Una giornata ricca i significati e altamente emozionante quella vissuta domenica pomeriggio al palazzetto dello sport di Regalbuto. Una "due giorni" dedicata al compianto Nino Zaia, storico dirigente della Società sportiva Regalbuto di pallamano con trascorsi importanti anche ai massimi livelli. Un dirigente sportivo di grandissime qualità umane, andato via troppo presto e che i suoi amici e collaboratori di sempre, il presidente del sodalizio Pippo Timpanaro, il fautore della pallamano a Regalbuto il decano prof. Salvatore Avila, ma soprattutto le decine e decine di atleti che ha guidato e fatto crescere hanno voluto ricordare con un memorial da ripetere ogni anno. Sono stati circa 60 gli atleti e le atlete scesi in campo per onorare Nino persona perbene voluto bene da tutta la comunità. Si sono susseguiti video emozionanti, racconti e tanti aneddoti sul Nino Uomo e "papà" di tantissimi ragazzi che dal 1979 al 2007 hanno calcato i campi di tutta Italia. Ben quattro generazioni di giocatori, dirigenti e tecnici che hanno fatto la storia della pallamano ennese e siciliana con entrambe le formazioni maschile e femminile che, seppur sotto gestioni diverse, hanno disputato la massima serie nazionale. Palazzetto di piano Arena gremito in ogni ordine di posti con la famiglia di Nino al completo presenti la moglie Giusi, i figli Antonio, Francesco e Enrico e l'intero movimento sportivo regalbutese che ha voluto onorare una persona veramente perbene.

L’intelligenza artifciale non ha la capacità di essere creativa. La vera creatività porta a ciò che non è mai esistito, va ben oltre la combinazione di ciò che già esiste. Se le chiediamo di riprogettare questo teatro, l'AI rimescola le sedie che trova nella stanza ma siamo noi che dobbiamo decidere se ci piace o meno come lo fa, ricordando che quelle sedie sono state ricavate da algoritmi che partono da dati creati da noi”. Scatta un applauso unanime quando Federico Faggin lo afferma, precisando poi che “il computer riconosce la correlazione tra simboli, ma non capisce ed è inutile pretenderlo, perché non capirà mai un tubo”.

 Ospite del Wired Next Fest Trentino, il fisico e imprenditore italiano spinge alla riflessione sul rapporto tra scienza e spiritualità.La scienza negli ultimi 30-40 anni si è resa conto di non essere in grado di spiegare” afferma. Come nel suo ultimo libro Oltre l’invisibile, sul palco mette al centro la fisica quantistica e la interpreta in maniera inedita, spiegando che è proprio questa disciplina a mostrarci l’importanza e ancora prima l’esistenza della coscienza e del libero arbitrio, entrambi “proprietà fondamentali della natura, postulati da cui partire - spiega - Solo il campo conosce sé stesso e lo stato in cui si trova, ha libero arbitrio. La fisica quantistica ci dà solo delle probabilità”.
 Le sue critiche sono soprattutto rivolte a quelle che definisce “teorie scientiste”, quindi non scientifiche. “Sostengono che sia il cervello a decidere e poi informare la coscienza, ne negano l’esistenza buttando via proprio ciò che ci differenzia dalle macchine. Il problema della scienza è che oggi ha eliminato il significato, l’intelligenza e la creatività . Siamo folli se continuiamo in questa direzione”. Secondo Faggin, scienza e spiritualità sono da unire, anzi, “la spiritualità può aiutare la scienza ma a sua volta essa ha bisogno della razionalità scientifica”.
 Per quanto riguarda la biologia, per esempio, spiega che “chi in questo campo tende a trattare il corpo umano come un computer ci vuole far credere che siamo macchine, ma siamo molto più potenti. Il nostro corpo ci permette infatti di fare esperienze e di imparare a volerci bene e non farci fuori”. Da qui nasce la possibilità di un nuovo rinascimento: “Possiamo avere davanti un mondo nuovo, in cui sostituiamo la cooperazione alla competizione, e alla materia affianchiamo lo spirito e materia, conquistando un nuovo modo di conoscerci”.

