Si riparla di transito veicolare in quella zona di Via G.F. Ingrassia comunemente chiamata " il corso" dove in tempi non molto remoti era concentrato la maggior parte degli esercizi commerciali della città. A riproporre l'argomento è stato l'intervento sui social da parte del gruppo consiliare Regalbuto Riparte il quale chiede all'amministrazione comunale come intende muoversi per risolvere l'annoso problema del transito veicolare e della regolamentazione del parcheggio e della Ztl. Rivolgendosi all'assessore Stissi Regalbuto Riparte si dichiara pronto " a collaborare - così scrivono-con un nostro progetto,redatto già nella trascorsa legislatura da personale esperto nel settore e sempre rimasto inascoltato, esposto e condiviso dal 99 % dei negozianti . Il punto è stato rinviato più volte per assenza dell'assessore, ritirato dai consiglieri perchè a nostro parere il rinvio è il risultato di un evidente disinteresse, oltre che una mancanza di rispetto nei confronti della minoranza in consiglio."  Il  piano proposto da Regalbuto Riparte prevede una rimodulazione dei parcheggi a pagamento limitato ai tratti serviti dai marciapiedi, che permetterebbe un più agevole percorso pedonale; la previsione di aree di carico e scarico merce in prossimità dei negozi ( sosta breve). "Inoltre - scrivono - riteniamo poco utile e molto improduttiva una zona a traffico limitato ( ZTL ) dalle ore 19 ( 18 ora solare) ma proponiamo di posticiparla alle 20:30 ( 20 ora solare ) per dare la possibilità - a chi desidera fare acquisti - di muoversi liberamente e a chi desidera passeggiare (ormai non prima delle 21) di sfruttare l'area pedonale ."


