Alessandro Urzì ( FdI ) è stato eletto relatore alla Camera dei Deputati  , sul testo della riforma costituzionale approvata anche in Commissione affari costituzionali , che riconosce lo sport quale valore educativo , sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme. Nell’annunciare la notizia della nomina l’On Urzì ha voluto sottolineare la propria soddisfazione ; “

“ Mia grande soddisfazione è essere stato votato come relatore in aula per il testo della riforma . Assieme a me sarà il collega del PD Berruto a testimonianza che la riforma introduce un valore universale, per cui ci si attende la maggioranza assoluta se non unanimità in aula, e fissa un principio in più fra quelli dettati dalla stessa carta costituzionale; spetterà alle istituzioni, alle associazioni, all'organizzazione capillare di realtà sportive attuarlo come strumento di benessere salute e sana competizione . A chiusura della doppia lettura auspico una grande campagna nazionale per rivendicare questo passo epocale: con testimonial le migliaia di associazioni e società sportive, atleti dilettanti e professionisti che sono le immagini più autentiche di questo paese da cui dobbiamo la più profonda attenzione per il compito sociale che assolvono".

"Io credo e ne sono convinto che è arrivato il momento di cambiare verso." Abbiamo atteso, abbiamo scritto sull'incivilta'. Abbiamo preso coscienza che questa parte del Pozzillo è conosciuta anche da quella massa di persone che negli anni passati speravamo arrivassero. Quando c'è la massa, in questa purtroppo c'è sempre qualcuno che definiamo incivile. È stato cosi in passato ogni domenica di primavera, sarà così anche quest'anno e se continuiamo a non assumerci la responsabilità di ciò che accade è inutile lamentarci. La massa non può essere lasciata al libero arbitro, essa va controllata e resa edotta delle regole che noi abbiamo deciso di adottare a casa nostra. Ma per far ciò dobbiamo necessariamente abbattere tutti i paradigmi. Lo dobbiamo fare insieme! Dobbiamo volerlo senza girarci dall'altra parte. Domenica 26 marzo sarà una bella giornata di sole, molte famiglie decideranno di venire al Lago, la storia si ripeterà e si ripeteranno i giudizi sull'incivilta' ,sappiamolo! Siccome non voglio sottrarmi piuttosto che scandalizzarmi, sono convinto che la zona barbecue sia da recintare, che l'ingresso debba essere pagato con un corrispettivo, che vada consegnato un sacchetto al ritiro del quale verrà riconsegnata o una caparra o un documento di identità. Anche senza una recinzione, già da subito si potranno posizionare avvisi, all'ingresso della sbarra ,consegnare i sacchetti e consegnare la ricevuta del versamento e soprattutto attuare i controlli. Se diamo un servizio, questo deve avere un ritorno!

" Buongiorno, mi chiamo Elisa Savoca, sono una mamma e atleta, pallavolista." Inizia così la lettera aperta indirizzata all'Associazione nazionale Atlete, che Elisa , giocatrice di pallavolo della kentron Enna , ha spedito per far emergere il problema delle madri atlete . "   Sto vivendo la meravigliosa esperienza della maternità da circa 8 mesi. Avendo ripreso l’attività agonistica da qualche settimana mi sto trovando di fronte ad un problema che mi impedisce il ritorno appieno all’attività sportiva. Infatti, allatto mia figlia e, mentre non ho nessuna difficoltà a portare avanti gli allenamenti, ne ho parecchie durante le gare ufficiali in quanto da regolamento non è possibile portare in panchina mia figlia. A dire il vero, ho sempre incontrato la comprensione dei direttori di gara che mi hanno permesso di allontanarmi dalla panchina per andare in tribuna o nello spogliatoio per assolvere al mio dovere di mamma. Detto questo, il problema. Nel caso in cui nessuno possa tenere la bimba in tribuna, soprattutto durante le partite fuori casa, mi trovo costretta a rinunciare al mio essere atleta. Pur comprendendo le ragioni regolamentari ed i fattori di rischio che potrebbero presentarsi vi chiedo di rappresentare la mia esigenza e quella di moltissime altre mamme atlete per risolvere il complicato problema e permettere a noi donne di essere mamme e atlete.

