Oggi ultimo giorno di Più Libri Più Liberi. La casa editrice ha stretto nuovi partenariati, conosciuto altre realtà del mondo dell'editoria, realizzato l'ennesimo piccolo passo verso il proprio futuro.
Con la speranza di ripetere questo straordinario 2024 anche il prossimo anno.
Ci vediamo al Salone del Libro di Torino dal 15 al 19 maggio '25.

Con l’Immacolata scatta la corsa all’addobbo per l’87% degli italiani che non rinunciano alla tradizione dell’albero di Natale, tra quanti sceglieranno l’abete naturale e chi si indirizzerà verso quello di plastica. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione dell’8 dicembre che segna tradizionalmente il via alle feste. Se la preparazione dell’albero si conferma l’usanza più gettonata, resiste anche quella del presepe, che verrà allestito da un 57% di cittadini, seppur con notevoli differenze lungo la Penisola. Al Nord Ovest la percentuale di chi fa l’albero scende all’83% mentre al Sud sale al 91%. I cittadini del Meridione si rivelano peraltro quelli più affezionati agli addobbi se si tiene conto che ben il 76% allestisce il presepe, che trova meno consensi soprattutto al Centro (47%).

Il valore green dell’abete naturale

L’albero vero troverà posto quest’anno in 3,7 milioni di case – rilevano Coldiretti/Ixe’ -, per una spesa media per l’acquisto di 39 euro tra vivai, garden, mercati contadini e supermercati, seppur con grande variabilità a seconda di specie e dimensioni. Si va dai 20/30 euro per le piante più piccole fino ai 150 o addirittura 200 per le specie più alte. Le varietà principali in vendita sono l’Abete rosso e la Normandiana.

L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente poiché è coltivato soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono – rileva Coldiretti – e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Il consiglio al momento della scelta è quello di verificarne la certificazione presente sul cartellino, preferendo quelli di origine italiana, magari acquistati direttamente dai vivaisti.

L’albero finto inquina 

Se l’albero di plastica resta la soluzione più gettonata da 3 famiglie su 4, non va dimenticato che questa scelta ha un alto costo ambientale, considerato che l’abete finto impiega oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. La coltivazione di un albero naturale sottrae 47 grammi di CO2 dall’atmosfera, la produzione invece di un albero sintetico rilascia nell’atmosfera tra i 40-60 kg di CO2, secondo l’analisi Coldiretti.

Toscana e Veneto “capitali” degli abeti

In Italia la coltivazione dell’albero di Natale è concentrata prevalentemente in Toscana (province di Arezzo e Pistoia) ed in Veneto (specie nel Bellunese), secondo l’analisi di Coldiretti. Gli abeti utilizzati come ornamento natalizio derivano per circa il 90% da coltivazioni vivaistiche mentre il restante 10% (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di “sfolli”, diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco.

Gli abeti ad uso natalizio vengono coltivati come una qualsiasi altra pianta ornamentale, sono commercializzati al 4°-5° anno di coltivazione, con taglie tra i 1,20-1,80 metri  e provengono da vivai autorizzati dalle regioni con apposita iscrizione. gni singolo abete è accompagnato da cartellino identificativo riportante i dati dell’impresa produttrice con il relativo codice di autorizzazione, oltre alla dicitura che trattasi di soggetti “non per uso forestale”.

I consigli per gestire l’albero naturale

Il consiglio della Coldiretti è quello di sistemare l’albero di natale in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria o folate di vento, per la vicinanza a porte e finestre. Meglio poi non spruzzare neve sintetica perché l’albero e vivo e respira. La terra nel vaso va mantenuta umida, ma non eccessivamente bagnata, con l’utilizzo di un nebulizzatore.

Al termine delle festività, se non ci sono le condizioni per piantare l’albero in giardino, si può cercare un centro di recupero, presente in alcuni vivai, ma anche nei Comuni e presso la Forestale che quando è possibile provvedono a ripiantarli in ambienti adatti.

