Qualche giorno addietro, nella sala "Papa Paolo VI" a Regalbuto, si è tenuto un incontro dibattito sulla
chiusura della sede del Giudice di Pace organizzato dalla locale classe forense, hanno partecipato la Dott.ssa Avv. Francesca Potenza, Giudice di Pace di Catania, il Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Enna oltre a diversi professionisti.
L'attuale Amministrazione, guidata dal Sindaco Longo, ha ritenuto di non dovere riproporre sul comune di Regalbuto la sede del Giudice di Pace. La motivazione è da ricercarsi, a loro dire, nei costi-benefici e al distacco di personale che sarebbe più necessario all'interno degli uffici comunali.
Fatta questa necessaria premessa, sottoponiamo alla vostra attenzione alcuni punti:
 sarebbe stato forse di buon senso ascoltare preventivamente la classe forense e i cittadini che
hanno necessità di rivolgersi a quest'ufficio;
 considerato che la riforma Cartabbia modificherà molto il lavoro del Giudice di Pace che
sicuramente moltiplicherà le sue attività e conseguentemente aumenteranno i cittadini che potranno usufruirne, non sarebbe stato il caso rimandare questa decisione avendo dati più aggiornati?
 Si è tenuto conto dei disagi a cui i nostri concittadini vanno incontro considerato che dovranno spostarsi in altro comune con mezzi propri o peggio e che gli avvocati, forza maggiore, dovendosi spostare in altra sede dovranno adeguare il loro tariffario e tutto ciò ricadrà sensibilmente sui regalbutesi?
 
Desideriamo ricordare, a noi stessi prioritariamente, che una amministrazione oculata e attenta ai fabbisogni dei propri cittadini deve porsi, tra i diversi compiti, quello dell'ascolto, in modo da cogliere i reali bisogni dei tanti, ma anche dei pochi e adoperarsi per trovare le soluzioni più idonee.
Alla luce di quanto detto, vista l'importanza della questione ed al fine di provare a mantenere un servizio importante per la cittadinanza, riteniamo di proporre all'Amministrazione e al Sig. Sindaco la possibilità di attivare un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte, sia direttamente che indirettamente, al fine di valutare con maggiore attenzione i pro e i contro della presenza nel nostro comune dell'Ufficio del Giudice di Pace.
Per quanto ci riguarda, come circolo di Fratelli d'Italia, anche se al di fuori dal Palazzo Comunale, ci rendiamo disponibili a dare il nostro contributo anche nelle sedi opportune, se fosse necessario, affinché questa problematica possa trovare soluzione.
 
Fratelli d'Italia
Circolo di Regalbuto
 
 
 
 

Mons. Schillaci Vescovo di Nicosia nomina il nuovo Presidente diocesano dell’Azione Cattolica Alfio Adornetto chiamato a servire l’associazione e la chiesa diocesana.
L’Azione Cattolica è la madre di tutte le associazioni, da 103 anni presente in diocesi, lavora a fianco dei pastori cercando di seguire le indicazioni del papa e dei vescovi.
Oggi papa Francesco ci esorta a prenderci cura della costruzione di un «noi sempre più grande».
 Pensando alla comunità e alle persone che la costituiscono nostro compito è quello di creare relazioni significative che ci permettano di aiutare le nostre parrocchie a essere volto della comunità credente nel territorio.
Prenderci cura di questo nostro tempo e della vita comune di tutti, attraversare le sfide che siamo chiamati a vivere cercando di leggerne insieme i segni e provare a dare risposte alle domante “giuste”. Chiamati a vivere la responsabilità come stile che ci rende più responsabili, vivendo pienamente in ogni ambiente di vita, rendendo viva un’associazione di persone che si prendono cura le une delle altre.

Le elezioni amministrative in Sicilia si svolgeranno l'8 e il 9 giugno, negli stessi giorni in cui si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo. Lo ha deciso la giunta regionale nella seduta di oggi pomeriggio. In tutto sono 37 i Comuni che rinnoveranno i loro organi elettivi, 32 per scadenza naturale del mandato elettorale e 5 attualmente amministrati da commissari straordinari. Per quanto riguarda il sistema elettorale, 29 andranno al voto con il maggioritario e 8 con il proporzionale. Gli elettori chiamati alle urne per le Comunali sono in tutto 484.218. 

