Continua la raccolta delle firme sui referendum proposti da Civati. Sabato in Piazza Vittorio Veneto.

Agosto 28, 2015 775

Continua la raccolta delle firme per gli otto referendum proposti dal movimento “Possibile” di Pippo Civati. Pippo Civati, l'anti-Renzi per eccellenza, ha lanciato sul web la raccolta firme per 8 referendum. L'idea è quella di condividere una serie di quesiti, sui temi fondamentali della vita politica del Paese. Secondo quanto si legge nel sito "La sfida referendaria consentirebbe di restituire ai cittadini la sovranità che hanno smarrito, rispetto a quanto successo in Parlamento in questi due anni". Da qualche giorno, in gran parte dei Comuni italiani, è infatti possibile firmare per gli otto quesiti proposti da "Possibile", la formazione politica fondata da Pippo Civati dopo la sua uscita dal Partito Democratico avvenuta poco prima delle scorse elezioni regionali.A Regalbuto sabato 29 , questa volta in piazza Vittorio Veneto i giovani coordinati da Nicola Manoli allestiranno il “ banchetto” per spiegare e richiedere le firme a quanti vorranno avvicinarsi , i più importanti dei quali riguardano riforma elettorale, job act e riforma della scuola. Cioè, in buona sostanza, le “riforme” (o meglio “controriforme”) attuate dal governo Renzi. Dico subito che sottoscriverò i quesiti e che invito i lettori di Regalbuto Press a fare altrettanto: non si può mancare ad un appuntamento antirenziano e poi, Civati mi sembra l’unico che può ancora avere qualche credibilità in tutta la banda che si muove (piuttosto scompostamente, in verità) nell’area fra Pd e la sinistra in genere.

Il primo quesito riguarda «l’eliminazione dei capilista bloccati e delle candidature plurime» nell’Italicum. Il secondo punta - più problematicamente - all’«eliminazione della legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza, capilista bloccati e candidature plurime». Il terzo riguarda «l’eliminazione delle trivellazioni a mare». Il quarto riguarda «l’eliminazione del carattere strategico delle trivellazioni». Il quinto attacca lo Sblocca Italia, «dalle grandi alle piccole opere». Il sesto e settimo quesito attaccano il Jobs Act, uno tentando «l’esclusione del demansionamento», l’altro la «tutela del lavoratore dai licenziamenti illegittimi». L’ottavo chiede di abrogare, nella riforma della scuola, il «potere di chiamata del preside-manager». Ogni quesito ha una formulazione tecnica che vi risparmiamo. 

Ultima modifica il Domenica, 03 Gennaio 2016 17:48
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