Dopo essere stato preso in giro più volte per avere un telefono con lo schermo rotto, che in realtà poteva benissimo cambiare con il denaro che guadagna, il giocatore senegalese del Liverpool Sadio Mané ha risposto:
''Perché dovrei cambiarlo? Volendo potrei acquistare 10 Ferrari, 20 Rolex o due aerei privati, ma per cosa? Ci sono cose più importanti nella vita, ricordo bene da dove arrivo, quando avevo fame e dovevo lavorare nei campi assetato.
Sono sopravvissuto a guerre, carestie, fame, ho giocato a calcio scalzo, non ho potuto studiato e una lista infinita di altre cose, ma oggi grazie a quello che guadagno dal calcio posso aiutare la mia gente.
Finanzio la costruzione di scuole, ospedali, parchi giochi e compro vestiti, scarpe e cibo a persone che vivono in condizioni di estrema povertà, come vivevo anche io in passato.
Inoltre do 70 euro al mese a tutte le famiglie più povere della mia regione del Senegal, per contribuire all'economia familiare.
Non è necessario sfoggiare un cellulare costoso di ultima generazione, un rolex d'oro, un'auto di lusso, ville di lusso e viaggi in jet privato, preferisco viaggiare in classe economy.
Preferisco che la mia gente riceva un po' di ciò che la vita mi ha dato.
Questa si chiama lotta onorevole contro l'egoismo, contro la povertà, contro la fame in tutte le parti del mondo, non solo nel mio Paese.
(Tratto da: "RAGGIO DI SOLE"

 

La pubblicazione del Rapporto Svimez 2024 ha posto in evidenza il ruolo del Mezzogiorno e, in particolare, della Sicilia nello sviluppo economico italiano, sottolineando sia le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che le sfide strutturali che permangono.n Sicilia, la capacità di sfruttare al meglio le risorse del PNRR sarà cruciale per mantenere il ritmo di crescita e affrontare le sfide legate alla fragilità del tessuto produttivo e sociale. A metà del 2024, l’occupazione nel Mezzogiorno ha superato i livelli del 2019 con 330.000 nuovi posti di lavoro. Anche in Sicilia si registra un miglioramento, ma rimangono importanti criticità:  

  • Precarietà diffusa: Più di un lavoratore su cinque è assunto con contratti a termine (21,5%) e il part-time involontario rappresenta il 72,9% dei contratti part-time.
  • Lavoro povero: Circa 1,4 milioni di lavoratori poveri si concentrano nel Mezzogiorno, con un impatto rilevante anche in Sicilia, dove molte famiglie con capofamiglia occupato vivono in condizioni di povertà assoluta.

Questi dati evidenziano la necessità di politiche mirate a ridurre la precarietà e migliorare le condizioni lavorative. 

Declino demografico e fuga dei giovani: un’emergenza per la Sicilia

La Sicilia è tra le regioni più colpite dal declino demografico e dall’emigrazione giovanile. Entro il 2050, l’isola perderà una quota significativa della sua popolazione under 15 (-32,1%), mentre gli over 65 aumenteranno del 29%. Questo spopolamento è aggravato dalla fuga di laureati e studenti verso il Centro-Nord e l’estero, con un conseguente rischio di desertificazione delle università locali.

Istruzione e infrastrutture sociali: lacune da colmare

In Sicilia, meno di un bambino su tre frequenta una scuola dotata di mensa, mentre meno di uno su due ha accesso a una palestra scolastica. Queste carenze, unite alla dispersione scolastica elevata (oltre il 20%), limitano le opportunità educative e perpetuano i divari con il resto del Paese.

Politiche industriali e opportunità per la Sicilia

Nonostante le sfide, la Sicilia può giocare un ruolo strategico in alcune filiere industriali, come l’agroindustria e l’aerospazio, grazie alla sua posizione geografica e alle specializzazioni produttive. L’isola è anche coinvolta nel settore dell’automotive, con una quota significativa del valore aggiunto generato dalla filiera concentrata sul territorio.

Il rapporto SVIMEZ sottolinea la necessità di politiche industriali selettive e mirate, che rafforzino le filiere strategiche e promuovano investimenti sostenibili.

La Sicilia tra rischi e opportunità

Il futuro economico e sociale della Sicilia dipenderà dalla capacità di tradurre i fondi del PNRR in progetti concreti e sostenibili, dalla lotta alla precarietà e dall’adozione di politiche che contrastino l’emigrazione e migliorino i servizi essenziali. In un contesto di cambiamenti strutturali e transizioni globali, l’isola ha l’opportunità di riposizionarsi come un hub strategico per il Mediterraneo, ma servono interventi decisi e coordinati.

La pubblicazione del Rapporto Svimez 2024 ha posto in evidenza il ruolo del Mezzogiorno e, in particolare, della Sicilia nello sviluppo economico italiano, sottolineando sia le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che le sfide strutturali che permangono.