«È una scelta opportuna e di buon senso che - dice il presidente della Regione, Renato Schifani - abbiamo fortemente voluto. L'election day, infatti, ci permetterà di contenere notevolmente i costi evitando così di gravare ulteriormente sui bilanci dei Comuni. La nostra decisione va anche incontro ai cittadini che saranno agevolati nell'esercizio del voto». 

«La scelta di accorpare le elezioni amministrative alle Europee – sottolinea Andrea Messina, assessore regionali alle Autonomie locali – risponde a un duplice obiettivo: da un lato si riduce il disagio per i siciliani chiamati al voto, dall'altro si contiene la spesa. Una scelta ispirata al principio di economia e al buon senso, maturata proprio dall'ascolto quotidiano degli amministratori locali». 

L'unico capoluogo di provincia interessato da questa tornata elettorale è Caltanissetta; tra i comuni di maggiori dimensioni ci sono Gela, nel Nisseno,  Mazara del Vallo, nel Trapanese, e, per la provincia di Palermo, Bagheria e Monreale.

Le operazioni di voto si svolgeranno nelle giornate di sabato 8, dalle ore 14 alle 22, e di domenica 9, dalle 7 alle 23. L’eventuale turno di ballottaggio per le elezioni amministrative si terrà, come previsto dal Dl 7/2024, nelle giornate di domenica 23 giugno a partire dalle ore 7 e fino alle 23 e di lunedì 24 giugno dalle 7 alle 15.

Questo l'elenco dei Comuni al voto nelle varie province: 

In provincia di Agrigento si voterà in sei Comuni, tutti al di sotto dei 15 mila abitanti: Alessandria della Rocca, Caltabellotta, Campobello di Licata (commissariato), Naro, Racalmuto e Santa Elisabetta.

Nel Nisseno si voterà con il sistema proporzionale oltre che a Caltanissetta anche a Gela. Con il sistema maggioritario, invece, a Mazzarino.

Nella provincia di Catania l’unico dei quattro Comuni coinvolti che andrà alle urne con il sistema proporzionale è Aci Castello. Si voterà anche a Motta Sant’Anastasia, Ragalna e Zafferana Etnea.

I dieci Comuni del Messinese coinvolti dalla tornata elettorale sono tutti al di sotto dei 15 mila abitanti Brolo, Condrò, Falcone (commissariato), Forza D’Agrò, Leni, Longi, Mandanici, Oliveri, Rometta e Spadafora.

In provincia di Palermo si voterà per il rinnovo di nove amministrazioni: con il proporzionale a Bagheria e Monreale, mentre con il maggioritario a Bompietro, Borgetto, Corleone, Palazzo Adriano, Roccamena, Cinisi e San Mauro Castelverde. Gli ultimi due attualmente attualmente amministrati da commissari straordinari. 

 

Nel Siracusano si voterà solo a Pachino, attualmente commissariato, con sistema proporzionale. 

 

In provincia di Trapani i Comuni al di sopra dei 15 mila abitanti coinvolti saranno Castelvetrano e Mazara del Vallo. Si voterà col maggioritario a Salaparuta e Salemi.

 

La festa della donna rappresenta un'importante occasione per riflettere sull'evoluzione del ruolo delle donne nella società e per celebrare i progressi compiuti nel raggiungimento della parità di genere. È un momento per onorare le donne che hanno sfidato norme sociali e culturali per contribuire al progresso e al benessere della società, nonché per riconoscere il loro impatto e la loro leadership in tutti i settori, dall'economia alla politica, dalla scienza alla cultura.

Tuttavia, mentre celebriamo i successi delle donne, è importante anche riconoscere le sfide e le discriminazioni che ancora affrontano. La festa della donna ci ricorda che la lotta per la parità di genere è ancora lungi dall'essere conclusa e che dobbiamo continuare a lavorare insieme per superare gli ostacoli che ancora persistono. Questi includono disparità salariali, discriminazioni sul luogo di lavoro, violenza di genere, accesso limitato all'istruzione e ai servizi sanitari riproduttivi, e molto altro.

La festa della donna è anche un momento per riflettere sulle molteplici esperienze delle donne in tutto il mondo. Ogni donna ha una storia unica da raccontare, caratterizzata da sfide, trionfi, speranze e sogni. È importante riconoscere la diversità delle esperienze femminili e impegnarsi per creare un mondo in cui tutte le donne possano realizzare il loro pieno potenziale senza essere limitate da stereotipi di genere o discriminazioni.

