Presidente e direttore di Coldiretti sono stati ricevuti questo pomeriggio a Palazzo d'Orleans dal capo di gabinetto della Presidenza della Regione, dal capo della segreteria particolare e dal dirigente generale del dipartimento dello Sviluppo rurale, in rappresentanza del governatore fuori sede per motivi istituzionali. Nel corso dell'incontro, che si è svolto in un clima di massima collaborazione, l'associazione degli imprenditori agricoli ha esposto i motivi della protesta di oggi. I rappresentanti della Regione hanno condiviso le preoccupazioni per gli effetti della perdurante siccità che sta colpendo la Sicilia da mesi e hanno ricordato i provvedimenti assunti dal governo: dalla dichiarazione di emergenza regionale alla richiesta di stato di emergenza nazionale, già accolta dal Consiglio dei ministri, con l’assegnazione di venti milioni di euro per i primi e più urgenti interventi. Sono provvedimenti che dimostrano la grande attenzione e l’operatività di Palazzo d’Orléans verso un settore fondamentale dell’economia siciliana. C’è sempre stata e continua a esserci estrema disponibilità al dialogo, nella convinzione che soluzioni efficaci possano arrivare dalla condivisione di proposte e strategie. Occorre però essere consapevoli che bisogna individuare i percorsi più idonei dal punto di vista amministrativo e finanziario. Coldiretti è stata anche rassicurata sul fatto che a breve saranno erogati i dieci milioni di contributi in favore del comparto zootecnico, previsti dalla legge pubblicata oggi sulla Gazzetta ufficiale. La Regione ha recepito la proposta dell’associazione per rendere più immediato il pagamento agli imprenditori per l’acquisto di foraggio. Al vaglio anche gli interventi per i danni subiti dai cereali e dalle foraggere, l’emanazione di un piano straordinario di gestione della fauna selvatica, la moratoria dei debiti delle imprese agricole e agroalimentari e l’istituzione di un tavolo politico e strategico sulle tematiche generali del settore agricolo.

VALENTI

Valenti è un cognome panitaliano, cioè presente in tutta Italia, con prevalenza nelle regioni di Sicilia (dove è molto frequente), Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Piemonte, Marche, Calabria, Trentino Alto Adige, Liguria, Friuli, veneto, Puglia, Umbria, Campania. In Sicilia è presente in tutte le province, con punte più alte nelle province di Palermo, Catania, Trapani, Messina, Siracusa, Agrigento: nella provincia di Enna è presente nei comuni di Agira, Leonforte, Catenanuova, Nicosia, Nissoria, Enna, Regalbuto.

Valenti e Valente derivano dal cognome latino Valens , diffuso nella prima età imperiale specie fra i militari veterani delle province. In latino significa stare bene in salute, essere forte, valido.

Tracce storiche e personaggi - Osvaldo Valenti (1906/1945) – attore italiano, noto, oltre che per la sua attività artistica, anche per la sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana di Salò. Crollato il fascismo fu processato e fucilato il 28 aprile del 1945: aveva fatto parte, col grado di tenente, della X Flottiglia Mas, comandata dal principe Junio Valerio Borghese. Paolo Valenti (1922/1990) – giornalista e conduttore TV. Nel 1976, all'interno del nuovo programma Domenica In, condotto da Corrado, conduceva la nota trasmissione 90^ Minuto, da lui diretta fino al 1990, anno della sua morte.

 

VALENZIANO

È un cognome non molto noto in Italia: è presente in circa 70 comuni, prevalentemente siciliani. Oltre che in Sicilia è presente anche in Puglia, Lombardia, Lazio, Campania. Nell'Isola è noto nelle province di Palermo (Cefalè, Lascari, Palermo, Castelbuono), Catania (Aci Sant’Antonio, Catania, Pedara), Enna (nei comuni di Leonforte, Agira, Gagliano Castelferrato, Regalbuto).

Valenziano molto probabilmente deriva dal nome latino Valentianus; con il quale nome ricordiamo FlaviusValentianus (321/375), imperatore del Sacro Romano Impero dal 364 alla sua morte. Si può anche ritenere che il cognome derivi dalla provenienza del capostipite da Vibo Valentia o da antiche località come un “agervalentianus” (terreno appartenente ad un Valentius). Meno probabile e forse un poco forzata la provenienza di questo cognome dal nome etnico Valencia, città spagnola.

 

VARVERI

Raro cognome siciliano, diffuso in 17 comuni; ha un ceppo in Sicilia ma è presente, con piccoli gruppi, anche in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo. In Sicilia è noto nel Catanese (Catania, Acireale), nel Nisseno, nell'Ennese (Leonforte, Gagliano Castelferrato, Assoro, Enna, Regalbuto, Catenanuova).

Varveri è variante dialettale del termine “barbiere”, mestiere antichissimo che nel passato aveva diverse funzioni, compresa quella di cerusico, medico in scala minore che praticava piccoli interventi chirurgici come l'estrazione dei denti e i salassi.

