C'è il fondato rischio  che oltre cento istituti scolastici siciliani , per effetto della nuova norma voluta dal Governo Nazionale ,che alza il numero minimo di iscritti da 600 a 900 alunni vengano cancellati dalla mappa degli istituti scolastici.  A questo proposito  un’interrogazione urgente a risposta scritta presentata al Presidente della Regione e all’Assessore all’Istruzione per chiedere di aprire un tavolo di concertazione con il Governo Nazionale e stoppare così la norma prevista nella manovra del governo nazionale, che scongiuri il rischio  di far chiudere dal 2024 circa 100 istituzioni scolastiche solo in Sicilia, è stata  presentata dai parlamentari Dc onorevoli Ignazio Abbate e Carmelo Pace a seguito di questo rischio concreto che andrà a penalizzare ulteriormente il sistema scolastico siciliano.
" Dobbiamo assolutamente scongiurare - scrivono i due parlamentari - la scomparsa di oltre cento istituti scolastici siciliani che verrebbero cancellati dall'applicazione della nuova norma voluta dal Governo Nazionale che alza il numero minimo di iscritti da 600 a 900.
Assoggettarci a tale imposizione significherebbe condannare a fine certa istituti storici che sono stati da sempre a servizio delle comunità. In particolar modo nei centri storici  e nelle aree periferiche e rurali, dove lo spopolamento si avverte con maggiore evidenza. Qui si sente anche l'esigenza di tenere a 10 alunni il numero minimo per far partire le prime classi di ogni ciclo di studi. " “Saranno penalizzati soprattutto quei territori che si trovano in condizioni oggettivamente critiche come le aree interne, quartieri a rischio, centri storici – dichiara l’onorevole Abbate – ed inoltre ciò comporterebbe non solo la perdita di numerosi posti di lavoro, ma l’eliminazione in alcuni contesti territoriali di un presidio fondamentale garantito dalla Costituzione, come la scuola”. 

 (ITALPRESS) – E’ stato individuato, a tarda notte, e recuperato dalle squadre di soccorso a terra e dai vigili del fuoco, nei pressi di alcuni rottami del velivolo, il corpo senza vita del pilota del caccia Eurofighter del 37^ Stormo di Trapani precipitato nel tardo pomeriggio di ieri. Si tratta del Capitano Pilota Fabio Antonio Altruda, 33 anni, celibe, originario di Caserta, che ai comandi del caccia del 37^ Stormo di Trapani stava rientrando alla base da una missione di addestramento, quando per motivi da accertare, prima di atterrare, è precipitato al suolo. L’impatto, dal quale non risultano danni a persone o cose, è avvenuto in una zona agricola a circa 5 miglia a sud est della base aerea siciliana.
La notizia, riferisce l’Aeronautica, è stata comunicata ai genitori del giovane Ufficiale, ai quali il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, a nome dell’intera Forza Armata, “si stringe in un profondo segno di vicinanza e cordoglio”.
L’Aeronautica militare “avvierà già nelle prossime ore un’inchiesta di sicurezza del volo” sull’aereo caduto, incidente costato la vita al pilota. Il Capitano Fabio Antonio Altruda era entrato in Aeronautica Militare con il Corso regolare Ibis 5 dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli nel 2007. Pilota combat ready su velivolo Eurofighter, in forza al 37 Stormo di Trapani dal marzo del 2021, aveva all’attivo centinaia di ore di volo, molte delle quali effettuate anche in operazioni fuori dai confini nazionali in attività di air policing Nato.