Sono certa che porrete particolare attenzione a questo caso, probabilmente segnalatovi altre volte e che con la forza dell’associazione riuscirete a dargli dignità. "

 

Piera Pirrone lancia il progetto “Leggere è un atto rivoluzionario” che porterà in giro per le scuole di ogni ordine e grado. Partendo dalla lettura dei suoi libri (La favola di Rashmi e La danza degli Specchi), caratterizzati da una scrittura semplice, lineare, empatica e capace di stimolare l’interesse del lettore, la scrittrice propone di organizzare una serie di attività ludico-didattiche che mirino a far scoprire agli alunni il piacere della lettura. Le attività naturalmente saranno organizzate in collaborazione con i docenti degli istituti coinvolti. Dice l’autrice: “I ragazzi devono imparare ad amare i libri, ad accostarsi a loro con curiosità e gioia. Secondo me se i giovani riprendono a leggere, avremo qualche speranza in più di migliorare il nostro mondo”. 

Cosa significa  leggere oggi . Piera Pirrone risponde così: " 

Leggere è dedicarsi a quella “dolce” lentezza che la lettura richiede, sottraendosi alla frenesia del nostro tempo e al sistema del “tutto e subito”;

Leggere è recuperare la dimensione del silenzio, dentro e fuori di sé, e della riflessione per concentrarsi sulle parole, sui molteplici significati che esse nascondono, sulle immagini che evocano, sul grande potere che possiedono;

Leggere è immergersi in altri mondi, guardare la vita da altre angolazioni, conoscere idee diverse, confrontarle, trovare le proprie;

Leggere è una rivoluzione silenziosa che ci rende critici, sognatori, anticonformisti… donne e uomini liberi e consapevoli, protagonisti del nostro tempo.

Leggere è un atto rivoluzionario!

Piera Pirrone,nata cinquant’anni fa a Francofonte (SR),formatasi culturalmente e professionalmente a Catania, da quasi dodici anni è orgogliosamente d’adozione gangitana.

Piera Pirrone è docente di Lingua Francesee scrittrice.

Nel 1998 si è laureata presso l’Università degli Studi di Catania, dove ha studiato oltre al francese anche l’inglese e lo spagnolo. Ben presto ha cominciato a insegnare tra le province di Catania, Enna e Palermo. Il suo lavoro l’ha portata a girare tante scuole e, di conseguenza, a conoscere tanti paesi e paesini della nostra regione. Questa esperienza le ha dato la possibilità di cogliere tante sfaccettature di una stessa terra: la Sicilia. 

Dal 2011 vive a Gangi in campagna con il marito, Filippo Paternò, un musicista e compositore molto conosciuto e apprezzato. Qui ha trovato il suo “posto nel mondo”: ama Gangi per le sue bellezze architettoniche e paesaggistiche, e ama i gangitani, una comunità di gente accogliente, vivace, legata da un forte senso di appartenenza e di solidarietà sociale. Valori che lei condivide pienamente.

Dal 2017 insegna presso l’I.C. “F.P. Polizzano” di Gangi, una scuola in cui professionalità e creatività formano un connubio indissolubile che contribuisce a rendere i contenuti della didattica offerta agli alunni più efficaci, ricchi di stimoli e di spunti di riflessione.

Il Comune di Regalbuto nel 2021 ha speso per lo sport e tempo libero 127437,42 per una spesa  di  18,90 eu a carico di ogni residente.  Il dato è quello del 2021 ed è stato rilevato dalla ricerca dalla fondazione indipendente e senza scopo di lucro OPENPOLIS , la quale ha effettuato una ricerca su quanto spendono i Comuni del territorio italiano per lo sport. Se mettiamo a paragone quanto si spende per lo sport e tempo libero in altri Comuni della Provincia di Enna , Openpolis rileva che ad Agira la spesa pro capite è di 105,91 eu , la più alta rispetto agli altri 19 Comuni ennesi, seguita da Enna 19,90 eu , in terza posizione Regalbuto. C'è da rilevare però che I dati mostrano la spesa per cassa per sport e tempo libero. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. I comuni iscrivono a bilancio le spese relative a questo ambito in una voce dedicata. Sono comprese al suo interno tutte le uscite per società e associazioni sportive. Si includono sia le spese per le manifestazioni e le iniziative da loro promosse che la formazione del personale adibito a queste attività. Ma si contabilizzano anche le uscite per la gestione delle strutture legate alla pratica sportiva, quelle per attività ricreative e le iniziative di promozione dello sport.