 

VASTA

Si ritiene che in Puglia il cognome derivi dal toponimo Vaste, frazione del comune di Poggiardo (LE); nel Catanese potrebbe essere una forma aferetica del nome Savasta. Secondo Pantaleo Minervini (Dizionario dei cognomi pugliesi) il cognome Vasta trae origine dal toponimo Vasto, comune di provincia di Chieti, o dal latino “vastus”, che vuol dire spopolato, vuoto. Per G.Rohlsf (Dizionario storico dei cognomi della Sicilia orient.) deriverebbe dal cognome spagnolo Basta. Cognome presente in poco meno di 300 comuni italiani, in prevalenza in Sicilia, ma anche nelle regioni Lazio, Lombardia, Puglia, Calabria, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Liguria, Veneto, Friuli. In Sicilia è presente nelle province di Catania, Palermo, Enna (nei comuni di Leonforte, Centuripe, Gagliano Castelferrato, Enna, Nissoria, Regalbuto, Calascibetta), Messina, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento, Trapani.

Tracce storiche e personaggi - Pietro Paolo Vasta (Acireale 1697/1760), pittore italiano, uno dei maggiori artisti siciliani del XVIII secolo. Suoi affreschi si trovano presso la cattedrale di Acireale. Giorgio Vasta (nato a Palermo nel 1970), scrittore e giornalista: vive e lavora a Torino. Ha pubblicato il romanzo “Il tempomateriale” e ha partecipato, con i suoi racconti, a numerose antologie.

 

VENTICINQUE

Il cognome Venticinque è diffuso in circa 90 comuni distribuiti prevalentemente fra Sicilia, Piemonte e Campania ma presenti anche in altre regioni, Toscana, Lombardia, Liguria, Lazio, Puglia. Un nucleo considerevole si trova a Pignataro Maggiore (Cosenza). Nell'Isola i Venticinque sono a Catania (14 comuni fra cui, Catania, Misterbianco, Mascalucia), ad Enna (Agira, Leonforte, Regalbuto, Nicosia, Nissoria, Gagliano Castelferrato), a Ragusa (Pozzallo, Modica, Scicli), a Palermo, Messina, Caltanissetta, Siracusa.

Secondo Rohfls tutti i nomi composti da un numero “sembrano riportarsi ad un tratto caratteristico o a un episodio di cui ignoriamo i particolari”. E. De Felice, nel Dizionario dei cognomi italiani, sostiene che il cognome Venticinque abbia alla base un soprannome formato dal siciliano vinticinqu, probabilmente nel significato che ha nel gioco del tressette. Secondo il gergo del gioco del tressette l'espressione tipica “voglioil 25” sta indicare che si chiede o si comunica il 2 e il 5 di un determinato palo. Altri ritengono che il cognome possa derivare da un soprannome attribuito al capostipite in relazione ad un evento particolare (compleanno, ricorrenze, ecc.).

 

VERNA

Verna deriva dall'aggettivo latino vernus-verna-vernum, che vuol dire “primaverile”, ma potrebbe anche avere origini da toponimi come Verna, frazione di Cumiana in provincia di Torino, Ramponio Verna, comune in provincia di Como, Verna frazione di Roccadaspide (SA) e altri. Verna potrebbe derivare anche dalla radice celtica “verna”, cioè ontano (albero di piccola taglia o cespuglio), o dal sostantivo maschile latino verna-vernae, così chiamato il figlio della schiava nato in casa del padrone; probabilmente corrispondente a soprannome del capostipite.

Il cognome è diffuso in circa 300 comuni italiani con prevalenza nelle regioni Abruzzo, Piemonte, Puglia, ma presente anche in altre regioni: Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Veneto, Sicilia, Liguria, Campania, Toscana. In Sicilia il cognome è presente nelle province di Catania (Paternò, Catania, Mascalucia, Biancavilla, Belpasso), Enna (Agira e Regalbuto), Messina, Palermo.

 

VERZÌ

Cognome diffuso in molti comuni italiani con quattro diversi ceppi: Verzi, Verzì, Virzi, Virzì; Verzi è presente in circa 44 comuni italiani, Verzì in circa 40 comuni, Virzi in circa 147 comuni, Virzì in circa 160. Il cognome si trova in varie regioni italiane scritto in varie forme anche all'interno dello stesso nucleo familiare; originarie di un unico ceppo, le varie forme si saranno differenziate, probabilmente, per variazioni di trascrizione. In Sicilia è presente in tutte le province, soprattutto nel Catanese, Palermitano, Messinese; nell'Ennese, differenziato nelle varie forme, è presente in molti comuni fra cui Enna, Aidone, Troina, Agira, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Regalbuto, Centuripe, Catenanuova, ecc.Tutte dovrebbero derivare dal cognomen latino Virtius, di cui si hanno tracce fin dal primo secolo dopo Cristo.  Potrebbero essere anche modificazioni dialettali del termine greco – latino birseus (conciatore di pelli) riferito al mestiere del capostipite.

Tracce storiche e personaggi - Paolo Virzì, nato il 4 marzo 1964 a Livorno: regista, sceneggiatore, produttore cinematografico. Ha rinnovato la tradizionale commedia italiana. Tra i suoi numerosi film vanno citati: La bella vita (1994), Follie d'Agosto (1995), Ovosodo (1997), Caterina va in città (2003), La prima cosa bella (2010)

 

VIAGGIO

Viaggio, raro cognome siciliano, conta nell’isola circa 30 famiglie: è presente nel Catanese (Adrano, Biancavilla, Catania, Ragalna, Santa Maria di Licodia) e nell’Ennese (Regalbuto); altre famiglie Viaggio sono attestate in Liguria, Lazio   Toscana, Campania, Emilia Romagna: in tutto circa 60 famiglie distribuite in 28/30 comuni. Viaggio è variante del più noto cognome “Viaggi”, presente in tutta la Penisola.