Domenica, strombazzato come se fosse il servizio destinato a far salire Roberto Fico sul primo autobus per Rebibbia, è arrivato lo scoop sulla colf in nero. Due settimane di appostamenti sotto la casa romana del neopresidente della Camera e alla fine l’inviato Antonino Monteleone è riuscito a inchiodare Fico alle sue responsabilità. Quelle di rispondere alle sue domande, per ora. Secondo la ricostruzione del programma di Italia1, il presidente della Camera trascorre parte della settimana a Napoli a casa della sua compagna Yvonne e lì avrebbe una colf in nero. Si tratta di tale Imma, una ragazza che vive nell’appartamento vicino a quello di Yvonne. Interrogata sulla questione con le telecamere nascoste, Imma ha dichiarato che fa pulizie, commissioni e babysitting a casa di Yvonne 4 ore e mezzo al giorno dal lunedì al venerdì. Guadagnerebbe 500 euro al mese, con regolare contratto. Roberto Fico ha spiegato all’inviato che questa Imma è una cara amica della compagna, che si conoscono da anni e che non ha alcun contratto di lavoro. Ha aggiunto che lei e la compagna si scambiano favori, che la figlia di Yvonne va spesso a casa di Imma, che Yvonne le ha insegnato a guidare, a fotografare (la compagna di Fico è una fotografa). E ha precisato che comunque quella non è la sua casa: il presidente della Camera vive la maggior parte del suo tempo a Roma, dove la sua colf ha un regolare contratto di lavoro. MONTELEONE gli ha poi chiesto se, nella casa di Napoli di Yvonne, ci fosse stato in passato anche un ucraino – ta l e Roman – che due volte a settimana faceva le pulizie e che sarebbe stato poi mandato via perché privo di permesso di soggiorno. Fico ha risposto che ha conosciuto questo Roman alla fermata dell’autobus e gli ha fatto della beneficenza perché in difficoltà e, se Roman ogni tanto è andato a fargli dei lavoretti in casa, è stato soltanto per sdebitarsi. Fico – sebbene disponibile e sorridente – è parso a tratti in difficoltà. Come se non potesse rispondere a tutto. Di sicuro, l’incongruenza tra questa Imma che dice di avere un contratto e lui che nega potrebbe essere chiarita. Il problema è da chi. Perché, nel servizio de Le Iene, mancano un paio di passaggi rilevanti. Fico vive 4-5 giorni a settimana nella sua casa romana, dove ha una colf con regolare contratto (inizialmente la pagava a voucher). Possiede anche una casa a Napoli, dove ha la residenza, ma da quando ha una relazione con Yvonne (circa cinque anni) sta spesso da lei. I rapporti tra Imma e Yvonne erano precedenti l’arrivo di Fico e sono rapporti molto stretti. La stessa Imma nel servizio dice: “Vorrei andare via, ma sono affezionata alla bambina, l’ho vista crescere”. Quindi è vero che nei weekend, quando può, Fico va a stare dalla compagna, ma appunto per questo, se c’era qualcuno a cui chiedere spiegazioni, era proprio Yvonne. Certo, mediaticamente sarebbe stato meno efficace intervistare la compagna del presidente della Camera anzichè il presidente della Camera. Però andava fatto. MA C’È UN PROBLEMA che Le Iene hanno taciuto, più per convenienza che per sensibilità: l’anno scorso Yvonne ha scoperto di soffrire di una grave malattia, di quelle che a Le Iene purtroppo conoscono bene, e nell’ultimo periodo ha trascorso molto tempo all’ospedale. C’è una bambina che vive una situazione complicata, una donna che sta subendo cure debilitanti e ha bisogno di evitare lo stress. L’inviato lo sapeva bene. Anche il responsabile del programma, Davide Parenti. Erano stati avvisati. Quindi appostarsi sotto casa sua e incalzarla con domande stringenti, in questa fase, sarebbe stato scomodo. Per Le Iene, soprattutto. Inseguire per strada una donna malata chiedendole “Ma Imma ce l’ha o non ce l’ha il contratto?”, sarebbe risultato cinico. Meno efficace che domandarlo a Fico. Vuoi mettere inchiodare alle sue responsabilità di furbetto il presidente della Camera anziché la signora Yvonne provata dalla chemio? Fico, a sua volta, si è trovato nella difficile posizione di dover proteggere Yvonne, che forse non è neppure nella condizione fisica e psicologica di affrontare i titoli di giornali e le Iene sotto casa. E che in questi mesi ha avuto bisogno di Imma più che mai. Un cinismo furbo, quello de Le Iene. Ora potranno dire “L’ab - biamo tenuta fuori per rispetto!”. Come no. INTANTO L’INVIATO ammicca allo spettatore che guarda da casa, ripetendo “Guardate, ha l’auto blu!” (che poi è la normale auto di scorta) come a dire: “Colf in nero e privilegi a spese nostre!”. Quello che alle Iene fa comodo omettere, oltre alla malattia, è che la fidanzata di Fico è una donna indipendente, che mantiene la casa in cui vive. Ed è a lei, a Yvonne, padrona della sua vita e delle sue spese, che andavano chieste spiegazioni. E adesso che senso ha inseguire anche la nonna di Yvonne, che ha 92 anni e che a Le Iene forse può svelare la ricetta del casatiello, più che qualche particolare sulla colf misteriosa? Lasciate perdere la nonna, lasciate perdere Fico. E abbiate il coraggio di andare a tampinare una donna col cancro, se volete andare avanti con la Colf Story. Nel frattempo, attendo che l’inviato de Le Iene mi dica se la colf nella sua villetta romana è in regola. Gliel’ho domandato con gentilezza, ma anziché rispondermi mi ha scritto un piccato “Io con te non parlo. Puoi rivolgerti all’ufficio stampa Mediaset”. Insomma, ti inseguono, ti infilano il microfono tra portiere di automobili e porte di casa, ti registrano di nascosto, ma quando una domanda la fai tu a loro, si mettono in modalità Enrico Cuccia. Certo, direte voi: è solo un giornalista, mica il compagno di una carica dello Stato. Ma “trasparenza e onestà” detto con una spruzzata di superiorità morale non è solo lo slogan dei Cinque Stelle, ma anche – e soprattutto – quello de Le Iene.

Quad , arrampicate, sole, verde, natura, giro in bici, canoe, passeggiate, arrusti e mangia , giostre, sport . Sono gli ingredienti di un 25 aprile che ancora una volta offre il Lago Pozzillo al  Piano Arena. Favoriti da un caldo sole gli organizzatori sono fiduciosi per  registrare  il " tutto esaurito" di turisti che trascorreranno l'anniversario della liberazione tra le rive del Lago di Regalbuto che in questa stagione offre ai tanti visitatori e appassionati di sport paesaggi mozzafiato. Sulla scorta dell'esperienza fatta durante il lunedì di pasquetta, sarà aperto il parcheggio a pagamento e nel pomeriggio la raccolta dei rifiuti " porta a porta" eviterà che i resti del bivacco siano sparsi in giro senza alcun criterio. Grazie a questa sinergia tra l'ente pubblico e privati il Lago Pozzillo è sempre di più meta di quanti vogliono trascorrere una giornata tra natura e divertimento. Per coloro i quali invece vogliono evitare la folla di persone e immergersi nel silenzio più totale le rive a ridosso del muro della Diga faranno al caso loro.  