 

Crescita economica: il contributo della Sicilia e del PNRR

Nel 2024, il Mezzogiorno ha registrato una crescita del PIL dello 0,9%, superiore alla media del Centro-Nord (+0,7%). Questo risultato, trainato in gran parte dagli investimenti in infrastrutture sostenuti dal PNRR, ha avuto un impatto importante anche in Sicilia. Tuttavia, il rapporto segnala che la dinamica positiva è destinata a rallentare nei prossimi anni, con il Sud che tornerà a crescere meno rispetto al Centro-Nord (+0,7% contro +1% nel 2025).

 

 

 

Non abbassare la guardia: 23 episodi di crollinegli ultimi due mesi, circa uno ogni due giorni di scuola. E dall’insediamento dell’attuale Governo non è stato mai convocato l’Osservatorio nazionale sull’edilizia scolastica”

Grande la partecipazione degli studenti e dei docenti alla Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole che Cittadinanzattiva promuove da 22 anni e, in occasione della quale, anche quest’anno ha messo a disposizione delle scuole materiali informativo di vario tipo - guide, locandine, video - sui temi della sicurezza, dei rischi naturali e del cambiamento climatico.

Sono infatti 16.000 le scuole raggiunte con l’invio di questi materiali, mentre proprio oggi a Roma, Campobasso e Catania gli studenti - rispettivamente della secondaria di I grado Nino Bixio, dell’Istituto artistico Manzù e il Comprensivo di Ripalimosani, e del Liceo Scientifico Galilei -hanno raccontato, attraverso strumenti come la pittura, la grafica, il collage, messaggi e slogan, la loro esperienza sui temi della Giornata.

Una partecipazione attiva che ci colpisce e denota quanto le scuole siano sensibili a questo temaa cui vorremmocorrispondesse un pari impegno da parte delle istituzioni nazionali, regionali e locali per non abbassare la guardia sulla prevenzione dei rischi naturali e sulla sicurezza delle nostre scuole. Ci spiace constatare che ancora una volta l’attuale Governo ha mancato di convocare l’Osservatorio nazionale dell’edilizia scolastica. Questa mancanza è particolarmente grave perché tale organismo dovrebbe programmare i prossimi investimenti triennali oltre che vigilare sull’andamento di quelli previsti, nonché promuovere e coordinare le attività di diffusione della cultura della sicurezza, in particolar modo in occasione della Giornata.Il nostro è dunque un appello al Ministero affinché riunisca al più presto l’Osservatorio nazionale, ma anche agli Enti territoriali perché convochino tavoli con tutti gli stakeholder a diverso titolo coinvolti, per fare il punto sull’andamento degli investimenti previsti dal PNRR, sul loro effettivo impatto, cominciando fin da ora a lavorare sulla programmazione ordinaria al fine di ridefinire le priorità degli interventi”dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.

Alcuni numeri sulla sicurezza delle scuole

Un dato allarmante su tutti: in poco più di due mesi di scuola, che corrispondono a circa 50 giorni, Cittadinanzattiva ha registrato ben 23 episodi di crolli o distacchi di intonaco. Sempre elevato il numero degli edifici scolastici che non possiede il certificato di agibilità (59,16%) né quello di prevenzione incendi (57,68%); senza collaudo statico il 41,50% (i dati fanno riferimento al 2022, ultimi resi disponibili sull’Anagrafe dell’edilizia scolastica). 

Piccoli passi in avanti - ma ancora insufficienti se si considera che, su 40.133 edifici scolastici, 2.876 sono collocati in zona a rischio 1 e 14.467 in zona a rischio 2 - si riscontrano rispetto agli interventi di adeguamento e miglioramento sismici: poco più del 3% ha avuto interventi di questo tipo, e l’11,4% è stato progettato secondo la normativa antisismica. In merito allo stato manutentivo degli edifici, circa il 64% dei 361 docenti intervistati da Cittadinanzattiva rileva la presenza di fenomeni dovuti alla inadeguata o assente manutenzione, prime fra tutte infiltrazioni di acqua (40,1%), distacchi di intonaco (38,7%), tracce di umidità (38,2%). La metà degli intervistati (50,8%) ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza e ha riscontrato un intervento a seguito della propria segnalazione. Riguardo alle prove di emergenza ben il 92% dichiara di aver partecipato mentre l’8% sostiene che non siano state effettuate. In prevalenza le prove hanno riguardato l’incendio (79%) e il rischio sismico (70%), mentre l’alluvione ed il rischio vulcanico restano fanalino di coda (rispettivamente 5% e 1%), nonostante la frequenza crescente dei fenomeni disastrosi provocati dalle alluvioni e dal cambiamento climatico.

