3. I cognomi dell'ennese: Schepis, Lapis, Primavera, Ferlisi, di Francesco Miranda In evidenza

Settembre 28, 2013 4862

3. I cognomi dell’ennese: Schepis, Lapis, Primavera, Ferlisi, di Francesco Miranda

Schepis

Cognome tipico della zona dello Stretto (Messina, Reggio Calabria), del catanese, del siracusano: deriva probabilmente da soprannome grecanico originato da un’alterazione dialettale del termine greco antico σκεψις (skèpis = pensiero, riflessione), attribuito a capostipiti inseriti in posizione di governo o partecipanti a incontri culturali. Schepis è diffuso soprattutto nel messinese (Messina, Pace del Mela, Gualtieri Sicaminò, San Piero Patti, ecc.), nel catanese (Scordia, Biancavilla, Aci Bonaccorsi, Santa Maria di Licosia, Castiglione di Sicilia, ecc.), nel siracusano (Francofonte, Siracusa, Lentini, Carlentini), ma anche nel palermitano e nell’ennese (Aidone, Enna). Con piccoli nuclei è presente anche in altre regioni italiane: Lombardia, Piemonte, Calabria (Reggio Calabria), Toscana, Liguria, Lazio, ecc.

Tracce storiche e personaggi: Il Palizzolo Gravina nel suo “Blasone di Sicilia”, stampato in Palermo, 1871/75, riprendendo diversi storici,  Minutoli, Inveges, Mugnos, cita una nobile famiglia Schepis, originaria di Sicilia, che aveva dimora a Palermo. Fra le famiglie borghesi esistenti a Pace del Mela fra il 1800 e il 1900 risulta una famiglia Schepis, fra cui si inserisce Pietro Schepis, sindaco di Pace del Mela dal 26/9/1927.

Lapis

Questo cognome deriva dal termine latino “lapis” che significa pietra dura, sasso, ma anche pietra miliare, pietra di confine. Lapis haematites  equivale letteralmente a “sanguigna”, pietra color del sangue usata per disegnare. Il cognome, molto probabilmente, deriva da soprannome attribuito ad un capostipite e relativo all’attività da questi svolta o dall’abitare questi in zona di confine.

Il cognome Lapis è diffuso soprattutto in Sicilia, nel palermitano (Isola delle Femmine, Monreale, Trabia, Cefalù), nel messinese (Messina, Mongiuffi Melia, Letojanni, Taormina), nel ragusano (Modica, Comiso), nel nisseno (Caltanissetta, San Cataldo), nel catanese (Catania, Belpasso, Adrano), nel trapanese (Marsala), nell’ennese (Enna). Con piccoli nuclei è presente anche in alcune regioni italiane, Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, ecc..

Tracce storiche e personaggi – Una famiglia Lapis  godette di nobiltà a Messina nel secolo XVI; secondo il Galluppi, possedette il feudo Pietre di Santa Maria, i titoli di barone di Carrozziero e barone di Crittiva; un Giuseppe Lapis fu maestro giurato del Val di Noto nel 1702 (Fonte, Il Nobiliario di Sicilia). Gaetano Lapis (Cagli 1706-Roma 1776), pittore, volse in forme classicheggianti ed accademiche il retaggio del barocco romano, per chiese e palazzi di Roma e altre opere di Cagli.Primavera

Cognome diffuso in 314 comuni italiani, particolarmente in Abruzzo (nel pescarese e nel teatino) e nel Lazio (nel romano); con nuclei meno consistenti, si trova in tutte le altre regioni italiane, in particolare Marche, Campania, Puglia, Sicilia, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna. In Sicilia è presente in quasi tutte le province, particolarmente nel catanese (sei comuni, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Catena, ecc.), nel nisseno (Niscemi, Delia, gela, Mussomeli), nel palermitano (Vicari, Partinico, Casteldaccia), nel messinese, nel ragusano, ecc. Nell’ennese è noto nei comuni di Calascibetta ed Enna.

Questo cognome deriva dal nome medioevale femminile Primavera, nome augurale attribuito, probabilmente, a figlie nate proprio all’inizio della stagione primaverile e il cui significato augurale è appunto “bellezza ed eterna giovinezza”. Sarebbe un cognome matronimico con il significato di “figlio/a di Primavera”, la capostipite.

Tracce storiche e personaggi –  Primavera deriva dal latino volgare Primavēra, rifatto (con desinenza femminile) sull’espressione classica prīmō vēre, composto da primus e vēr-is. – Primavera era famiglia romana di antica e nobile tradizione, propagatasi nel corso dei secoli in diverse regioni italiane. Si ritiene che questa cognomizzazione, anteriore al XVII secolo, sia un matronimico, appartenuto ad una capostipite (H.I)

Ferlisi

Cognome diffuso in 102 comuni di varie regioni italiane; in Sicilia ha il nucleo più consistente, ma è presente anche nelle regioni Piemonte, Lombardia, Lazio e, con piccoli nuclei, anche in Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Toscana, Valle d'Aosta, Veneto.

In Sicilia è presente in tutte le province, in particolare nel nisseno (9 comuni, fra cui Milena, Sutera, Campofranco), nell'agrigentino (7 comuni, fra cui Agrigento, Racalmuto, Casteltermini, Canicattì), nel palermitano (Palermo, Bagheria, Mezzojuso, ecc.), nel ragusano, nel siracusano, nel trapanese; nell'ennese è noto nei comuni di Enna e Barrafranca.

Il cognome Ferlisi potrebbe essere una forma etnica dialettale che indica nei capostipiti gente proveniente da Ferla, comune in provincia di Siracusa, termine derivato da “ferula”, pianta delle ombrellacee.

Tracce storiche e personaggi – Antica e illustre famiglia la cui origine risale ad Ottone, capitano di Porta Orientale, vivente nel secolo XII. In seguito alle lotte fra le varie fazioni milanesi, si rifugiò a Cremia, terra sul lago di Como, situata fra i due castelli di Rezzonico e di Musso, dove nella chiesa parrocchiale possedeva una cappella.(H.I.). Gabriele (Calogero) Ferlisi (Campofranco)-agostiniano, scrittore; Superiore Generale degli Agostiniani Scalzi, direttore della rivista “Presenza Agostiniana”. Calogero Ferlisi(Sutera) – storico, giudice del TAR; autore del testo “Il Breviario miniato dei Carmelitani di Sutera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultima modifica il Domenica, 06 Ottobre 2013 09:38