Weekend di  sensibilizzazione per i volontari della Misericordia di Regalbuto che hanno aderito, in collaborazione con il Telefono Azzurro, all'iniziativa denominata "Fiori D'azzurro 2018" allestendo un gazebo in piazza della Repubblica nella giornata di domenica 15 Aprile. Evento che ha coinvolto migliaia di volontari in tutta Italia per ricordare quanto l'infanzia abbia bisogno di essere protetta e difesa da qualunque episodio di violenza. Obiettivo è stato quello di riuscire a riaprire e intensificare il dibattito attorno al fenomeno abuso, coinvolgendo l'intera cittadinanza a dare un piccolo contributo scegliendo un fiore. Simbolo, infatti, della manifestazione è stata la Calancola, una piantina il quale fiore è stato scelto per simboleggiare la Vulnerabilità e la delicatezza che tutti noi siamo chiamati a proteggere e preservare da qualsiasi forma di abuso e violenza contro bambini e adolescenti. Fondi che serviranno per rinnovare e intensificare il piano di sviluppo, di ascolto e di intervento in difesa dei bambini vittime di abusi. Il Presidente dell'associazione, Santo Cantali, ringrazia i volontari e la cittadinanza Regalbutese e aggiunge "È stato un onore collaborare con Telefono Azzurro un’associazione che ormai da anni opera a difesa di bambini e adolescenti vittime di abusi e violenza. La scelta di proporre tale l’evento nella nostra cittadina è stata dettata dalla condivisione dei principi e delle attività promosse da Telefono Azzurro, e dati i risultati conseguiti rinnoviamo l’appuntamento anche per il prossimo anno, sicuri della nostra sensibilità verso i piccoli che formeranno la società di domani"

Il morbillo continua a far parlare di sé. Su questa malattia si continua a sentir dire tutto e il contrario di tutto: che tantissimi dei quaranta-cinquantenni di oggi ci hanno fatto conti da bambini, senza alcun problema. Oppure che è una malattia grave e pericolosa. Dove sta la verità? Cerchiamo di fare chiarezza.

 

CHE COS’È IL MORBILLO, INNANZITUTTO?

Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus. È molto contagiosa e colpisce soprattutto i bambini, ma non risparmia adolescenti e adulti. Oltre la metà dei casi in Italia si verifica nella fascia di età 15-39 anni. È diffuso in tutto il mondo, da noi colpisce di più tra la fine dell’inverno e la primavera.

 

Si trasmette per via respiratoria attraverso tosse e starnuti e attraverso le secrezioni nasali: il virus può rimanere attivo e contagioso nell’aria o sulle superfici infettate anche due ore.

 

Chi è infetto è contagioso da quattro giorni prima che compaiano le tipiche macchioline rosse fino a quattro giorni dopo. Il periodo di incubazione dura 10-12 giorni, e il decorso della malattia è tra i 10 e i 20 giorni. Una volta contratto, si è immuni contro il morbillo, teoricamente per tutta la vita. In Italia vige l’obbligo di notificare la malattia alle autorità sanitarie.

 

QUALI SONO I SINTOMI DEL MORBILLO?

Il più tipico è l’eruzione cutanea, che neppure per i medici, che vedono oggi molti meno casi di quelli di un tempo, è tanto facile da riconoscere e distinguere rispetto ad altre malattie, come la rosolia o la scarlattina. Prima ancora dei caratteristici puntini rossi compare di solito un forte raffreddore, congiuntivite, febbre sempre più alta.

QUALI SONO LE POSSIBILI COMPLICAZIONI DEL MORBILLO?

Otite, diarrea, polmonite sono le più frequenti, si verificano complessivamente in circa il 20-30 per cento dei casi. Ci sono anche complicazioni molto meno frequenti, ma assai più temibili.

 

Una di queste, in 1 caso su 1.000, è l’encefalite, un processo di infiammazione del cervello, mortale nel 10 per cento dei casi, e che può lasciare danni neurologici permanenti. Di encefalite morbillosa morì nel 1962, a sette anni, la figlia del celebre scrittore di libri per l’infanzia Roald Dahl, autore de La fabbrica di cioccolato. Qui si può leggere la lettera che Dahl scrisse nel 1988, due anni di morire, raccontando la vicenda della figlia, e incoraggiando i genitori a vaccinare i figli.