Inoltre, la festa della donna ci invita a rinnovare il nostro impegno nel promuovere l'empowerment delle donne e nel sostenere la loro partecipazione attiva e la loro leadership in tutti gli ambiti della società. Ciò significa creare un ambiente in cui le donne possano avere accesso alle stesse opportunità degli uomini e possano essere supportate nel perseguire i propri obiettivi personali e professionali.

In sintesi, la festa della donna è molto più di una semplice celebrazione. È un momento per riflettere, riconoscere e celebrare il contributo delle donne alla società, così come per rinnovare il nostro impegno nella lotta per una parità di genere reale ed equa.

La storia delle donne è stata spesso oscurata o minimizzata nei racconti tradizionali, ma negli ultimi decenni è emersa una maggiore consapevolezza e un maggiore interesse nel dare voce alle esperienze femminili nel corso della storia. Le donne hanno giocato ruoli cruciali in molti eventi storici e hanno contribuito significativamente allo sviluppo della società, della cultura, della politica e della scienza.

Dalle prime pioniere che hanno lottato per i diritti delle donne, come le suffragette che hanno combattuto per il diritto di voto, alle leader politiche, agli attivisti per i diritti civili, alle scienziate, alle artiste e alle figure culturali che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia, le donne hanno costantemente affrontato sfide e discriminazioni per raggiungere il riconoscimento e l'uguaglianza.

Le donne hanno giocato ruoli significativi anche durante periodi di conflitto e cambiamento sociale, contribuendo alla resistenza, alla costruzione della pace e alla promozione dei diritti umani. Tuttavia, spesso le loro storie sono state ignorate o marginalizzate, e molte donne sono state costrette a operare nei margini della società a causa delle restrizioni imposte dal patriarcato e dalle norme di genere prevalenti.

Negli ultimi anni, c'è stato un crescente interesse nel recuperare e valorizzare la storia delle donne, attraverso la ricerca accademica, la narrazione storica inclusiva e l'attivismo. Questo ha portato alla scoperta di storie straordinarie di donne che hanno influenzato profondamente il corso della storia, ma che sono state spesso trascurate nei libri di testo e nelle narrazioni dominanti.

Inoltre, c'è stata una maggiore attenzione alla diversità delle esperienze femminili, includendo le storie delle donne di colore, delle donne LGBTQ+, delle donne con disabilità e di altre comunità marginalizzate. Questo approccio inclusivo ha contribuito a fornire una visione più completa e accurata della storia delle donne e a riconoscere il loro ruolo essenziale nella costruzione del mondo in cui viviamo oggi.

Oggi, c'è un crescente impegno nel continuare a valorizzare e preservare la storia delle donne, così come nel promuovere l'uguaglianza di genere e nel garantire che le voci e le esperienze delle donne siano pienamente rappresentate e celebrate nella narrazione storica e nella società in generale.

Di rilevante importanza e ad oggi ricca di significato è la data dell’8 Marzo, abitualmente intesa come la Festa della Donna - più correttamente giornata internazionale - per celebrare le lotte e le conquiste sociali. Ebbene la riflessione è quanto mai opportuna in questo giorno, per ben comprendere quale sia la reale rilevanza di cui gode la donna in tutti gli aspetti della nostra società.
A tal proposito, proprio in questo giorno, l’istituto tecnico Salvatore Citelli di Regalbuto ha organizzato un momento di confronto e dialogo, permettendo ai giovani studenti di interrogarsi sull’argomento e poter esporre i propri pareri durante l’Assemblea. A questo evento, che avrà luogo presso l’Aula all’aperto dell’istituto, parteciperanno la Dott.ssa Catalano, l’Ing. Simona Infantolino, il Professore Agostino Vitale e l’Associazione Pro Loco di Regalbuto. L’obbiettivo è quello di creare un momento di riflessione attenzionando l’importanza della donna nel mondo del lavoro, con le esperienze riportate dagli ospiti sia nel settore pubblico che privato. Una presa di consapevolezza per avvalorare i cambiamenti, l'importanza e le opportunità, di cui meritano le nostre Donne.