Il cognome Viaggio deriva da un soprannome del capostipite, probabilmente viaggiatore, o da una forma aferetica del toponimo Buonviaggio, località nei pressi di Orvieto e di Vezzano Ligure.

Tracce storiche e personaggi – Famiglia siciliana della Liguria, assai antica e illustre, propagatasi nel corso dei secoli in diverse regioni italiane; questa cognominizzazione è anteriore al XV secolo

 

VICINO

Il cognome Vicino deriva direttamente o tramite ipocoristici, da un soprannome legato al vocabolo “vicino” inteso nel significato moderno di “vicino di casa, che abita nella stessa zona” e, specialmente, nel significato antico di “cittadino, compaesano, che vive nello stesso paese o borgo”: questo ultimo secondo il significato etimologico del latino “vicinus” derivato di “vicus”, villaggio, borgo. Potrebbe anche derivare dall’aferesi di cognomi come Bonvicinus e Malvicinus (nomi documentati in Toscana nel XII secolo) (cfr. Emidio De Felice).

Il cognome Vicino è diffuso in circa 190 comuni italiani, con prevalenza in Sicilia e diramazioni in Puglia, Piemonte, Basilicata, Veneto, Campania, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Calabria. In Sicilia lo troviamo nelle province di Enna (Gagliano Castelferrato, Nissoria, Leonforte, Centuripe, Catenanuova, Agira, Regalbuto), nel Catanese (Catania, Caltagirone, Palagonia, Aci Sant’Antonio, Misterbianco, Tremestieri Etneo, Aci Catena, ecc.), nel Nisseno (Niscemi, Gela, Sommatino, San Cataldo, Caltanissetta, ecc.), nel Ragusano (Comiso, Vittoria, Ragusa).

 

VIGNERA

Questo cognome è diffuso in 35 comuni italiani con prevalenza nelle regioni Sicilia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, Trentino Alto Adige. In Sicilia è presente nel Catanese (Catania, Mascalucia, San Gregorio di Catania, Aci Castello, Giarre, Motta Sant’Anastasia, Nicolosi, ecc.), nell’Ennese (Troina, Nicosia, Regalbuto), nell’Agrigentino (Porto Empedocle, Realmonte), nel Trapanese (Erice, Trapani), nel Messinese (Taormina).

Vignera, insieme alle altre forme Vigneri, Vignero, Vigniero, probabilmente deriva dalla italianizzazione del termine francese arcaico “vignier” (vignaiuolo) che indicava il mestiere del capostipite.

Riferimenti storici e personaggi. Una famiglia Vignera, oriunda dalla Francia, assai antica e nobile, si propagò, nel corso dei secoli in diverse regioni italiane, fra cui la Sicilia. Un Giovanni Vignera, crociato nel 1248, è menzionato nelle “Chartes latines de 1191 à 1249 relativesauxcroisés”.

 

VILLAROSA

Villarosa è un cognome toponimico, derivato cioè dal luogo di provenienza del capostipite, in questo caso, Villarosa, comune in provincia di Enna, così chiamato dal 1761 in omaggio alla pittrice Rosa Ciotti autrice del piano regolatore del paese favorevolmente accolto dai cittadini.

Si tratta di un cognome molto raro, diffuso in poco meno di quaranta comuni qua e là distribuiti in alcune regioni del centro-sud, Sicilia, Lazio, Abruzzo, Campania, Calabria, Puglie e del centro-nord, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte. Nell’Isola famiglie Villarosa sono presenti nel Palermitano (Partinico, Mezzojuso, Cinisi, ecc.), nell’Agrigentino (Santo Stefano Quisquina), nel Messinese (Barcellona Pozzo di Gotto), nel Siracusano (Francofonte), nell’Ennese (Regalbuto), nel Ragusano (Giarratana).

Riferimenti storici e personaggi. Il cognome Villarosa è presente in America per vari motivi: - agli emigranti veniva chiesto nome e luogo di provenienza e molti di loro dicevano Villarosa prima e il cognome dopo; - Villarosa è un luogo storico della rivoluzione del Messico, molti hanno assunto quel cognome perché originari di quel luogo; - in Argentina e in America Latina ci sono molti Villarosa perché fra i primis coloni c’erano molti discendenti spagnoli di una famiglia nobile detta dei Villarosa. Linda Villarosa(9/1/1959) è una nota scrittrice, giornalista e docente americana conosciuta soprattutto perché scrive in riviste che si occupano di maternità e famiglia. 

 

VINCENZI

Cognome diffuso in 672 comuni italiani; ha grossi ceppi in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio, e nuclei minori in Piemonte, Calabria, Marche, Liguria, Trentino Alto Adige, Toscana, ecc. In Sicilia è presente in poche province: Caltanissetta (Gela), Messina, Palermo (Termini Imerese), Siracusa (Priolo Gargallo), Enna (Regalbuto).