 

C’è infine una complicanza del morbillo ancora più rara (un caso su 100mila) che può manifestarsi anche a distanza di anni dall’infezione con il virus del morbillo: è la panencefalite sclerosante subacuta (PESS), una malattia progressiva del cervello dagli effetti devastanti.

 

Ma non solo: il virus lascia nel sistema immunitario dei bambini strascichi che durano fino a tre anni dalla fine della malattia, lasciandoli vulnerabili a una serie di infezioni anche più gravi.

 

 

In prima divisione femminile :Agira e Meeting Troina retrocessi in seconda divisione , Amèselon  non centra l'obiettivo play off . In serie D femminile Naf Nicosia e Kentron Enna  rispettivamente 4° e 6° posto. Sono questi i verdetti  delle ultime gare dei campionati di prima divisione e serie D femminili che si sono disputate lo scorso fine settimane. In prima divisione l'Agira di Luigi Livera subisce la seconda retrocessione a distanza di pochi mesi scendendo dalla serie D alla seconda divisione in compagnia del Meeting Troina . Mentre Amèselon Regalbuto , non è riuscito a centrare l'obiettivo stagionale dei play off subendo in casa una pesante sconfitta nello scontro diretto con Pasta Fresca Ciraulo. Che dire ? E' un bilancio piuttosto magro per le squadre del territorio , che erano partite ad inizio di stagione con ben altri obiettivi. E' il caso delle ragazze di Agira che dopo un girone di andata molto positivo , via via sono scivolate verso la zona out non riuscendo a reagire sia alla sfortuna che ad una condizione atletica forse calante.  Mentre Meeting Troina non ha mai dato l'impressione di volersela giocare contro le altre squadre. La sostanza delle cose e i numeri però ci dicono che negli ultimi due anni ( da quando cioè il territorio di Enna è stato accorpato a quello di Catania) il divario tecnico delle squadre dei due territori  è ancora elevato .  In serie D le cose sono andate meglio perchè sia Kentron Enna che Naf Nicosia hanno organici di tutto rispetto e possono competere contro squadre più attrezzate. Ma , come nel caso della Naf , nel corso del campionato vi sono stati periodi di pausa che ne hanno ostacolato il rendimento. Entrambe le società possono contare altresì su un vivaio che consente di guardare al futuro con fiducia. In serie C perdono sia Diavoli Rossi contro la capolista Papiro, sia l'Agira contro Ecoplast Gela. Ma la classifica per le due squadre ennesi non è sostanzialmente cambiata. In particolare il team di Antonio Millauro è già proiettato verso lo scontro diretto per la seconda posizione contro l'Augusta che si disputerà domenica prossima al Palaurselluzzo di Agira.

Non c'è più una maggioranza. E' questa la realtà a pochi mesi dalle ultime elezioni regionali. La legge elettorale prevede l'elezione diretta del presidente della Regione ma non garantisce una maggioranza d'aula. Ed è notizia che il Presidente Musumeci,preso atto di ciò si sia rivolto alle opposizioni in una riunione a Palazzo dei Normanni alla commissione Bilancio a cui hanno partecipato i capigruppo, il presidente della Regione, in vista dell'esame di bilancio e finanziaria, ha aperto al confronto nel rispetto dei ruoli tra maggioranza e opposizione. 

E pare che il suo appello non sia rimasto inascoltato perchè il M5S apre la possibilità di un "dialogo ". " "In campagna elettorale Musumeci ripeteva che se i suoi gli avessero messo i bastoni fra le ruote si sarebbe dimesso subito. ( fanno sapere i pentastellati siciliani) . Ebbene, è successo: sia coerente e si dimetta. Oppure ci dica, ufficialmente e pubblicamente, quali sono le sue priorità, i punti-chiave della finanziaria. E a quel punto gli diremo se siamo interessati o meno". Insomma la frattura nel centro-destra siciliano apre le porte ad un confronto serrato chiesto anche dal PD che con il M5S si rendono disponibili a sbrogliare la matassa,ribadendo però il loro ruolo di alternativa al centrodestra. Uno spiraglio di luce nelle tenebre di un'Ars paralizzata da settimane.

