell’energia rinnovabile sia nei settori privati che pubblici, impegnandosi ad attuare un’intensa campagna di sensibilizzazione al risparmio energetico rivolta all’intera comunità.

Ultima modifica il Martedì, 26 Marzo 2013 11:01
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