ITALPRESS-  Se gli anni passati era stato il Covid a bloccare la mobilità tra Nord e Sud Italia durante il periodo delle vacanze natalizie, questo dicembre è necessario fare i conti con le “tariffe pazze” delle compagnie aeree. Tariffe elevatissime da Verona, Milano, Torino ed addirittura da Roma.
Caso emblematico quello della capitale: la tratta Roma /Palermo che, ormai, viene operata unicamente da due compagnie, Ita Airways e Ryanair, che ha costi paragonabili ad un volo Roma/New York o addirittura cinque volte più alti di un Palermo/Londra. Sul punto è intervenuto anche il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, esprimendo la volontà di adottare una linea dura che possa anche accertare se vi sia un accordo di “cartello” tra le due compagnie. Palmigiano e Associati sta predisponendo un ricorso all’Antitrust per l’accertamento del cartello ma soprattutto per verificare se non ci siano meccanismi distorsivi della concorrenza nei meccanismi di attribuzione delle tratte. Tutti i cittadini che volessero aderire, potranno scrivere una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
“Di certo è necessario ricorrere all’Antitrust per verificare l’eventuale esistenza di un cartello, come ha correttamente evidenziato il Presidente – ha dichiarato Alessandro Palmigiano, Managing Partner dello Studio legale Palmigiano e Associati, impegnato da anni nel settore della tutela del mercato – ma ci sono due ulteriori aspetti che necessitano di chiarimenti. Da una parte è necessario verificare se il meccanismo di attribuzione delle tratte, che si limita ad un duopolio nel caso di Roma (di un monopolio invece per la tratta Palermo/Linate) non sia lesivo della concorrenza, visto che la domanda è talmente alta da far alzare i prezzi, i quali non vengono riequilibrati da una maggiore offerta; dall’altra, ma ovviamente è una questione più politica, si dovrebbero richiedere per la Sicilia le stesse ‘tariffe agevolatè che vengono applicate alla Sardegna per la continuità territoriale”.

Francesco Miranda - Un volume di 122 pagine, pubblicato nel 2015 con il contributo della Banca di Credito Cooperativo “La Riscossa” di Regalbuto e del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania, presso l’editore Leo S. Olschki di Firenze, a cura di Daniela Calcamo, Daniele Cannavò e Maria Rosa De Luca e introduzione di Maria Rosa De Luca, pone all’attenzione dei lettori e cultori di Musica Sacra, l’opera di Domenico Campisi “Lilia Campi” contenente cinque raccolte di Musica Sacra stampate fra il 1615 e il 1627.
Domenico Campisi, domenicano regalbutese dell’Ordine dei Predicatori, “Musicus inter celeberrimos ascriptus”, visse a cavallo fra il XVI e il XVII secolo: nacque a Regalbuto, probabilmente nel 1588; infatti in un censimento generale della provincia domenicana di Sicilia del 1613, è indicato il “fr. Dominicus de Regalbuto, sacerdote di anni 25 di cui otto trascorsi dalla professione religiosa”. La data di nascita sarebbe, quindi, quella del 1588 (1613 - 25), la professione di fede quella del 1605 (1613-8).
Nell’archivio della Chiesa Madre di Regalbuto (registro dei battesimi, vol.1587/1588, c.248) si legge di un “Joseph Campisi filius M. Octavi et Vitae”, battezzato il 21/5/1588: potrebbe trattarsi della stessa persona che, entrando nella Regola Domenicana, abbia voluto cambiare il nome Giuseppe in Domenico.
Antonio Mongitore, scrittore, presbitero e storico palermitano (Palermo 1663/1743), ne presenta una breve biografia: “DOMINICUS CAMPISI Rayhalbutensis Ordinis Prædicatorum, Sacræ Theologiæ Magister, doctrina apprime excultus enituit. Cum Musicæ operam dedisset, ob singularem peritiam, inter celeberrimos est ascriptus, qui in modulandis sacris laudibus excellerent. Fama clarissimus floruit tum Panormi, tum etiam Romæ circa annum 1630”.
Lo storico parla di Campisi come di un predicatore, Maestro nella Sacra Teologia, autorevole in campo dottrinale, il quale, operando nel campo musicale con singolare perizia, può essere posto fra i più celebri compositori di laudi sacre. La sua fama fiorì non solo a Palermo ma anche a Roma intorno al 1630.
Molto probabilmente Domenico Campisi fu organista nella chiesa del convento di San Domenico in Palermo, ma le sue raccolte di musica pubblicate gli procurarono stima e notorietà fra i suoi contemporanei, come risulta dagli scritti di autori del XVII e X VIII secolo.
Un catalogo bibliografico stilato da Leone Allacci nel 1632, intitolato Apes Urbanae, in onore del papa Urbano VIII, riporta l’elenco delle cinque opere a stampa in ordine cronologico e l’affiliazione del Campisi a questo gruppo molto vicino al circuito culturale mecenatico della Roma barberiniana 

 