Un gruppo di Militari Americani appartenenti alla U.S. Navy e U.S. Army in servizio presso la N.A.S Sigonella, accompagnati  dal responsabile  relazione esterne della base Statunitense Dott. Alberto  Lunetta si sono recati oggi presso l'I.T. S. Citelli per un progetto di sport e sana Alimentazione  nell'ambito del programma di Buon vicinato "Community Relations" (COMREL) che i militari Americani svolgono nell'isola. I volontari  hanno incontrato gli alunni delle classi terze, quarte e quinte dell’Istituto Tecnico “S. Citelli” - Regalbuto. Accolti da tutto lo staff  docenti, dal Dirigente Scolastico Prof. re Lo Cascio Serafino, la referente di sede Prof.ssa Giuseppa Giaggeri, la Prof.ssa D’Arrigo Adriana, referente del progetto, per svolgere attività  fisica in palestra rispondendo a domande sulla sana alimentazione. Gli studenti entusiasti e soddisfatti di questa proposta. Si tratta del primo evento dopo la pandemia
Una esperienza molto produttiva per i nostri alunni – ha commentato il dirigente scolastico – un incontro volto ad arricchire il loro bagaglio di conoscenze professionale ed umano.
La presenza di questa comunità statunitense arricchisce la possibilità di ampliare gli orizzonti culturali dei nostri ragazzi - commenta la Prof.ssa A.D'Arrigo. L’iniziativa molto coinvolgente ed un’opportunità per promuovere scambi linguistici all’insegna della multiculturalità. Un motivo in più per ripetere l’iniziativa e trattare altre tematiche utili alla crescita sociale e culturale degli alunni dell’Istituto.

Pronto il bando da 19 milioni di euro destinato ai Comuni montani e parzialmente montani della Sicilia. Si tratta di risorse del Fosmit, Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, assegnate alla Regione Siciliana dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per finanziare interventi di promozione e per rafforzare le reti sociali di questi territori. Ciascun Comune, in particolare, potrà proporre: la realizzazione di progetti che riguardano l’informatizzazione, attraverso soluzioni di alfabetizzazione e inclusione digitale per stimolare l’uso del web; l’acquisizione di beni strumentali per il rafforzamento dei servizi essenziali; la valorizzazione del patrimonio esistente materiale o immateriale per aumentare l’attrattività dei luoghi; interventi finalizzati a ridurre nel medio e lungo termine la dipendenza da fonti fossili e per l’efficientamento energetico; la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade comunali e intercomunali.

«Il bando destinato a 180 Comuni delle aree montane - dice Andrea Messina, assessore regionale alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica – è l’ultimo atto di un processo che ha visto impegnati i nostri uffici in un’attività di coordinamento di numerosi assessorati e dell’Autorità di Bacino nel recupero di risorse nazionali che sarebbero andate perse. I 19 milioni di euro complessivamente recuperati – prosegue l’assessore – rappresentano un impegno concreto del governo regionale per sostenere lo sviluppo e la valorizzazione dei Comuni montani, lasciando libere le amministrazioni di proporre progetti in ambiti particolarmente significativi per la promozione dei loro territori. Si tratta di un’azione che mira a rafforzare l’attrattività di aree particolarmente fragili per contrastarne lo spopolamento attraverso il potenziamento delle reti sociali e la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale. Questo attraverso azioni che mirano alla salvaguardia ambientale, al miglioramento della viabilità e a incrementare l’economia locale, in coerenza con il “Turismo delle radici”, l’offerta turistica italiana che punta quest’anno sulla memoria dei luoghi».

I progetti, dettagliatamente descritti e con le previsioni dei costi, dovranno essere presentati dai Comuni, previa approvazione della giunta locale, entro 45 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana, a pena di esclusione. 

Al fine di diffondere la conoscenza della nuova misura e di illustrare le modalità di presentazione dei progetti, l’assessorato ha in programma due incontri operativi con i sindaci e i tecnici comunali, che si terranno nei  prossimi giorni a Palermo e Catania.