C'è molto entusiasmo nella Scuola di Pallavolo di Regalbuto. La notizia di far parte delle trenta Scuole siciliane ammesse al progetto S3 della federvolley ha riempito di gioia lo staff tecnico che sta lavorando fianco a fianco con i propri iscritti. Dopo il riconoscimento dunque di " Scuola regionale federale " quello di S3 consente alla Scuola di Regalbuto di guardare avanti con fiducia. Da qui l'iniziativa di aprire le porte alle nate negli anni 2009/2010/2011 per un mese gratuito in prova , una volta la settimana , per far conoscere la pallavolo alle ragazze e alle famiglie. Uno sport che oggi è consigliato anche dai pediatri per la completezza dei movimenti. Da sottolineare infine che la SdiPRegalbuto nel corso dell'attuale stagione ha partecipato ai campionati Under 13 e Under 12 femminili indetti dalla federvolley del territorio di Catania. Ma anche ai tornei territoriali che attualmente sono in fase di svolgimento nei Comuni dell'ennese e del catanese. 

La prima pagina del lungo fine settimana del volley spetta ai campionati di prima divisione. Campionati che oramai sono arrivati all'epilogo finale. Ma se quello maschile ha già emesso il verdetto: Papiro promosso in serie D e kentron Enna e Tarblitz rispettivamente penultimi e ultimi. In quello femminile al contrario a due turni prima della fine della regular season ancora è tutto da decidere. La lotta in testa rimane a due: Acicatena ( 38 punti) e Caltagirone ( 35 punti)si giocano la prima posizione che darà diritto alla promozione in D. Diverso è il discorso per ciò che riguarda la coda perchè con i successi di Pasta Fresca Ciraulo e Amèselon contro Meeting Troina e Cus Catania, con la sconfitta subita ad opera del Caltagirone , il Volley Agira è stata risucchiata nella lotta per non retrocedere. Detto dunque che Meeting Troina e Gravina sono già matematicamente retrocesse in seconda divisione. La classifica vede Agira a 18 punti,Amèselon e Pasta Fresca 16 punti. Il calendario per le ragazze di Livera non è favorevole perchè domenica osserveranno il turno di riposo e poi l'8 aprile dovrà recarsi in casa della capolista Acicatena. Di ciò potranno approfittare sia Pasta Fresca ( giocherà in casa contro il Gravina) sia Amèselon che domenica 25 giocherà il tutto per tutto a Palagonia. Ma non sarà finita qui perchè poi le regalbutesi l'8 aprile ospiteranno proprio Pasta Fresca in quella che sarà la partita che dirà chi disputerà i play off ( dal 2° al 5° posto) e chi farà compagnia alle due retrocesse. Detto della prima divisione in serie C , Ecocell Agira battendo l'Usco Gravina consolida la seconda posizione in classifica , i Diavoli Rossi vincendo ad Acireale proseguono la marcia verso una più tranquilla posizione in classifica.In serie D Kentron perde in casa al tie-break contro Cyclopis mentre Naf Nicosia non ha giocato perchè il Solo Sport pare che non si sia presentata.

Nel menù pasquale i veri protagonisti sono i dolci, partendo dalla classica colomba e dal tanto amato uovo al cioccolato, passando per ricette nuove e fantasiose, per finire o, forse è più esatto dire, ritornare  alle ricette tradizionali regionali che ci riportano in tavola i sapori di una volta. Ecco, dunque per voi, la ricetta di un dolce tipico che si prepara in Sicilia per Pasqua. A seconda delle zone viene chiamato “pupu cu l’ova”  ( U pupu cu l’uovu, vuol dire pupazzo con l’uovo. È un dolce di Pasqua, tradizionale siciliano, che viene preparato per i giorni di questa festa e che, in ogni parte dell’isola, assume  forme e denominazioni diverse.) o “cuddura cu l’ova”  e la sua particolarità consiste nell’esserci un uovo sodo ancora dentro il suo guscio inserito all’interno dell’impasto.Il termine “cuddhura” deriva dal greco “Coulloura” col quale gli antichi greci indicavano particolari focacce offerte agli dei in cambio di benevolenza, usanza che in epoca cristiana si trasforma in una richiesta di benedizione per i fidanzati. Le “coddhure” erano portate in chiesa, la mattina del sabato santo, per la benedizione che, nella solennità della Resurrezione, risvegliava l’idea di fecondità consacrandone il valore. Erano dunque un dono augurale: un tempo la “Zita” (la fidanzata) preparava la coddura a forma di cuore per il suo promesso, che ricambiava il dono con un dolce a forma di “agnidduzzu” (agnellino), e con questi gesti si celebrava la rinascita e la fertilità.

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