Quanto sta avvenendo nel nostro paese, come in tante altre parti del mondo, fa comprendere l’urgenza di far fronte ai cambiamenti climatici ed ambientali in atto, che richiedono accordi internazionali e programmi nazionalidi interventi preventivi importanti e di lunga durata ma anche la necessità di attrezzare le popolazioni locali e le scuole affinché adottino, a loro volta, procedure e comportamenti per mitigare e prevenire eventuali danni e salvare vite umane. La Giornata della sicurezza, che da ventidue anni promuoviamo insieme al Dipartimento della Protezione civile, vuole essere un prezioso veicolo in questa direzione”, conclude Adriana Bizzarri.

I materiali della Giornata sono disponibili sul sito web di Cittadinanzattiva.

Fino al 28 febbraio le scuole possono partecipare a  SCATTI DI SICUREZZA, il contest fotografico promosso da Cittadinanzattiva sul tema della sicurezza strutturale ed interna degli edifici scolastici e sulla prevenzione e gestione dei rischi naturali presenti sui propri territori. L’obiettivo: coinvolgere direttamente gli studenti, in piccoli gruppi o classi, sul tema rappresentandolo attraverso foto di denuncia, corredate da slogan - messaggio, di situazioni di insicurezza mai risolte o anche di situazioni positive che evidenziano una buona pratica messa in atto, o attività di prevenzione, realizzate a scuola o sul territorio circostante.

È possibile inviare una o più fotografie e slogan al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., compilando l’apposita documentazione scaricabile qui. Le foto vincitrici verranno premiate in occasione della XIX edizione del Premio Scafidi ad aprile 2025.

Colpo di coda di GAEditori che conclude, ma il dubbio è d’obbligo, l’incredibile annata di acquisizioni editoriali. Dopo Sergio Zavoli anche Willy Pasini, docente e presidente dell’associazione italiana di sessuologia e psicologia, diventa un autore della casa editrice siciliana. Lo zampino è sempre quello del direttore editoriale della piccola realtà ennese, Gaetano Amoruso, che ha lavorato in sordina per portare con sé anche il noto scrittore. Willy Pasiniè autore di diciassette libri tradotti in dieci lingue e di varie pubblicazioni scientifiche. I suoi insegnamenti, ricerche e pubblicazioni sono in relazione con la psichiatria, la psicologia medica, la ginecologia psicosomatica, la sessuologia clinica, le malattie psicosomatiche e la psicoterapia.

Il contratto è stato siglato tra le parti dopo un primo contatto avvenuto nel mese di agosto di quest’anno sancito con un viaggio in Svizzera (dove l’autore risiede) e messo nero su bianco solo qualche giorno addietro. A darne notizia il sito web ufficiale della casa editrice in una nota apparsa tra i comunicati stampa.

Cosa si può aggiungere  " all'incredibile annata" della Gaeditori , se non il fatto che la oramai ex piccola casa editrice che era prima nei sogni di Gaetano Amoruso e di Antonello La Piana per poi fondarla nel 2016 , partendo dal nulla , coscienti però che sarebbe stato arduo competere con le affermate case editrici , ma testardi nel voler continuare , passo dopo passo, a percorrere il viaggio intrapreso fiduciosi che li avrebbe portati , in così breve tempo, a emergere nel variegato mondo dell'editoria. Gaetano - Tano per me - Gaetà per tutti- assieme ad Antonelli , durante i mesi appena tracorsi , hanno girato le biblioteche d'Europa per donare i propri libri , affinchè essi potessero arricchire quei luoghi così cari a tante persone di qualsiasi ceto sociale desiderosi di leggere un libro piuttosto che internet con il telefonino. A rileggere tutte le tappe della storia della Gaeditori , mi convingo che ognuna rappresenta una pietra miliare del viaggio , Il 2024 sono certo che sarà ricordato come l'anno della raccolta dei frutti più belli. C'è da credere che il 2025 sarà ancora più bello !!

AgoVit

Sabato 23 novembre, alle 10.30, presso il Chiostro degli Agostiniani in piazza Vittorio Veneto (in caso di pioggia presso il Cineteatro Urania), un incontro con sorpresa per festeggiare i 25 anni di Nati per Leggere: l’iniziativa, che si svolgerà contemporaneamente in tutta Italia, è aperta a bambine, bambini, mamme, papà, nonne, nonni e a tutta la comunità cittadina.