Vincenzi deriva dal cognomen latino “Vincentius”, che, tratto dall'aggettivo vincens (participio presente del verbo vincere), significa letteralmente “colui che vince”, di chiaro valore augurale; in ambiente cristiano vale come “vincente sul male”.

Tracce storiche e personaggi – Marta Vincenzi (Genova 27/5/1947) – politica italiana, prima donna ad essere eletta presidente della provincia regionale di Genova e, successivamente, sindaco del capoluogo ligure.

 

VINCI

Vinci dovrebbe derivare dall’apocope di nomi medioevali come Vincilago o Vinciguerra, o dal toponimo Vinci in provincia di Firenze, località che diede i natali al noto Leonardo.

Potrebbe avere origini sarde o che in Sardegna sia arrivato non si sa da dove. Potrebbe essere derivato dall’italiano vincere, che in sardo è “bincere” e, quindi, “binci”. In antiche carte della lingua e della storia della Sardegna si trova questo cognome in entrambe le uscite Binci e Vinci: e siamo nel 1388.

Il cognome Vinci è diffuso in 860 comuni di tutta Italia, prevalentemente, nelle regioni  Sicilia, Puglia, Lazio, Lombardia, Sardegna,  Calabria, Piemonte, Toscana, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Veneto; nell’Isola è molto frequente nel messinese (Messina, Sant’Agata Militello, Saponara, Capo d’Orlando, ecc.), nel catanese (Catania, Palagonia, Belpasso, Gravina di Catania, ecc.), nel palermitano (Palermo, Polizzi Generosa, Camporeale, ecc.), nell’agrigentino (Palma di Montechiaro, Sambuca di Sicilia, Canicattì, Naro, ecc.), nel trapanese (Marsala, Mazara del Vallo, Petrosino, ecc.)

Riferimenti storici e personaggi. In Sardegna viene ricordato GIOVANNI VINCI, sacerdote di Oristano, nominato vescovo della diocesi di Galtelli, da papa Alessandro VI Borgia, l’8 gennaio 1494, che morì 20 mesi dopo la nomina

 

VINCIGUERRA

Il cognome deriva dal nome medioevale Vinciguerra, imposto al neonato al quale si augura, da parte dei genitori “che vinca ogni guerra, ogni avversità”: il nome del capostipite, cognominizzato, venne esteso successivamente alla famiglia, al casato.  Vinciguerra è diffuso in modo discontinuo in tutta la penisola: i ceppi più consistenti si trovano in Sicilia, Campania (nel Napoletano, nel Casertano, nel Beneventano), Lazio (Roma, Frosinone). Nuclei consistenti sono presenti in tutto il meridione ma anche in Lombardia, Piemonte, Toscana, Abruzzo, ecc. Nell’isola i Vinciguerra si trovano in tutte le province, in particolare nel Catanese (Catania, Adrano, Tremestieri Etneo, Misterbianco, ecc.), nel Palermitano (Palermo, Caccamo, Trabia, ecc.), nell’Agrigentino (Palma di Montechiaro, Favara, Ravanusa, ecc.), nel Messinese (Taormina, Messina), nel Siracusano (Lentini, Siracusa, ecc.), nel Nisseno (Caltanissetta, Sommatino, ecc.)

Riferimenti storici e personaggi. In Sicilia troviamo un Vinciguerra de Aragona verso la fine del 1300; nel 1400 re Martino, dopo averla tolta ai barresi, concesse la baronia di Naso ai Vinciguerra che divennero baroni di Naso e Capo d’Orlando. Fuori dall’Isola, a Venezia Scipione Vinciguerra di Collalto fu ambasciatore di Francia. A Pavia nel 1185 i Vinciguerra sono una delle nobili casate. CLAUDIA VINCIGUERRA (Napoli 2/1/1923 – Roma 12/9/2010), giornalista, critico cinematografico e televisivo. Scrisse per Il Giorno ma aveva conquistato la notorietà, negli anni novanta, in RAIDUE nella trasmissione “Mattina in famiglia” condotta da Tiberio Timperi e Miriam Leone, per le sue surreali recensioni degli spettacoli televisivi.

 

VIOLA

Cognome pan-italiano, diffuso in 1530 comuni; ha grossi ceppi in Lombardia (area Milano-Brescia-Varese) e in Sicilia, Lazio, Campania; con nuclei meno consistenti è presente in tutte le altre regioni italiane, in particolare Piemonte, Calabria, Veneto, Puglia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna. In Sicilia è ampiamente diffuso in tutte le province, in particolare nel Catanese (31 comuni, fra cui Catania, Palagonia, Acireale), nel Palermitano (24 comuni, fra cui Palermo, Partinico, Monreale), nel Messinese (17 comuni, Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Villafranca Tirrena, ecc.), nell'Agrigentino (11 comuni), nel Trapanese (10 comuni); nell'Ennese è noto nei comuni di Pietraperzia, Enna, Barrafranca, Regalbuto.

Deriva dalla cognominizzazione di VIOLA, nome augurale imposto alle neonate perché possano incarnare purezza, candore e modestia; etimologicamente deriva dal greco ιον (ion), = viola, fiore blu scuro.