Sono 32.643 le domande arrivate alla piattaforma dell’Irfis per richiedere i contributi destinati a mitigare l’aumento dei tassi di interesse dei mutui per l’acquisto della prima casa. L'ammontare delle richieste raggiunge un totale di 54 milioni di euro, una cifra che supera la capienza della misura, pari a 50 milioni, che era stata definita dall’assessorato regionale all’Economia e votata dall’Ars, ma il governo Schifani è già al lavoro per trovare altre risorse e accogliere tutte le domande. 

«Il nostro governo ha colto nel segno e l'alta adesione delle famiglie siciliane al bando dell'Irfis ce lo conferma - dichiara il presidente della Regione Renato Schifani - Abbiamo deciso di andare incontro con un contributo economico concreto alle esigenze di decine di migliaia di siciliani, soprattutto a basso reddito, duramente colpiti dall'aumento considerevole degli interessi passivi dei mutui a tasso variabile sulla prima casa. La procedura messa in campo dall’Irfis, la nostra finanziaria, sta funzionando, come dimostra l'alto numero delle richieste caricate. Lavoreremo con impegno per concludere tutto l'iter in tempi brevi e garantire così la liquidazione delle somme a tutti coloro che ne hanno diritto».

«Quando abbiamo lanciato l’idea - dice l’assessore all’Economia Marco Falcone - in pochi credevano che la Regione potesse assumere efficacemente un ruolo da protagonista nella lotta al caro-mutui e, più in generale, al carovita. Oggi, alla scadenza dei termini del bando, possiamo invece affermare di aver raggiunto l’obiettivo: il bonus contro il caro-mutui ha funzionato e i cittadini hanno colto con convinzione e in gran numero l’opportunità di fruire del contributo stanziato dalla Regione, fino a tremila euro sul biennio 2022/23. La Sicilia ha fatto da apripista rispetto al resto d’Italia, ribaltando quell’idea per cui la nostra regione debba sempre stare in fondo alle classifiche. Grazie alla misura elaborata dall’assessorato all’Economia, con il supporto prezioso di Irfis, riassorbiamo quasi interamente il salato prezzo pagato dalle famiglie siciliane in maggiori interessi sui mutui. Siamo già al lavoro per reperire ulteriori dotazioni finanziarie che possano consentirci di recepire tutte le domande pervenute».

Per ottenere il contributo i richiedenti dovranno completare un altro passaggio: verrà stilata e pubblicata una graduatoria anonima in base al reddito Isee degli aventi diritto al contributo, quindi sarà richiesto di caricare i documenti necessari per il completamento della domanda. La procedura partirà sulla stessa piattaforma (https://incentivisicilia.irfis.it) che potrà accogliere le istanze a partire dal 5 marzo alle 12 e fino al 26 marzo alle 17, prolungando quindi il termine del 15 marzo che era stato fissato in precedenza.

In questa fase sono richiesti la copia della domanda firmata digitalmente o la copia della domanda scansionata in formato pdf sottoscritta con firma autografa e una copia di un documento di riconoscimento del richiedente. Secondo le previsioni degli uffici di Irfis FinSicilia, a maggio le somme saranno disponibili nei conti correnti dei richiedenti. Inoltre, a pena di decadenza, dovranno  essere caricati sulla piattaforma i documenti necessari per consentire a Irfis i controlli che saranno svolti dopo l’eventuale erogazione del contributo: la copia in formato pdf del contratto di finanziamento e degli eventuali atti aggiuntivi relativi al mutuo a tasso variabile per l’acquisto o costruzione della prima casa; la certificazione della banca mutuante idonea a comprovare l’importo degli interessi pagati nel 2022 e nel 2023; la copia in formato pdf del certificato Isee.