Nati per Leggere, il programma sviluppato dall’Associazione
Culturale Pediatri, dall’Associazione Italiana Biblioteche e
dal Centro per la Salute del Bambino e presente in tutte le
regioni italiane, compie 25 anni: un tempo in cui
quest’esperienza, nata ad Assisi da un piccolo gruppo, si è
diffusa capillarmente in tutta Italia, coinvolgendo un numero
sempre maggiore di volontari e volontarie, famiglie, pediatri e
pediatre, bibliotecari e bibliotecarie, educatori e educatrici,
tutti e tutte accomunati dalla consapevolezza che leggere
insieme non solo è bello ma fa bene, favorisce lo sviluppo
cognitivo e psico-affettivo del bambino e della bambina e
previene lo svantaggio socio-culturale. Le storie, quelle capaci
di tessere e ricreare legami a partire dalla voce, potentissimo
strumento di relazione, sono un diritto di tutti i bambini e le
bambine, perché sono quelle esperienze in grado di proteggere
i più piccoli dalla solitudine e dalla povertà educativa e
culturale; con le loro parole e le loro immagini sono una fonte
inesauribile di stimoli che, se offerti precocemente e con
continuità, incidono profondamente sull’itinerario di vita di
ogni persona: non sono solo l’esperienza e l’osservazione a
confermarcelo, ma gli studi delle neuroscienze. È un
compleanno che va dunque festeggiato con un appuntamento
aperto a tutta la cittadinanza, perché la salute dei più piccoli e
delle più piccole è un bene collettivo, che Nati per Leggere si
impegna a diffondere.
In tutta Italia, dal paese più piccolo alla città più grande, ci si è
dati appuntamento in contemporanea sabato 23 novembre
alle ore 10.30 per un incontro con sorpresa dedicato
all’importanza della lettura in famiglia, una pratica di salute
capace di creare legami e coltivare relazioni, e ai primi 25 anni
di Nati per Leggere: il ritrovo è presso il Chiostro degli
Agostiniani in piazza Vittorio Veneto. Si consiglia di portare
cuscini, coperte, teli e naturalmente libri. In caso di maltempo
l’iniziativa si terrà nell’adiacente Cineteatro “Urania”.
L’appuntamento è organizzato nell’ambito della Settimana
nazionale Nati per Leggere, in programma dal 16 al 24
novembre; la Settimana è stata istituita nel 2014 per
promuovere il diritto alle storie delle bambine e dei bambini e
individuata all'interno del periodo a cavallo del 20 Novembre,
data in cui ricorre la Giornata Internazionale dei diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza: il 20 novembre 1959 segna una
data importante poiché è il giorno in cui l’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione dei Diritti del
Fanciullo; altra data significativa è il 1989 quando l’Assemblea
Generale ha approvato la Convenzione delle Nazioni Unite sui
Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, riconoscendo i bambini
le bambine e gli adolescenti titolari di diritti civili, sociali,
politici ed economici

Avrà luogo venerdì 29 novembre alle ore 16 presso l’Urban Center di Enna, sotto il patrocinio del Comune di Enna, la cerimonia di consegna onorificenze Coni 2023/2024. Alla cerimonia presenzieranno tutte le
massime autorità istituzionali, politiche, sportive e militari della Provincia. Le onorificenze di quest’anno andranno ai dirigenti Sandro Pagaria e Mauro Di Natale, al tecnico Salvatore Cardaci nonché alla ASD Pro Sport 85 Valguarnera dei fratelli Giarrizzo per la sua pluriennale
attività nel campo dell’Atletica Leggera. Sandro Pagaria è un ex arbitro internazionale di Pallamano nonché presidente regionale FIGH Sicilia; Mauro Di Natale è presidente del Tribunale nazionale della Federazione italiana cronometristi; Salvatore Cardaci di Regalbuto è allenatore di Pallamano di fama nazionale che ha vinto uno scudetto con la Jomi Salerno femminile nonché tecnico regionale FIGH. Il Coni Enna, come è noto, ogni anno concede onorificenze a dirigenti, tecnici, atleti, società
sportive che si sono particolarmente distinti per la loro attività in favore dello sport. La cerimonia di consegna è infatti una delle due manifestazioni annuali, assieme alla Giornata nazionale dello sport,
organizzate dalla delegazione ennese e rappresenta anche un’occasione di incontro tra istituzioni sui temi e opportunità dello sport in provincia.