Si è riunito ad Enna il coordinamento provinciale della nuova Democrazia Cristiana. Presenti, iscritti e simpatizzanti del partito governato in Sicilia da Totò Cuffaro. Preliminarmente si è fatta una disamina dei risultati elettorali a livello provinciale e degli scenari politici che si sono palesati nei vari comuni della provincia anche in prospettiva delle prossime elezioni che vedranno impegnati i comuni di Aidone, Assoro, Barrafranca, Catenanuova, Cerami, Gagliano Castelferrato, Leonforte e Piazza Armerina. Ed anche alla luce di questi eventi futuri il coordinamento ha tracciato le linee organizzative per consolidare la presenza della DC in ogni comune. Il primo passo è stato quello di lanciare la campagna di tesseramento che porterà al congresso provinciale per l’elezione del segretario e di tutte le strutture politiche a suo sostegno. Il coordinamento si è dato appuntamento per la metà di dicembre dove, insieme al commissario regionale ed alla dirigenza e deputazione regionale, si discuterà sulla scelta dei temi congressuali. Nei giorni scorsi Totò Cuffaro ha partecipato ad un’assemblea di iscritti a Modena, organizzata dall’ex ministro DC Carlo Giovanardi e durante il suo intervento il leader siciliano ha detto di lavorare per rifondare la Dc anche nel resto d’Italia con lo scopo di presentare delle liste nelle regioni ove si voterà.

fonte Vivienna

Roma, 4 dic. (askanews) – “Col mio predecessore ho dialogato con grande profitto nella fase di transizione, sono al servizio delle istituzioni e non criticherò mai chi ha ricoperto la carica fino a poche settimane fa ma è un dato incontrovertibile che dei 55 obiettivi da centrare entro fine anno a noi ne sono stati lasciati trenta”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando degli obiettivi del Pnrr in un colloquio con il quotidiano La Repubblica. “Sono fiduciosa che recupereremo – aggiunge Meloni -, Raffaele Fitto (ministro per gli Affari europei, Ndr) sta portando avanti un ottimo lavoro e bene ha fatto a suonare la sveglia a tutti i centri di spesa. Detto questo, se qualcosa mancasse all’appello non sarebbe colpa nostra. Sarà inevitabile piuttosto nel 2023 cambiare qualcosa per rendere più celere e più fluida la capacità di utilizzo dei fondi”.

 

«Ho dormito soltanto tre ore perché mi rendevo conto già come si sarebbe ingenerata nell’opinione pubblica siciliana la preoccupazione per questo “buco”. Io sono un presidente dei centrodestra che si muove in continuità di un precedente governo di centrodestra che ha ereditato un buco di un governo di centrosinistra». Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, parlando a Catania alla Festa del Tricolore, a proposito dei rilievi mossi ieri, 3 dicembre, dalla Corte dei Conti.

Regalbuto, 31.10.2022– Il5 novembre 2022, presso il Teatro Massimo Bellini di Catania, si terrà la cerimonia per i festeggiamenti del centenario della fondazione della Banca di Credito Cooperativo La Riscossa di Regalbuto. «Sono trascorsi 100 anni da quel fatidico mese di novembre dell'anno 1922 che vide riunito un manipolo di reduci della Prima Guerra Mondiale, presso i locali della Sezione dell'Associazione Nazionale dei Combattenti di Regalbuto, per dare vita alla Cassa Agraria La Riscossa di Regalbuto», parole di Arturo La Vignera, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca che, con un pizzico di commozione, aggiunge: «Con orgoglio e con spirito di riconoscimento del valore dei Soci Fondatori, sentiamo veramente profonda l'esigenza di ricordare e celebrare questa ricorrenza incontrando i nostri Soci. L’occasione è per noi ancora più sentita perché da oltre due anni a causa della pandemia non sono stati possibili momenti di incontro con i Soci cooperatori della Banca».

Durante la cerimonia, oltre al Presidente della Banca, interverranno Angelo Longo, Sindaco del Comune di Regalbuto, Gennaro Gigante, Direttore della filiale di Catania della Banca d’Italia, Sandro Bolognesi, amministratore delegato di Cassa Centrale Banca e il Direttore Generale della BCC La Riscossa di Regalbuto, Giuseppe Calabrese. Nella stessa occasione saranno consegnate le onorificenze agli ex amministratori della Banca che si sono succeduti in questi lunghi anni alla guida dell’istituto di credito e saranno premiate le imprese e gli enti del territorio, clienti della Banca, che si sono distinti per caparbietà e capacità, idee imprenditoriali, ricerca e sviluppo, abilità artigiane e prodotti di nicchia rappresentando la nostra terra siciliana anche oltre il territorio nazionale.

