Una sera a cena con mia nipote.

Gennaio 25, 2013 1645

Una sera a cena con mia nipote ci siamo trovati a parlare di quei regalbutesi che hanno fatto la storia e che nessuno nel nostro paese cita ad esempio forse perchè fuori dal giro oppure volutamente dimenticati per far posto ai personaggi più famosi quali G.F.Ingrassia , Don G.Campione , Riccardo Lombardi. Eppure la nostra città è stata culla politici, sportivi, eroi del risorgimento, partigiani, personaggi conosciuti  dai libri di storia o nelle trascrizioni nei monumenti. Perchè , mi sono chiesto questi nostri concittadini continuano a restare nell'oblio cittadino? Serafino La Manna ex docente universitario di Anatomia patologica internato nel 1942 internato tra i reticolati di Zonderwater in sud Africa . Fu proprio lui che convinse Ezio Tricoli a iscriversi alla scuola di scherma "Nedo Nadi" del terzo Blocco. Fu proprio il Prof. La Manna il suo primo, grande maestro, dal quale apprese (nelle sue proprie parole) “...il tutto, dal più piccolo movimento del ferro nella mano..., al passo-avanti, al passo-indietro, all’affondo, il tempo schermistico, la dinamica della scherma, la misura, il tempo di esecuzione di ogni singola azione, la perfetta anatomia meccanica...".Rimpatriato nel 1947, con questo prezioso bagaglio e con una valigia di latta contenente pochi “stracci”, una sciabola, un fioretto e due vecchie maschere (il tutto “made in Zonderwater”) Ezio Triccoli aprì, dopo alcuni mesi, una palestra di scherma nella sua città natale, Jesi dalla quale sono usciti e continuano ad uscire i migliori campioni di scherma Italiana . La grande avventura del Risorgimento italiano, che segnò la fine del Regno delle Due Sicilie, ha lasciato nella memoria collettiva le gesta dei Mille e del Generale Garibaldi, ma in ombra sono rimaste le migliaia di picciotti siciliani che parteciparono attivamente all’impresa. Il progetto “Alla ricerca dei garibaldini scomparsi” dell’Archivio di Stato di Torino ha fatto emergere recentemente i nomi di circa 35000


garibaldini. Fra questi 3 giovani regalbutesi sono stati individuati
I nomi di questi tre picciotti regalbutesi (tutti e tre nel grado di soldato), che parteciparono alla campagna delle Due Sicilie sono Francesco Catania (brigata Eber)Età 30 anni , Vito Verzì (brigata Eber)Età 26 anni e Vito Vicino (brigata Corrao)nato nel 1827.Tutti e tre eroi checontribuirono a fare l'Italia.  E per ultimo ma non meno importante come non ricordare il gesto del partigiano Vincenzo Gamiddo .Gamiddo partì da Regalbuto per arruolarsi come partigiano e partecipare alla lotta armata contro il nazi-fascismo . E’ seppellito assieme ai suoi compagni nel cimitero di Asti , che gli ha intitolato una via e un monumento. Il fratello è ancora vivo e risiede nella nostra città . Vincenzo Gamiddo morì eroicamente a 20 anni .A sera al ritorno a casa ero felice di aver ricordato questi personaggi e non solo perchè mia nipote è poco più che ventenne ma perchè penso di aver trasmesso a lei una parte della nostra storia che potrà servirle per ricordare sempre chi siamo e dove vogliamo andare. Orgogliosi di essere regalbutesi. E' il progetto sociale che deve unirci e per farlo è necessario trasmettere ai giovani la storia della nostra città ed evitare che propria quella storia continui nella lenta ed inesorabile cancellazione della memoria che negli anni e forse da qualche secolo ha fatto sì che i personaggi , i fatti di storia , i nostri valori abbiano subito un lento e progressivo oblio.E' dunque necessario non dimenticare, far sapere , ricordare e se una via può essere loro intitolata piuttosto che un personaggio famoso ma di un altra nazione dobbiamo preferire farlo perchè siamo regalbutesi e soprattutto orgogliosi di esserlo. Ma oltre a ciò sono le nostre strade , le viuzze , gli angoli fotografati con maestria e amore da fotografi della " domenica" che amano non solo la fotografia, che rivelano quella storia che oggi è impressa nelle immagini fortunatamente trasmesse da internet che diventano patrimonio di tutti, quelle immagini che rivelano la bellezza unica della nostra città quella bellezza "fermata" dal clik del fotografo ma che ad occhio nudo non riusciamo a vedere perchè immersi nella velocità dei nostri pensieri e della nostra vita.

 

Ultima modifica il Venerdì, 25 Gennaio 2013 18:41
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