L’attività motoria e sportiva porta a evidenti benefici per la salute degli individui. Per praticare sport sono fondamentali infrastrutture dedicate ma anche associazioni, che vanno amministrate con continuità. Queste e altre funzioni possono essere coperte dai comuni che contabilizzano le relative uscite nei bilanci. Sempre più persone praticano una qualche attività fisica nel tempo libero. Secondo Istat, si parla di più di un milione e mezzo tra chi ha più di tre anni. Con la pandemia sono però diminuite le persone che fanno sport in modo continuativo. Se nel 2020 lo faceva il 27,1% degli italiani, l’anno successivo questa quota è scesa di quasi 4 punti percentuali, attestandosi al 23,6%.. L’attuale stato dell’economia potrebbe penalizzare ulteriormente chi ha meno risorse e la ripresa dell’attività sportiva potrebbe non essere uniforme sul territorio, a discapito del meridione e dei piccoli comuni. Gli interventi delle amministrazioni sono quindi fondamentali per garantire l’accesso all’attività fisica e il supporto alle istituzioni sportive, spesso realtà molto giovani e radicate nel territorio. Lo sport , come detto , dipende dalle infrastrutture sportive e da esse la qualità dei risultati. Su questo argomento , oramia annoso, c'è da rilevare come le nostre strutture sportive siano in atto insufficienti a contenere la richiesta che arriva dalle associazioni sportive della città. Il titolo del nostro articolo però potrebbe essere fuorviante per una esatta valutazione della spesa per lo sport.

QUI PUOI APPROFONDIRE

 

Di inclusione dei minori stranieri non accompagnati si è parlato stamattina nel corso dell’incontro svoltosi  presso la sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, organizzato dall’ANCI Sicilia, in collaborazione con Kiwanis -  Distretto Italia San Marino e inserito fra gli eventi realizzati nell’ambito del Progetto 3031 COOPERA – I COmuni MiglioranO PER Arginare le vulnerabilità, che attinge al FAMI 2014-2020 (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione). 

Hanno preso parte all’incontro, fra gli altri, oltre al presidente e al segretario generale dell’ANCI Sicilia Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, il presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno,  Antonella Tirrito, assessore alle politiche giovanili del Comune di Palermo, Michela Bongiorno, dirigente del dipartimento Famiglia e delle politiche sociali della Regione Siciliana, Andrea Grassi, dirigente superiore della Polizia di Stato, Giuseppe Vecchio, garante per l’infanzia e per l’adolescenza per la Regione Siciliana, Salvatore Chianello, governatore Kiwanis distretto Italia – San Marino, Maria Vittoria Caiozzo, giudice onorario del tribunale dei minori di Palermo, Alessandro Mauceri, Chair Minori Stranieri Kiwanis distretto Italia – San Marino, Alessandra Romano, Protection  Associate UNHCR,  Giovanni Vaudo, membro del tavolo tematico 6 della consulta del commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Angela Errore, referente SAI del Comune di Palermo, Filippo Santoro, coordinatore del Distretto sociosanitario di Milazzo e Fadhiba Ben Aziza, mediatrice culturale accoglienza MSNA.

“Apriamo questo incontro con la memoria di una tragedia  che si è consumata pochi giorni fa sulle coste della Calabria e che ci coinvolge tutti  sotto il profilo umanitario ma ci deve far riflettere soprattutto dal punto di vista sociale”. Hanno dichiarato Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia.

“Un’accoglienza di qualità e l’integrazione nel mondo del lavoro insieme al  ricongiungimento familiare sono da considerare  una grande occasione di sviluppo per la nostra Isola.

Lo spopolamento che caratterizza, anche se in percentuali diverse, tutte le province della Sicilia e il calo delle nascite dovrebbero farci riconsiderare le prospettive per il futuro e valutare questi ingressi  come un’opportunità da cogliere e sviluppare”. Aggiungono Amenta e Alvano.

“Abbiamo il dovere umanitario di accoglierli e di proteggerli, prevenendo il preoccupante fenomeno degli allontanamenti e degli scomparsi, che in questi ultimi mesi sta raggiungendo numeri seriamente preoccupanti - conclude il presidente Amenta – ma abbiamo soprattutto il dovere di fornire  loro tutti gli strumenti per crescere professionalmente, diventando  una irrinunciabile risorsa per le nostre comunità”.