Il decreto è consultabile sul sito del dipartimento delle Autonomie locali a questo link 

Dal 5 al 16 settembre milioni di studenti e studentesse torneranno tra i banchi di scuola, ma già si guarda alle possibili soste disseminate lungo l’anno. Il calendario premia la pausa natalizia che durerà ben 17 giorni, mentre a saltare sarà il ponte dell'Immacolata e di Sant'Ambrogio.Un superponte di primavera si profila a fine aprile, quando tra Pasqua, la Festa della Liberazione e il Primo Maggio, su 17 giorni quelli di lezioni saranno solo 5. Ecco tutte le date previste. L’anno scolastico 2024/25 scalda i motori ma già si consulta il calendario sui possibili pit-stop. Dal ponte di Ognissanti a quello del 2 giugno sono diverse le festività nazionali o regionali disseminate lungo l’anno con il conseguente fermo delle lezioni. Ecco le date da tenere a mente.

Calendario alla mano, la prima sosta dell’anno all'orizzonte è il 1° novembre. La festa di Ognissanti cade di venerdì e consente dunque di effettuare un “mini ponte” di Halloween di tre giorni fino a domenica 3

- Niente da fare invece per il 7 e 8 dicembre, giorni in cui si festeggiano rispettivamente Sant’Ambrogio (ma solo a Milano e provincia) e, in tutta Italia, l’Immacolata Concezione. Ricorrenze che quest’anno cadono di sabato e domenica ed è dunque più difficile partire per un assaggio pre-Natalizio di più giorni, magari sulle piste da sci o spulciando tra i mercatini.

- La delusione dell’Immacolata sarà ricompensata in parte dal calendario delle festività natalizie che quest’anno offre un fermo potenziale "record" di 17 giorni. Il Natale 2024 cade di mercoledì e quindi la maggior parte delle scuole saluterà l’anno solare già venerdì 20 dicembre. Ovunque le lezioni ripartiranno invece martedì 7 gennaio 2025, il giorno dopo l’Epifania.

- Possibili chiusure potrebbero coincidere con il Carnevale che varia in base a Regioni e diocesi. Le date da segnare in questo caso sono soprattutto dal 2 al 4 marzo, quando si festeggia il Martedì Grasso. A differenza di altri ponti per festività nazionali, la scelta di interrompere le lezioni spetta interamente all’istituto scolastico.

- Nel 2025 la domenica di Pasqua cade il 20 aprile e le scuole si fermeranno, a seconda del calendario regionale, da giovedì 17 (o venerdì 18) fino a martedì 22 incluso. Due giorni di lezioni ed è già il 25 aprile, Festa della Liberazione.

- La Festa della Liberazione cade quest’anno di venerdì e dà diritto ad un weekend lungo fino a domenica 27 aprile. Di conseguenza, dal 17 al 27 aprile la permanenza a scuola si limiterà a soli due giorni di lezione su dieci.

- Un altro ponte in programma è quello del Primo Maggio. La Festa dei Lavoratori sarà di giovedì e questo apre la strada ad un’ulteriore sosta di quattro giorni, fino a domenica 4 maggio.

- Prima della chiusura dell’anno c’è tempo inoltre per un altro mini-ponte in occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica. Lunedì 2 giugno, scuole e uffici pubblici rimarranno chiusi, circostanza che allungherà di un giorno il weekend del 31 maggio-1° giugno.

Per quanto riguarda infine la chiusura dell’anno scolastico 2025/25 le Regioni hanno fissato il termine tra venerdì 6 e martedì 10 giugno mentre, salvo sorprese, la maturità 2025 dovrebbe iniziare mercoledì 18 giugno

E’ stato nominato coordinatore comunale del Psi di Regalbuto Salvatore Liuzzo mentre il vice è Vito Maida. Il primo è un agrotecnico, il secondo ha alle spalle una lunga carriera politica a Regalbuto, infatti ha iniziato la sua carriera politica come consigliere comunale nel 1978, con il Psi. È stato consigliere comunale per cinque mandati, ha ricoperto il ruolo di assessore e anche di Presidente del Consiglio comunale. L’elezione è avvenuta nelle ore scorse alla presenza del segretario provinciale, Alessio Genovese.Il neo coordinatore, Liuzzo, ha sottolineato l’impegno della sezione socialista a dare voce a tutti i cittadini che si richiamano ai valori di giustizia sociale, libertà, uguaglianza e trasparenza nell’amministrazione pubblica. Obiettivo principale è quello di presentare, alle prossime amministrative, una lista con il proprio simbolo, creando una forte alleanza tra i partiti di centro-sinistra per contrastare efficacemente l’avanzata delle forze di destra e difendere i diritti di tutti i cittadini. Prima iniziativa pubblica sarà la raccolta firme per il referendum contro l’autonomia differenziata e a sostegno della campagna “Io voglio scegliere”, referendum per scardinare il sistema elettorale. Sono estremamente soddisfatto – ha dichiarato il segretario provinciale, Alessio Genovese – dell’entusiasmo e dell’impegno di Liuzzo e dei compagni socialisti, in una città con una lunga tradizione socialista. Penso che l’ideale del socialismo debba essere interpretato come passione e impegno, come slancio verso una società più unita e un mondo più giusto e solidale”.