Tracce storiche e personaggi – Famiglia di origine pugliese, divenuta feudataria di Terranova già nel 1537; capostipite fu Ferdinando (1497-1556), che si distinse nell'assedio spagnolo di Tunisi nel 1535 contro le armate del pirata Khair Ad – Din, detto il “Barbarossa”: per questo ottenne il diritto di nobiltà trasmissibile agli eredi. Carlo Viola (1538/1600), figlio di Ferdinando, fu iniziatore della linea siciliana. Giuseppe (Beppe)Viola (Milano 26/10/1939 – ivi 17/10/1982) – giornalista sportivo, scrittore e umorista italiano.Franca Viola (Alcamo 9/1/1947) – prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore; il fatto: il 26 dicembre del 1965 Franca Viola, allora diciassettenne, venne rapita da Filippo Melodia. Franca rifiutò il matrimonio divenendo bandiera e simbolo della lotta per l’emancipazione femminile e di una rivoluzione dei costumi che aprì la strada all’abrogazione della legge sul matrimonio riparatore (approvata nel 1982).

 

VIRGILLITO

Cognome diffuso in circa 80 comuni italiani, sparsi fra la Sicilia (in maggior parte), la Lombardia e il Piemonte. In Sicilia Virgillito si trova nelle province di Catania, Enna (nei comuni di Troina e Regalbuto), Siracusa, Messina, Palermo, Ragusa.

Il cognome Virgillito è forse originato da un errore di trascrizione di Vergillito: è diffuso, come abbiamo visto sopra, nel Catanese ed in particolare a Paternò dove Carmelo Cuccia, in “I Cognomi di Paternò” avanza una ipotesi facilmente condivisibile, che cioè tale cognome sia attinente alla verga e al ramo. Il latino virga alterato diventerebbe virgula, virgella(verghetta), da cui verghetto(saliceto, terreno coltivato a salici). Il dialetto verghetto diventa virghittu, poi virghillito, virgillito, vergillito(luogo dove crescono virgulti o piccole verghe). Qualcun’altro lo ritiene derivato da una modificazione dialettale del nome Virgilio o da una forma patronimica con suffisso – ito, figlio di Virgilio.

Tracce storiche e personaggi - Barbarino Conti, poeta e scrittore nato a Paternò nel 1930, nel suo libro “Uomini e illustri, penne e pennelli, onorevoli e poverelli, Ibla, Paternò 1995”, ricorda fra i Virgillito di Paternò, Gaetano Virgillito, detto Tramòla o Trimòla, poeta popolare del XVIII secolo, autore di numerose poesie in una delle quali si presenta così: “Itànu (Gaetano) Virgillitulugnuranti,/nativupaturnisi veramente/ abitanti in Catania tant’anni”. Alfio Virgillito, pittore folklorista (1920/1983); Giuseppe Virgillio, giornalista e scrittore (nato nel 1921). Carmelo Virgillito (nato nel 1951 a Palermo), scultore in argilla e in marmo.

 

VIVONA

Cognome diffuso in 142 comuni italiani; ha grossi ceppi in Sicilia e Calabria e piccoli gruppi in Lombardia, Piemonte, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Liguria, ecc. In Sicilia Vivona è diffuso nel Trapanese (13 comuni, fra cui Alcamo, Calatafimi, Castelvetrano), nel Palermitano (8 comuni, fra cui Palermo, Carini, Marino), nell'Agrigentino Menfi, Cattolica Eraclea, Sciacca), nell'Ennese (Regalbuto).

Vivona, è una variazione dialettale di Bivona comune in provincia di Agrigento, probabile luogo d’origine del capostipite (dal nome greco Hipponium) e che, secondo alcuni, potrebbe derivare dal vocabolo latino bis-bona (due volte buona).

Tracce storiche e personaggi – Il cognome è documentato per la prima volta in un atto di nascita del 1810, ma l'attestazione della sua origine più remota è dato da un atto di morte del 1811 riferito a un tale Nicola Vivona, di anni 60, nato a Roggiano. In atti successivi si scopre che altri Vivona provenivano da Altomonte e da Belvedere, località della Calabria. Francesco Vivona (Calatafimi 21/2/1866 – Chieti 19/7/1936) – filologo e poeta italiano; ha tradotto l'Eneide in endecasillabi sciolti.

 

VITALE

Questo cognome è diffuso in più di 1600 comuni di tutte le regioni italiane, con prevalenza in quelle del sud: Campania, Sicilia, Puglia, Lombardia, Lazio, Piemonte, Calabria, Emilia Romagna, Toscana, Basilicata, ecc.  In Sicilia è presente in tutte le province, in particolare Palermo (49 comuni, Palermo, Cinisi, Villabate, ecc.), Catania (45 comuni, Catania, Giarre, Castel di Judica, ecc.), Messina (40 comuni, Messina, Milazzo, San Salvatore di Fitalia, ecc.), Enna (16 comuni, Leonforte, Nicosia, Gagliano Castelferrato, Troina, Enna, Barrafranca, Pietraperzia, Regalbuto,Centuripe, Assoro, Agira, Catenanuova, Piazza Armerina, Villarosa, Calascibetta, Valguarnera Caropepe).