La Giunta Regionale oggi ha  approvato la bozza del disegno di legge che ripristina le province in Sicilia, anticipando quello che è l'indirizzo nazionale. Con molta probabilità sarà il prossimo autunno la prima data utile per organizzare le elezioni.
Finalmente si manderà in archivio l'esperimento fallimentare del commissariamento che non ha prodotto nessun risparmio e di contro ha impoverito i territori di servizi essenziali quali le manutenzioni di strade e scuole, solo per citarne due. Inoltre i cittadini sono stati privati del diritto essenziale di scegliersi i propri rappresentanti anche a livello provinciale. Toccherà adesso alla I Commissione all'ARS, presieduta da Ignazio Abbate ( DC)  , esaminare il testo di legge e ratificarlo.  Si accelerano dunque i tempi per un ritorno alle urne per l'elezione del Presidente e del consiglio provinciale , che , come dicevamo , potrebbe avvenire il prossimo autunno. 

Si definisce " sindrome da burnout. " E' cioè un insieme di sintomi che deriva da una condizione di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo. E' questo il motivo che ha costretto la maestra Jessica Gentry a lasciare l'insegnamento dopo 12 anni . 34enne americana, ha smesso di essere una maestra di scuola primaria alla Stone Spring Elementary School. Ora, stanca di tutte le critiche, ha spiegato su un post su Facebook le vere ragioni dietro la sua difficile decisione. Si dirà che ciò accade in America. Ma quanti insegnanti - ci chiediamo - in Italia vivono lo stesso problema ? L’insegnamento è molto più di un semplice mestiere: seppur una professione e non una missione, dovrebbe avere alla base una vera e propria vocazione. Questo è il motivo per cui non è adatto a tutti, perché se si possono costruire grandi cose e avere grandi studenti, anche la persona più motivata del mondo può cambiare idea. La scuola di oggi è cambiata ; in peggio o in meglio non importa saperlo. A cambiare secondo Jessica sono stati i genitori che non agiscono in collaborazione con gli insegnanti ma contro di loro. Noi insegnanti siamo troppo al servizio dei genitori. Sono arrivata al punto in cui ho dei genitori che mi criticano severamente per aver detto di no ai loro figli, affermando che non dovrei farlo in nessun caso”.  La scuola non è più quella di una volta e secondo noi non può più essere perchè sono cambiati i tempi , sono cambiati i genitori , sono cambiati gli alunni e se ci consentite sono cambiati anche parte della classe docente. Ma andiamo più in fondo alla questione partendo da questa frase : 

" Questa gioventù è guasta fino in fondo al cuore. Non sarà mai come quella di una volta.Quella di oggi non sarà capace di conservare la nostra cultura...." La citazione è stata scoperta in una cava di argilla tra le rovine di Babilonia 3000 anni A.C. 

Frasi come questa le hanno scritte Socrate ; Esiodo ; Platone , che scrisse : 

“Oggi il padre teme i figli. I figli si credono uguali al padre e non hanno né rispetto né stima per i genitori. Ciò che essi vogliono è essere liberi. Il professore ha paura degli allievi, gli allievi insultano i professori; i giovani esigono immediatamente il posto degli anziani; gli anziani, per non apparire retrogradi o dispotici, acconsentono a tale cedimento e, a corona di tutto, in nome della libertà e dell'uguaglianza , si reclama la libertà dei sessi”

La citazione è tolta dal libro VIII de "La Repubblica" di Platone, vissuto dal 428 al 347 prima di Cristo.