FONTE L'INKIESTA .IT

Il modo di mangiare italiano viene riconosciuto ormai come modello di salute e benessere a livello internazionale", ma in “Dieta mediterranea. Realtà, mito, invenzione” (Treccani) Vito Teti conduce un’indagine sulle vere origini della nostra cucina

Il modello attuale della dieta mediterranea non corrisponde alla realtà storica di nessuna area geografica del Mediterraneo. Ancora nella prima metà del Novecento e fino agli anni Cinquanta le poppolazioni meridionali presentavano un regime alimentare a base di pane di mais, patate, pomodori, peperoni, legumi, e per il condimento usavano il grasso di maiale. La «trinità mediterranea» (olio, grano e vino) restava un’eredità pesante, che caratterizzava, però, la cucina dei ricchi e soltanto i sogni dei ceti popolari. Il condimento con il «grasso porcino» ebbe quasi dovunque una significativa e non breve fortuna. In molte zone interne e montane del Sud i contadini poveri consumavano grasso di maiale e mangiavano «erbe mal condite» ancora dopo la seconda guerra mondiale. In Abruzzo, Molise, Campania e Calabria ancora nei primi anni del Novecento venivano segnalati sia olii mal confezionati o avariati sia grasso di maiale rancido. La pasta, a eccezione di quella fatta in casa nelle feste, ancora all’inizio degli anni Cinquanta rappresentava un genere di lusso.

All’inizio del Novecento Alfredo Niceforo (1876-1960), il maggiore divulgatore della teoria dell’inferiorità razziale dei meridionali, segnalava come la popolazione di tutta l’Italia mangiasse meno e peggio degli anglosassoni, in particolare come fosse all’ultimo posto rispetto alle altre popolazioni europee per il consumo della carne.

Niceforo, come gli altri studiosi dell’epoca, considerava la carne la sostanza alimentare per eccellenza e il basso consumo di essa la causa della depressione fisica e psicologica delle popolazioni latine. Il consumo della carne era massimo al Nord e minimo al Sud. Le numerose indagini statistiche da lui citate (in particolare quelle di Enrico Raseri del 1879) mostravano come nel 1879 il consumo annuo di carne per individuo fosse al Nord di 17,9 chili, al Centro di 17,3 chili, al Sud di 6,4 chili, in Sicilia di 5 chili, in Sardegna di 12,2 chili. 

Questa volta sono pienamente d’accordo con quanto scrive la professoressa Bianca Lupo ( vedi il link alla fine di questo articolo ), i cristiani sono troppo tiepidi verso la loro religione. Se da un lato, e senza essere ipocriti, è di tutta evidenza la volontà di cancellare ogni riferimento cristiano, non solo in Francia ma un po’ dovunque, utilizzando come forzata imposizione della cultura woke, dall’altro lato c’è un’altrettanta manifesta debolezza del fronte cristiano alimentata anche da certi atteggiamenti, spesso motivati da cinico opportunismo, patologicamente anti-identitari di cui offrono esempio molti intellettuali cattolici. Perfino le gerarchie hanno rinunciato a tutelare quelli che un tempo si chiamavano “punti fermi” lasciando che l’impietoso torrente del relativismo culturale spazzasse via quel minimo di resistenza necessaria per sopravvivere. Frasi di forte impatto mediatico come il “chi sono io per giudicare”, pronunciate magari in buona fede inducono il credente in confusione e abbassano sempre più la considerazione del “sacro” che è poi il centro di riferimento di qualsiasi religione. Il futuro, ed ancora una volta do ragione alla professoressa Lupo, confermerà il primato del mondo islamico, un mondo in cui i “punti fermi” debbono conformare i Muslim’s, ma non solo loro, che, con buona pace del politicamente corretto che alimenta l’ideologia i woke, scalzerà non solo la cultura cristiana, ma le culture dell’Occidente che dalla stessa cultura cristiana sono informati, e, come paventano lo scrittore Michel Houellebecq e il filosofo ateo Michel Onfray, disegnerà un nuovo assetto politico-istituzionale modellato sui dettami della Sharia . “