COMUNICATO STAMPA 

La mancanza di dialogo porta nel tempo a ritrovarsi senza prospettive, ma soprattutto ritrovarsi all’oscuro di determinate decisioni sbagliate prese nel tempo. Chi decide oggi non dialoga  con i sindacati pianificando prodotti e sevizi senza avere un quadro di riferimento indispensabile per valutare attentamente le proprie scelte. Si parla di Sindacato solo nel momento del bisogno a volte può essere troppo tardi, spesso abbiamo rimarcato la mancanza di comunicazione ma soprattutto l’organizzazione di un quadro sociale ed economico che non porti l’Ente nello stato attuale, oggi Enna ieri Agrigento e Siracusa domani sicuramente un’altra consorella siciliana. Oggi i lavoratori attendono con ansia gli stipendi per soddisfare le esigenze delle famiglie, siamo ha conoscenza che molti di loro hanno ricorso alle loro persone più vicine per comprare qualcosa da mangiare e pagare le bollette scadute  che arrivano puntualmente. Giorno 27 Febbraio siamo venuti a conoscenza  non ufficialmente di un incontro tra i vertici del consorzio di bonifica 6 di Enna e Sicilia Acque per evitare un Max pignoramento che affligge da tempo il Consorzio di Bonifica di Enna,pare che stiano trovando una soluzione comune, in questo contesto bisogna dare atto all’assessore Sammartino ed alcuni Onorevoli  che  stanno lavorando  per dare una risposta a coloro che attendono da mesi. Noi ci adopereremo in ogni sede per fare valere i nostri diritti e quelli dei lavoratori che oggi vivono di speranze e non di certezze. Un Ente che con le caratteristiche che si ritrova non dovrebbe mai ritrovarsi in questo stato di disagio, anzi dovrebbe essere un punto di riferimento per la  regione Sicilia.

 

Lo ha reso noto il presidente provinciale del partito, l’avvocato Nino Cammarata. “Istituiamo il circolo di Centuripe – afferma Cammarata– con l’adesione del sindaco Salvatore La Spina e dell’assessore Michele Seminara.Aderisce inoltre un gruppo di dirigenti locali guidati da Nicola Romano e FrancoSantoro, che sono figure storiche di riferimento della destra centuripina” . Queste le parole del sindaco La Spina: “In questi  poco più tre anni di sindacatura ho avuto il piacere di confrontarmi con una classe politica seria e attenta ai bisogni del territorio. Ecco perché la scelta di impegnarmi in prima persona e di dare il mio piccolo contributo per costruire, anche nella nostra provincia, un gruppo forte e coeso in grado di rispondere alle reali necessità di un’area interna fragile ma con grandi potenzialità da valorizzare”.

Torna a far discutere la decisione sulla chiusura della sede del Giudice di Pace a Regalbuto. 29 febbraio 2024 alle ore 18,30 presso la sala “Papa Paolo VI” si terrà un incontro dibattito avente a oggetto "chiusura Ufficio Giudice di Pace di Regalbuto". All'incontro organizzato dalla locale classe forense e da vari professionisti, interverranno la Dott.ssa Avv. Francesca Potenza - Giudice di Pace di Catania - e il Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Enna.

Enna – Prosegue  l’impegno di Luisa Lantieri, vice presidente dell’Ars, per ripristinare i servizi dei tribunali di Nicosia e Mistretta.
Il deputato ennese ha presentato un emendamento al Presidente della Commissione Affari Istituzionali onorevole Ignazio Abbate, nella qualità di relatore del disegno di legge sul ripristino dei tribunali in Sicilia, chiedendo il ripristino dei tribunali di Nicosia e Mistretta.
Un disegno di legge che, di fatto, propone una nuova geografia giuridica siciliana.
“Nell’emendamento al disegno di legge del collega Abbate – evidenzia l’on. Lantieri – è stato tenuto conto di diversi elementi. Dalla popolazione dei comprensori, alla disponibilità dei locali, alle legittime richieste delle comunità coinvolte e ovviamente alla storia dei territori interessati.
Tutti parametri che sono stati ignorati quando si è deciso di dare un colpo di spugna indiscriminato ai tribunali siciliani, penalizzando di fatto migliaia di cittadini”.
Le disposizioni del disegno di legge non determineranno oneri aggiuntivi a carico dello Stato, poiché sarebbe la Regione ad assumersi i costi gestionali e dopo un’autorizzazione ministeriale, i tribunali potrebbero tornare ad essere finalmente operativi per gestire una parte delle attività e dei servizi prima erogati.
Tra l’altro, già ad inizio legislatura, fu proprio Luisa Lantieri a fare approvare all’Ars un emendamento per dotare le strutture di Nicosia e Mistretta delle somme necessarie per la loro gestione.

“Bisogna necessariamente ridare dignità a dei territori per troppo tempo trascurati e privati di un servizio fondamentale per le nostre comunità – conclude l’on. Lantieri - ci tengo a ringraziare i colleghi parlamentari che hanno sostenuto sin dall’inizio questo mio impegno ed in particolar modo il presidente Abbate estremamente sensibile ai bisogni delle comunità interessate”.

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