Si vedrà da queste citazioni che nulla è cambiato sotto il sole sul tema dei giovani e della scuola . Bisognerebbe preoccuparsi di meno e occuparsi di più dei giovani. Loro vivono il  loro tempo esattamente come ogni generazione ha vissuto il proprio tempo. Tocca dunque ai genitori e alla scuola capire il tempo reale di oggi. Guai però a puntare il dito sui genitori e sugli insegnanti. L'antidoto potrebbe essere quello che se i genitori smettessero di essere critici solo con gli inseganti e non con i loro figli , e se gli insegnanti piuttosto che preoccuparsi dei programmi di scuola dedicassero più tempo a dialogare con i propri alunni e dunque se genitori e insegnanti , insieme, si ponessero nella condizione di collaborare per la crescita dei ragazzi , forse ....tutto potrebbe essere più leggero. Ma aggiungo da sportivo un ultima frase dedicata ai genitori , agli insegnanti e ai giovani . E' la frase scritta su un bigliettino  da un allenatore e  fatto trovare nello spogliatoio alla sua squadra di calcio : 

Godetevi ogni attimo.
Perché un giorno vi mancheranno i lunedì con le ossa rotte.
Vi mancheranno le notti insonni.
Ripensando alla partita, ai goal sbagliati e a quello che si poteva fare in più.
Vi mancheranno gli aperitivi del dopo partita, dove si parla della propria squadra ma anche del campionato di Serie A.
Vi mancherà la voglia di tornare in campo il martedì.
Vi mancherà l'urlo collettivo prima di una partita.
Vi mancherà il mister, e la sua strigliata a fine primo tempo.
Vi mancheranno i compagni, lo spogliatoio.
Vi mancherà tutto, perché è troppo intenso, perché è vita.

Il Dipartimento per lo Sport e Salute hanno reso disponibili 4 Avvisi Pubblici rivolti as ASD/SSD,EPS di ambito sportivo e Comuni per progetti di diffusione dello sport come contributo all’inclusione sociale. In particolare gli ambiti di intervento sono:

  • Iniziative in quartieri cittadini carenti di strutture sportive;
  • Rivolte in particolare categorie a forte disagio sociale e a rischio emarginazione;
  • Progetti di inclusione negli istituti di pena, anche minorili;
  • Sistemazione di aree attrezzate per l’attività motoria nei parchi urbani.

I progetti dovranno garantire attività sportive gratuite per un numero minimo di partecipanti a fronte di contributo a fondo perduto fino a 30 mila euro ciascuno. Godranno di valutazione aggiuntiva gli interventi realizzati in collaborazione con altre associazioni o enti locali e che propagandano anche attività extrasportive coerenti

L’importo complessivo messo a disposizione del Dipartimento per lo sport e pari a circa 13 milioni di euro.

Le domande vanno inviate tramite l’apposita piattaforma dal 24 Febbraio al 24 Marzo 2023, previa registrazione e creazione di un account personale e compilazione del formulario online di presentazione del progetto.

In dettaglio gli avvisi sono:

  • Sport di tutti 2023- Quartieri
  • Sport di tutti inclusione
  • Sport di tutti 2023- Carceri
  • Sport di Tutti 2023- Parchi Comunali

QUARTIERI

Le risorse stanziate per questo avviso ammontano a € 3.778.875,00 e sono destinate alla costituzione di Presidi Sportivi educativi al servizio della comunità, grazie all’Alleanza tra sistema sportivo, terzo settore e Istituzioni Scolastiche. I progetti dovranno riguardare aree di disagio sociale e periferie urbane a rischio emarginazione, povertà educativa e criminalità. Il finanziamento per ogni singolo progetto potrà arrivare a : € 100.000,00

INCLUSIONE

Si intendono finanziare progetti di valore dell’associazionismo di base che lavora con categorie vulnerabili, soggetti fragili e a rischio devianza e su temi sociali, quali:

  • Prevenzione e lotta alle principali dipendenze giovanili, quali sostanze stupefacenti, alcool, ludopatia ecc..
  • Contrasto alla povertà educativa e il rischio criminalità
  • Prevenzione e lotta all’obesità in età pediatrica;

Le risorse programmate messe a disposizione dal Dipartimento per lo sport sono di € 2.406.410,00

Ogni progetto presentato da ASD/SSD e ETS di ambito sportivo dovrà garantire:

  • Lo svolgimento di attività sportiva gratuita, per almeno due ore a settimana, in favore dei beneficiari per almeno 24 mesi;
  • Il coinvolgimento di minimo 50 beneficiari.

Il finanziamento per ogni singolo progetto può arrivare fino a € 30.000,00

CARCERI

L’avviso Carceri è rivolto a ASD/SSD e ETS di ambito sportivo per il sostegno di progetti volti all’attività motoria, sportiva  e formativa negli Istituti Penitenziari per adulti e negli Istituti per i minorenni.