Vitale deriva probabilmente dall'aggettivo latino Vitalis, con il significato di “che ha vita, vitalità”; inizialmente nasce come soprannome e serviva a distinguere, all'interno di una stessa famiglia, una persona in vita rispetto ad un'altra che non lo era più, specialmente nel caso della tradizionale omomimia fra padre e figlio; poi diventò cognome. Varianti di Vitale sono Vitali, Vitaliani, Vitalesta, Vitalizio.

Tracce storiche e personaggi - Questo cognome appartenne a Chaim Vital Calabrese (Safed 1542 – Damasco 1620), maggior interprete e depositario della cabala la qabbalah (letteralmente “tradizione”) è una chiave di spiegazione della Bibbia tramite l’interpretazione dei caratteri e la mistica dei numeri.  Luigi Vitale, capitano del 3^ Reggimento Lancieri della Guardia Reale, prese parte alla difesa del Regno delle Due Sicilie dall’invasione piemontese del 1860/61. Un altro Luigi Vitale, cugino del precedente, fu Primo Tenente del 3^ Reggimento Fanteria di Linea Regina, partecipò alla difesa del Regno e capitolò a Gaeta il 14 febbraio 1861. Giovanni, della famiglia messinese dei Vitale, fu al seguito del re Pietro d’Aragona dal quale ebbe la concessione delle terre di Val di Mazara. 

 

La campagna elettorale per le Europee del prossimo Giugno , entra nel vivo e a questo proposito non mancano i candidati che incontreranno la comunità regalbutese , tra questi Raffaele Stancanelli che  sarà presente a un incontro con la cittadinanza il 29 maggio alle ore 18 presso il salone parrocchiale della Chiesa Madre di Regalbuto. Un'occasione per discutere delle tematiche di maggior rilevanza per la comunità.

Durante l'incontro ascolterà le istanze dei cittadini e risponderà alle loro domande. La partecipazione all'evento è aperta a tutti.

Prosegue la campagna elettorale e c'è da registrare la presenza di Cateno De Luca , giorno 31 alle ore 18,00 nella sala PaoloVI  per illustrare il programma della lista Nord Chiama Sud che intende proporre al parlamento europeo.

Alcuni tra tra i 20 punti in programma della lista LIBERTÀ di CATENO DE LUCA:
-Libertà di difendere la propria casa
-Libertà di potersi godere la propria pensione.
-Destinare risorse per il sostegno alle famiglie.
-Liberta' per i nostri agricoltori.
Va rivista la PAC, cancellata definitivamente l'IRPEF agricola e tutelato il Made in Italy contro le importazioni indiscriminate di prodotti esteri di scarsa qualità che massacrano il mercato Italiano.
-Liberta' di evitare l'avvelenamento alimentare.

Con De Luca in Europa questo e tanto altro sarà possibile.

Maria Carmela Romano commissario di Sud chiama Nord per la provincia di Enna .

Ai campionati nazionali di Ritmica che si sono svolti oggi a Roma , le atlete allenate da Vittoria Mammana hanno ottenuto preziosi successi con un oro , quello di Vanessa Lo Valvo , un bronzo , Flavia Zito e tre  4^ posto per Rossella Mammana Giulia Pante' Inna Hubarieva . Un successo , se si considera che la "giovane" ginnastica ritmica a Regalbuto è nata appena un anno fà e grazie alla passione delle atlete , delle famiglie e , consentiteci, di Vittoria Mammana oggi potrà dirsi che la strada è tutta aperta per ogni successo. Brave !! 

" Non ci aspettavamo tante iscrizioni. Ma siamo felici perchè le famiglie ancora una volta hanno scelto le nostre proposte di coniugare sport , natura e giochi all'aperto. "  Dopo qualche anno di stop forzato, la Scuola di Pallavolo di Regalbuto ritorna anche nei mesi estivi con quattro settimane di condivisione e sano divertimento. I  bambin* avranno l’opportunità di essere seguiti da educatori e tecnici sportivi attestati Smart Coach Volley S3 dalla Federazione Italiana Pallavolo. E intanto si registra il tutto esaurito di iscrizioni a conferma della bontà delle proposte che mirano alla riscoperta della natura e alla pratica sportiva , ma in particolare l'obiettivo è quello di far trascorrere ai ragazzi quattro settimane che hanno obiettivi " oltre lo sport". Da martedì 11 giugno dunque si ri-parte , mentre gli organizzatori stanno puntellando le ultime schede organizzative. 

 

Sul tema della sicurezza,  si sa che ci sono pareri e azioni diverse da Comune a Comune. Nel nostro paese per esempio  per organizzare qualsiasi manifestazione e/o evento di pubblico spettacolo viene SEMPRE richiesto il Piano di Safety & Security. Ciò inon accade invece in altri Comuni . Perché ?

Il cosidetto “ Piano di Sicurezza” è un documento che deve essere firmato da un tecnico (solitamente un ingegnere iscritto all’albo). Esso  rappresenta un costo non indifferente per gli organizzatori che molto spesso sono Associazioni senza scopo di lucro le quali non hanno grosse somme nei propri bilanci e che comunque vorrebbero spenderle per perseguire i loro scopi sociali piuttosto che per alimentare il business..

Noi, nel nostro piccolo, abbiamo tentato di capire se la redazione del suddetto Piano di Safety & Security è sempre obbligatoria.