sotto il titolo uno scatto di GIOVANNI PEPI dal monastero di Santa Caterina a Pslermo

Ancora una volta le nostre proposte, portate in consiglio comunale da Maria Rita Bonina, hanno trovato ampio consenso.
Lavoriamo solo per il bene della comunitá, attraverso proposte concrete, su temi che riguardano da vicino la vita dei regalbutesi:
- BIBLIOTECA COMUNALE: dopo essere stata sollecitata dal nostro ordine del giorno sulla riapertura della biblioteca comunale, l'amministrazione comunale si è attivata presso la Soprintendenza per i Beni Culturali di Enna per richiedere autorizzazioni e modalità per la messa in sicurezza del patrimonio librario storico, un patrimonio di grande valore che deve essere messo al sicuro nel più breve tempo possibile.
- MERCATO SETTIMANALE: abbiamo proposto un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati, per mettere in campo azioni concrete per un comparto in difficoltà. I venditori ambulanti a Regalbuto sono sempre meno e molti anziani hanno difficoltà a raggiungere la sede attuale del mercato. Grazie alla nostra mozione l'amministrazione si attiverà per risolvere il problema dei servizi igienici nell'area del mercato.
- TRASPORTO PUBBLICO: il nostro ordine del giorno sul trasporto pubblico è stato respinto dalla maggioranza, ma abbiamo sollecitato l'amministrazione a far ripartire un servizio indispensabile per i cittadini più deboli.
L’Esecutivo della Federazione Regionale delle Misericordie Siciliane esprime tutto il proprio disappunto e la propria delusione per la bocciatura da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana, nella seduta dello scorso 30 luglio 2024, dell’emendamento alla manovra di bilancio con il quale venivano destinati fondi a quelle realtà associative, ivi comprese le Misericordie che, escluse dal servizio civile nazionale, sono costrette a limitare i propri servizi in favore delle persone fragili e di territori disagiati.
La politica regionale ha perso l'occasione di aiutare concretamente il volontariato siciliano.
Eppure, in ogni circostanza, i nostri deputati hanno manifestato vicinanza al Terzo Settore, impegnandosi a profondere ogni energia per sostenerne le finalità e le attività.
Invece, il volontariato è stato bistrattato, mortificato e deriso ed è stato inferto un duro colpo a Misericordie, ANPAS, Salesiani e altre associazioni che vedono aumentate le loro difficoltà per servire meglio le persone sole, ammalati, anziani e bambini.
Spiace anche aver assistito ad una discussione in Aula che ha ridotto l'emendamento, tanto atteso da migliaia di volontari e da centinaia di associazioni siciliane, ai soli oratori.
I nostri deputati devono sapere che dietro quell'emendamento, inopinatamente bocciato, c'è molto ma molto di più.
Ci sono il sudore, il sacrificio, la fatica, la tenacia di donne e uomini che quotidianamente mettono a disposizione il loro tempo e la loro stessa persona per rendere migliore la nostra società.
Con il voto contrario del i giorno 30 luglio è stato inferto un duro colpo, peraltro immeritato e inaspettato, a tutto il volontariato siciliano e, con esso, ai tanti siciliani che ogni giorno usufruiscono dei nostri servizi.
Peccato!
Speriamo che la politica regionale possa ritrovare, in fretta e senza indugio, quell’orgoglio che è proprio dei siciliani i quali, di fronte ai bisogni reali, non si sono mai tirati indietro.
I bisogni non possono aspettare!
San Piero Patti 2 agosto 2024
Il presidente
Santi Mondello
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