Le risorse complessive a disposizione ammontano a € 3.000.000,00

Il finanziamento per ogni singolo progetto è di € 20.000,00 per adulti e € 15.000,00 per minorenni.

PARCHI COMUNALI

L’Avviso è rivolto ai Comuni, si prevede l’erogazione di contributi economici per la creazione di nuove aree attrezzate nei parchi, attraverso la dotazione di strutture fisse per lo svolgimento dell’attività sportiva all’aperto.

I Comuni interessati alla realizzazione del progetto dovranno prevedere l’affidamento delle aree attrezzate per un minimo di due anni ad una ASD/SSD, i quali dovranno assicurare la manutenzione delle aree.

L’importo massimo del finanziamento per ogni singolo progetto è di € 35.000,00  

 L’importo stanziato ammonta a € 4.000.000,00 di cui € 3.300.000,00 per l’acquisto e l’installazione, ed € 700.000,00 per l’allestimento e l’attivazione.

E’un modello d’intervento sportivo e sociale, che mira ad abbattere tutte le barriere di accesso allo sport e declina concretamente il principio del diritto allo sport, per le persone e nelle comunità. L’obbiettivo è promuovere attraverso l’attività fisica,la pratica sportiva e stili di vita sani, un miglioramento delle condizioni di salute e benessere pisico- fisico degli individui e di favorire la coesione sociale delle comunità, comunica l’Ing. Vicari Paolo, nella qualità di Responsabile per  l’impiantistica sportiva  della S.C.A.I.S  società benemerita del C.O.N.I. .

Regalbuto nel 1951 contava su una popolazione residente  di 11768 , nel 2019 i residenti erano 6850 , con una variazione tra il 1951 e il 2019 di meno 42 % . I dati sono forniti da Openpolis . L'indagine mira a dimostrare come  le aree interne hanno sofferto di un progressivo spopolamento negli ultimi decenni. Parliamo dei territori più distanti dalle città, dove le opportunità di lavoro sono meno frequenti e anche i servizi in molti casi scarseggiano. Spesso si trovano in contesti montani o isolani che rendono più difficile organizzare una rete di infrastrutture, collegamenti e servizi. Compresi quelli sociali, educativi, culturali, scolastici. Se mettiamo a paragone i dati di alcuni paesi del territorio di Enna , si può leggere che la percentuale di Aidone è di un meno 55% , seguito da Agira - 52% , Calascibetta - 47% , Leonforte e  Nicosia - 31% . Il capoluogo di Enna è quello che ha sofferto meno del fenomeno dello spopolamento con un meno 3,28%.   La conseguenza è che ampie aree del territorio di Enna risultano meno vivibili per le famiglie, specialmente se hanno figli a carico. Da ciò deriva il progressivo spopolamento che ha caratterizzato i comuni periferici, fin dal dopoguerra. Tale tendenza è proseguita anche negli ultimi anni. Un trend di progressivo spopolamento che, osservando i dati sulle previsioni di popolazione al 2030, è probabile sia destinato a continuare anche nei prossimi anni. Basterebbe leggere questi dati per risalire ( ma non è una scoperta) al fatto che lo spopolamento è causato dalla mancanza di politiche per incrementare gli investimenti nel mondo del lavoro. A marcare lo spopolamento nel territorio ennese è il triste fenomeno dell'emigrazione dei giovani , costretti a cercare lavoro all'estero. Mancano dunque le politiche del lavoro. Su questo fronte forse poco o nulla è stato fatto e si continua a non fare. Per concludere in maniera ottimistica, la speranza è legata alla recente  firma del protocollo d’intesa finalizzato all’attuazione delle politiche territoriali della Regione siciliana per il 2021-2027 dei 14 Comuni del territorio che ha come scopo la creazione dell'unione dei Comuni e da qui alla progettazione di politiche territoriali finalizzate allo sviluppo. Ci riusciranno ? Registriamo solamente che ai comuni montani dell’ennese non è stato assegnato neppure un centesimo dei 96.828.911 dei fondi nazionali per lo sviluppo dei territori montanti per l’anno 2022 perché la Regione Siciliana non ha presentato richiesta di finanziamento. Ma ci chiediamo: quanti anni dovranno ancora trascorrere per fermare lo spopolamento delle nostre città ?