Premettiamo che:

  • La materia è abbastanza complessa
  • Il nostro lavoro è frutto di ricerche ma non può essere considerato un lavoro tecnico e quindi è possibile che vi siano errori anche di interpretazione delle norme e delle circolari

Rimettiamo , comunque,  alla vostra lettura il frutto delle nostre ricerche augurandoci che anche le  forze politiche oltrechè gli organi preposti al controllo possano avviare un percorso critico che consenta di mettere chiarezza alla materia .

RIASSUNTO DELLA “NORMATIVA”

I fatti accaduti a Torino il 3 giugno del 2017 hanno imposto una riflessione sull’organizzazione e gestione delle manifestazioni pubbliche.

Il Ministero dell’Interno, per porre rimedio ha iniziato così a produrre, in rapida sequenza, direttive e circolari volte a delineare una cornice di riferimento complessiva per gli operatori sui temi della safety e della security.

La situazione e la poca chiarezza delle Circolari, generano confusione e sono causa molto spesso di annullamenti di eventi e manifestazioni

Il Ministero capisce che è necessario pervenire adunasemplificazionedelprocedimentoperl’autorizzazionedella manifestazione, per diminuire i tempi ed i costi a carico degli organizzatori.

Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco con la circolare n. 11464 del 19 giugno 2017 chiarisce che le misure di safety non vanno applicate a qualsiasi evento, ma solo a quelli che presentino degli indici di vulnerabilità tali da richiedere una particolare attenzione, indipendentemente dalla circostanza che gli stessi rientrino tra quelli per i quali sia richiesta l’attivazione della Commissione di vigilanza provinciale o comunale sui pubblici spettacoli.

La circolare del Gabinetto del Ministro del 18 luglio 2018 (Circolare Piantedosi), mette chiarezza e riconduce all’esame del Comune competente il rilascio delle autorizzazioni specificando che solo quelle ritenute a maggior rischio, possono essere rimesse, dal Sindaco o dal Presidente della Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, all’attenzione della Prefettura, ai fini di un approfondimento congiunto e di livello più elevato.

Molto opportunamente la circolare ha quindi individuato nel Comune il soggetto pubblico in grado di operare un primo contemperamento fra il proposito di organizzare un evento e quello della tutela dell’incolumità dei partecipanti, e di trasferirne gli esiti, qualora emergano profili di complessità e di rischio tali da richiedere una più complessiva valutazione, alle Prefetture.

REGALBUTO…..

Da quanto ne sappiamo, nel nostro comune sono stati sottoposti alla redazione del documento di Safety & Security praticamente tutte le manifestazioni che sono state effettuate negli ultimi anni.

Secondo noi (ma sarebbe meglio dire secondo la ratio delle circolari) si potrebbe fare così:

  • l’organizzatore con il giusto anticipo chiede al comune l’autorizzazione per fare un evento allegando la “tabella per la classificazione del rischio “safety”
  • il comune in base al rischio ed a considerazioni tecnico-discrezionali (che possono essere prese insieme ai carabinieri ed ai vigili urbani) concede l’autorizzazione (ove necessario indicando le misure di sicurezza da adottare) oppure (laddove presuma profili di complessità e rischiosità) invita l’organizzatore a produrre la documentazione completa che poi verrà inviata alla Prefettura.

In questo modo:

  • se l’attività è a rischio basso l’organizzatore non spende soldi e l’iter è veloce.
  • se l’attività presenta profili di rischio (es: carnevale, pozzillo feste cc..) si fanno i documenti e si ottengono le autorizzazioni previste per legge.

Il nostro , lo ripetiamo, vuol essere un contributo verso una materia che crediamo possa ingenerare un sereno dibattito , teso alla ricerca di un metodo - legale- che consenta a quanti vorrebbero arricchire di eventi l'estate che è alle porte.

Regalbuto Press

Favorire il ricambio generazionale e sostenere l'innovazione: questi gli obiettivi del bando da 78 milioni di euro messo in campo dalla Regione Siciliana, attraverso l'assessorato dell'Agricoltura, in favore di giovani imprenditori di età inferiore ai 41 anni che si insediano per la prima volta a capo di un'azienda agricola. Il sostegno consiste in un premio forfettario in conto capitale di 50 mila euro vincolato alla presentazione di un progetto di sviluppo dell'attività, sia in termini di modernizzazione che di nuovi approcci produttivi maggiormente sostenibili in termini ambientali e economici. Si tratta di una misura prevista dall'intervento "SRE01 Insediamento giovani agricoltori” nell'ambito del "Programma di sviluppo rurale della Sicilia" che mira ad attrarre le nuove generazioni nel settore offrendo strumenti che favoriscano le fasi iniziali d’insediamento tra cui l’acquisizione dei terreni, dei capitali e delle conoscenze. Le finalità, così come specifica il bando modificato rispetto alla versione precedente in base alle indicazioni condivise con i rappresentanti del settore, includono l'incremento dell’occupazione, la parità di genere, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali. Le domande di sostegno devono essere inoltrate, attraverso il portale Sian (Sistema informativo agricolo nazionale) che sarà accessibile da martedì 21 maggio fino al 30 settembre di quest'anno. Insieme alla domanda di sostegno, dovrà essere presentato il piano aziendale che verrà poi valutato nel corso dell'istruttoria e che deve inquadrare la situazione di partenza dell’insediamento, l’idea imprenditoriale, le tappe essenziali che caratterizzano le attività e i tempi di attuazione, gli obiettivi e risultati che si intendono raggiungere, evidenziando quelli orientati verso la sostenibilità economica ed ambientale, verso l’utilizzo delle Ict e l'indicazione dei mercati target. Tutti i dettagli del bando, dei requisiti richiesti e delle modalità di presentazione delle domande sono disponibili a questo link: 

https://svilupporurale.regione.sicilia.it/17/05/2024/intervento-sre01-insediamento-giovani-agricoltori-bando-modificato-ed-integrato/