La storia della Banca inizia dopo la Prima Guerra Mondiale, quando la volontàdi ritornare a lavorare la terra e di sottrarsi al giogo dell'usura e alla sopraffazione dei latifondisti diede vita ad una formidabile comunione di intenti che si è concretizzata nella nascita della Banca il cui nome "La Riscossa", per non dimenticarel’onore dei soldati caduti e la dignità del duro lavoro manuale, è il frutto di un acronimo: Lavoriamo Alacremente Risollevando I Soldati Che Operarono Senza Sperare Allori. Oggi, dopo 100 anni, la Banca si è affermata significativamente nel territorio della  Sicilia centro-orientale potendo contare su19 filiali distribuite nelle province di Enna, Catania, Messina e Siracusa,

Banca di Credito Cooperativo La Riscossa di Regalbutoconta19filiali, 70collaboratori e circa 1.000Soci Cooperatori. Possiede55 milioni di euro di fondi propri, una raccolta complessiva di 419 milioni dieuro e impieghi lordo per 255 milioni di euro.Fa parte del Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca - Credito Cooperativo Italiano, che annovera 69 banche e 1.483 sportelli in tutta Italia, quasi 11.500 collaboratori e oltre 45.000 Soci Cooperatori.

Riportiamo un post apparso sui social di Umberto Minopoli Presidente presso l'Associazione nucleare Italiana.  60 anni dalla morte di Mattei: un inchino! Non fu solo petrolio e ricerca dell’indipendenza negli idrocarburi. Pochi ricordano che il primo provvedimento della nuova Eni di Mattei fu la costruzione (1958) nel tempo record di soli 5 anni, della prima centrale nucleare italiana: quella di Latina Borgo Sabotino (220 MW). Per avere sicurezza energetica e sviluppo industriale l’Italia, per Mattei doveva puntare su idrocarburi, specialmente prodotti in casa, e nucleare. Il coraggio e l’ intraprendenza di Mattei stimolarono l’industria privata e pubblica. E fu record nucleare per l’Italia. Con due diverse tecnologie rispetto a quella di Latina, l’Edison privata costruì, in soli 4 anni, la seconda centrale italiana ( 186 MW), a Trino Vercellese con tecnologia Usa della Westinghouse. E in 4 anni, un consorzio guidato dall’IRI, costruì la centrale nucleare del Garigliano ( 150 MW) con tecnologia General Electric. Il risultato straordinario del pionierismo e dell’intuizione di Mattei fu che l’Italia, tra il 1958 e il 1964- il decennio della ricostruzione post-bellica- divento’, dopo Stati Uniti e Gran Bretagna la terza potenza nucleare del mondo. Prima di Francia e Urss. E quelle centrali vennero costruite, altro record nel mondo, in 4 anni. Chi lo avrebbe detto? Ricordiamocene quando si sostiene, scioccamente che l’Italia non sarebbe fatta per il nucleare. Una classe dirigente eccezionale-con Mattei, Felice Ippolito, fisici, ingegneri, imprenditori- batte’ le superpotenze industriali del mondo. E proprio nella tecnologia, all’epoca, più avanzata e innovativa.

https://www.nuovogiornalenazionale.com/index.php/italia/economia/9053-60-anni-dalla-morte-di-mattei-un-inchino.html

Gaetano Amoruso, scrittore ed editore, è uno dei 20 finalisti al Premio Letterario Giornalistico Nadia Toffa con il libro-inchiesta “Catcalling”. È stata la presidente del premio, Antonietta Greco, a chiamarlo personalmente per annunciare la notizia.
Per Gaetano Amoruso è una soddisfazione in più per aver pubblicato “Catcalling” con i tipi della propria casa editrice, onore che condivide con Antonello La Piana, fondatori nel 2016 di questa straordinaria iniziativa culturale nel nostro territorio.
A Palermo nel mese di dicembre conosceremo l’autore vincitore della manifestazione.