Articolo tratto da Vivienna

Con il minuto di silenzio per ricordare LARIMAR , la giovane pallavolista di Piazza Armerina , prematuramente scomparsa , si era aperta ad Agira , la seconda edizione del Network Erei Volley , organizzata dalla asd volley Agira , dalle società del Network e dal Comitato Provinciale Acsi Enna, ma il successo della manifestazione è stato grazie all'infaticabile Bartolo Spalletta , coadiuvato dai tanti giovani che hanno contribuito alla riuscita di un evento  che ha unito , davanti ad un numeroso pubblico di genitori, più di cento ragazzi e ragazze che hanno dato vita , nei dieci campi allestiti nel Palazzetto dello Sport. Erei Volley dunque, dopo Centuripe, ha fatto tappa ad Agira in occasione della Sagra della Cassatella ospitando al meglio le squadre provenienti da Valguarnera, Centuripe, Regalbuto e Catenanuova. Scuole di pallavolo a confronto ? " No - dicono gli organizzatori -  soltando la volontà di far divertire i ragazzi e farli giocare nell'intero arco della stagione sportiva per essere loro i veri protagonisti di uno sport che appassiona." In cantiere vi sono per il 2025 altri appuntamenti itineranti nelle varie città non solo dell'ennese.  L'appuntamento è comunque già a dicembre sempre ad Agira  , per il tradizionale Natale Day  nell'annuale appuntamento nella città della cassatella e c'è da giurare che sarà ancora una festa di colori, gioia , amicizia e patos. !

I miei ricordi sull'acqua potabile sono legati a un mio amico che ogni settimana , con la bottiglietta in mano , si recava nelle fontanelle , sempre aperte, della villa comunale per poi recarsi a fare analizzare il campione di acqua prelevata nel laboratorio dell' Asl. Basta dire che l'ultima rilevazione che è stata pubblicata sul sito di Acquaenna è quella del 31/12/2023 per rendersi conto dell'enorme divario di controlli tesi a monitorare la sicurezza dell'acqua che esce dai rubinetti. " Ai miei tempi" - potrei dire- si beveva l'acqua dai rubinetti di casa o dalle fontanelle sparse in ogni quartire. Oggi non è così perchè nessuno , o in molti, non ci fidiamo più dell'acqua se non di quella minerale. E stamattina la corsa delle famiglie nei supermercati e nei negozi alimentari , era per lo più legata all'acquisto di acqua minerale per lavare le verdure, cucinare, per l'igiene personale. C'è disagio . C'è soprattutto preoccupazione da parte di  ognuno . Ci si chiede se anche l'acqua arrivata nelle cisterne di riserva domestiche è inquinata. C'è silenzio. Pretendere capillari controlli da parte del gestore delle acque è pretendere la tutela della propria salute e quella dell'intera cittadinanza. C'è anche il fattore economico. Basti pensare ai ristoranti e agli operatori dell'alimentazione : quante bottiglie di acqua minerale dovrebbero comprare per assicurare l'igiene e la sicurezza di ciò che mageremo ? Su tutto ciò gravano precise responsabilità e non si può pensare che " il fato " sia il vero colpevole sulla mancata sicurezza. La frequenza dei controlli sull'acqua potabile può variare a seconda delle normative locali, ma generalmente seguono queste linee guida:

- CONTROLLI QUOTIDIANI : Alcune grandi strutture di trattamento dell'acqua effettuano test giornalieri per monitorare parametri come cloro residuo e pH.

- CONTROLLI SETTIMANALI: Analisi settimanali possono includere la presenza di batteri indicatori come i coliformi.

- CONTROLLI MENSILI - Test mensili spesso comprendono un'analisi più completa sulla qualità microbiologica e chimica dell'acqua .

Questi controlli possono variare da regione a regione ma sono progettati per garantire la massima sicurezza e qualità dell'acqua potabile.

La partita sull'incolumiotà pubblica sull'uso dell'acqua potabile si gioca essenzialmente suil'efficienza dei CONTROLLI e sulla VIGILANZA degli Enti pubblici. Le rotture delle condotte idriche , il possibile inquinamento delle falde acquifere ci possono stare perchè possono non dipendere dall'uomo. Dipendono dagli uomini invece controllo e vigilanza. Pagheremo anche l'acqua più cara d'Italia se fossimo certi che potremo bere con tranquillità l'acqua dai nostri rubinetti . Il passato è passato ma insegna spesse volte qualcosa.

 

 

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