 

Settanta pick-up pronti per il contrasto degli incendi boschivi sono stati consegnati questa mattina dalla Protezione civile regionale ad altrettante organizzazioni di volontariato nelle nove province siciliane. La cerimonia si è svolta al Foro Italico di Palermo alla presenza del presidente della Regione, che ha consegnato simbolicamente le chiavi di un mezzo, del dirigente generale del dipartimento di Protezione civile siciliana e di alcuni sindaci dei Comuni interessati. I pick-up saranno un importante supporto allo spegnimento degli incendi soprattutto nelle aree più remote e montuose dell'Isola, dove gli interventi sono più difficili, ma saranno utilizzati anche nel pattugliamento e quindi per la prevenzione, specialmente nei giorni di allerta rossa quando è maggiore il rischio di roghi. Le associazioni beneficiarie dei nuovi automezzi sono state selezionate secondo criteri oggettivi che ne hanno misurato l’operatività, numero di volontari formati e pronti all'azione, idonei spazi di ricovero dei mezzi, partecipazione a esercitazioni di protezione civile e ai percorsi di formazione, rischio incendi nel raggio di 10 chilometri dalla sede. Le organizzazioni opereranno, come sempre, a supporto del Corpo forestale della Regione e dei vigili del fuoco. Grazie alla nuova dotazione di automezzi, alle 236 squadre già operative nel 2023 se ne aggiungeranno altre 70 con 750 nuovi volontari che nel frattempo sono stati formati dalla Protezione civile regionale. Fra l'altro, la campagna antincendio quest’anno è stata anticipata dalla Regione al 15 maggio, estendendo a cinque mesi e mezzo il periodo in cui è operativa la macchina di contrasto ai roghi boschivi.

Domenica , ad Agrigento , è  stato sancito il patto federativo tra Noi Moderati e la Nuova Democrazia Cristiana. Presenti  i vertici della Nuova DC guidati dal segretario Nazionale Toto' Cuffaro e dall'onorevole Maurizio Lupi alla presenza di una folla oceanica. Numerosa  anche la presenza dei dirigenti provinciali di Enna e iscritti provenienti da tutto il territorio ennese. "  È inutile sottolineare - dichiara il segretario provinciale Nello Rampulla - come questo patto federativo  sia di vitale importanza per la NDC perché ci consente lo sdoganamento verso il PPE dopo  che tutte le altre forze politiche ci hanno "rifiutato", a volte con sufficienza, a volte con dileggio, dall'alto di un falso ed ipocrita moralismo sebbene ci avessero corteggiato per lunghi mesi.  I voti della NDC , forte dei suoi 20.000 iscritti, facevano  gola ma non volevano che fossero indirizzati sul nostro simbolo e/o su nostri candidati . La paura che i nostri voti potessero fare eleggere nostri candidati ha avuto la meglio, in alcuni casi, di correrre il rischio di non superare la soglia di sbarramento.  
La possibilità offertaci dal patto federativo ci consente di rientrare in gara potendoci " contare" indirizzando " massicciamente " i nostri voti sul candidato di Noi Moderati  Massimo Dell'Utri (che avremo prossimamente il piacere di ospitare ad Enna). E' con lui,che grazie al nostro  sincero, convinto e massiccio appoggio - continua il segretario provinciale  della DC -  avremo la possibilità di una voce nel Parlamento Europeo . È oltremodo indispensabile combattere l'astensionismo perché oltre a sponsorizzare il sacro diritto della autoderminazione democratica tramite il voto (pilastro della nostra costituzione) ci consentirà di far accrescere i nostri consensi. È in quella massa ( circa il 50% dell'elettorato attivo) che si sono assopiti tutti coloro che traditi nei loro ideali di libertà, di eguaglianza sociale, tutti quelli che hanno a cuore i valori della famiglia e della cristianità, i valori di Sturzo e De Gasperi, di Moro  ed Andreotti , dei liberi e forti, che bisogna far presa , stanandoli dal torpore in cui sono caduti, per far sì che il Candidato  Massimo Dell'Utri, che è e rappresenta la Nuova Democrazia Cristiana possa non solo avere un seggio al Parlamento Europeo ma avere una valanga di suffragi a dimostrazione della forza della NDC .
Votiamo e facciamo votare Massimo Dell'Utri perché  così  facendo faremo grande la Nuova Democrazia Cristiana." 

NELLO RAMPULLA

Image
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale , ai sensi della legge n° 62 del 7/3/2001.